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Etichettatura alimenti, Adoc: "Da UE norma su indicazione origine per carni fresche e congelate"

Il presidente dell'Adoc, Carlo Pilieri, dichiara soddisfazione per il sì da parte del Parlamento Europeo all'indicazione d'origine per tutte le carni fresche e congelate

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Il Parlamento europeo ha varato la nuova normativa sull’etichettatura che imporrà l'indicazione d'origine per tutte le carni fresche e congelate. Sarà inoltre obbligatorio indicare sempre, nei prodotti trasformati, la presenza degli allergeni e l'origine degli ingredienti principali. Le indicazioni sugli ingredienti dovranno essere più chiare e leggibili, con una dimensione minima obbligatoria dei caratteri. Inoltre, dovranno essere riportati in etichetta il valore energetico e le quantità di grassi, di acidi grassi saturi; di zuccheri, di proteine e di sale per 100 grammi di prodotto.

“Non è mai troppo tardi, apprezziamo lo sforzo profuso dal Parlamento Europeo sull’etichettatura dei prodotti alimentari, è stato realizzato un piccolo passo in avanti verso una maggiore trasparenza verso i consumatori – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc –. In questo senso, però, l’Italia avrebbe dovuto muoversi prima dell’intervento europeo, come richiesto da anni dall’Adoc. Prevedere come obbligatoria l'indicazione del luogo d'origine e provenienza, sia dei prodotti trasformati che non, è fondamentale per tutelare la salute e i diritti del consumatore e il "Made in Italy”. Occorre quindi che l’etichettatura e la tracciabilità siano assolutamente complete e trasparenti”.

Per quanto riguarda l’indicazione degli allergeni, l’Adoc apprezza il fatto che la lista completa degli allergeni, al momento presente solo sui prodotti alimentari preconfezionati, diventerà obbligatoria anche per gli alimenti venduti nei ristoranti, nelle mense, nelle bancarelle, o per quelli confezionati nei negozi.

“Il D.lgs. 114/2006, noto come 'normativa allergeni', non prevede l’obbligo per i ristoratori di indicare la presenza di ingredienti allergenici, in quanto si riferisce esclusivamente all’etichettatura dei prodotti immessi in commercio. Nel futuro sarà possibile verificare la presenza di allergeni anche nei prodotti in somministrazione, un deciso passo in avanti nella tutela dei consumatori allergici – continua Pileri -. Il 10% degli italiani risulta allergico, anche in forma grave, ad alcuni alimenti, pertanto è necessario aumentare la tutela dei consumatori allergici, soprattutto quando si trovano a mangiare in ristoranti o altri esercizi pubblici. Chiediamo inoltre al ministro Fazio di attivare corsi di formazione specifici per i cuochi sulla preparazione di cibi non allergici e sui metodi di non contaminazione degli stessi, e che vengano previsti in ogni ristorante kit di pronto soccorso contro gli shock anafilattici, con relativi corsi di preparazione per i dipendenti. Sarebbe opportuno prendere come riferimento la Svezia, dove per legge viene assegnato ai soggetti allergici un addetto che controlla il menu e le pratiche adottate in cucina. Di allergia si può morire, occorre prestare la massima attenzione e adottare tutte le misure più idonee per prevenire questa eventualità”.

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