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Estate romana, il mondo della cultura in Campidoglio contro Marino: "Città allo sbando"

L'appuntamento è per martedì davanti a palazzo Senatorio alle 16. Contro il bando, anche lettere ufficiali di opposizione. Agis Lazio: "Non è questione di soldi ma di mancanza di prospettive"

“Non solo è una questione di finanziamenti ma di assenza di una visione per la politica culturale di questa città che è ormai allo sbando”. Scendono in piazza contro l'amministrazione capitolina gli operatori e i lavoratori dello spettacolo che domani pomeriggio alle 16 si mobiliteranno nella piazza del Campidoglio. Ad accendere la scintilla la pubblicazione delle graduatorie collegate ai bandi comunali relativi ai Festival ed all’Estate Romana attorno alle quali sono scoppiate le polemiche nei giorni scorsi. “L’amministrazione capitolina ha dato il colpo di grazia alle residue speranze di avere una politica culturale organica e coerente per la nostra Città” scrivono nel comunicato che invita  “tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Estate Romana e della vita culturale cittadina a partecipare alla manifestazione”. Ma non solo protesta di piazza. La protesta si tradurrà anche nell'opposizione alle graduatorie del bando entro domani attraverso una formale lettera di opposizione e di accesso agli atti.

ESTATE ROMANA - “In campagna elettorale ci avevano assicurato che, a differenza di quanto accaduto con la precedente amministrazione, per permettere una seria organizzazione del lavoro la programmazione dei fondi sarebbe avvenuta entro febbraio marzo. Invece siamo al 16 giugno e nonostante gli esiti del bando siano stati resi pubblici non sappiamo ancora quello che si potrà realizzare” spiega a Romatoday Massimo Arcangeli, segretario generale di Agis Lazio, l'Associazione generale italiana dello spettacolo. Tra gli esempi che hanno suscitato più scalpore la programmazione cinematografica a Piazza Vittorio. “Siamo gli unici in Italia insieme a Milano a poter far vedere i film dei Festival di Cannes, Venezia e Locarno in collaborazione con le ambasciate” spiega Arcangeli. “Quest'anno questa parte di attività non è stata ritenuta idonea perché ancora non si conoscono i film in concorso. Non ho parole” continua Arcangeli. “Quest'anno infatti Piazza Vittorio non avrà le sue proiezioni senza considerare che è anche grazie a questa importante iniziativa culturale se una piazza in cui vent'anni fa non si poteva nemmeno entrare nel corso degli è stata riqualificata”. 

CULTURA SENZA PROSPETTIVE - L'Estate Romana è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Dal Teatro di Roma a quelli di cintura, a giugno per quest'ultimi scade il bando ma non si sa che fine abbia fatto, siamo stanchi della gestione dilettantistica riservata a questo settore per la capitale” denuncia Arcangeli. “Tutto è gestito con approssimazione emergenziale e questo produce una progettazione culturale che non è all'altezza delle altre grandi capitali europee provocando disagio negli operatori oltre che un problema occupazionale”. Arcangeli sottolinea che “non è solo questione di soldi ma di prospettive”. Anche le dimissioni dell'assessore alla Cultura Flavia Barca sono significative: “Roma non può rimanere tutto questo tempo senza un assessore di riferimento e invece la sua poltrona è ancora vuota. E' ora di smetterla di attribuire tutte le responsabilità a dei tecnici: abbiamo creduto e sostenuto una speranza di rilancio della città dal punto di vista culturale e ci ritroviamo in una situazione peggiore di prima”.

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