rotate-mobile
Politica

RomaRama cancella l’Estate romana: “Così seppellite il tesoro nascosto di questa città”

In una lettera pubblicata su Micromega Ottavia Nicolini, figlia del compianto assessore alla Cultura, ha spiegato perchè il Campidoglio dovrebbe fare un passo indietro, rinunciando a RomaRama

C’era una volta l’Estate romana. Dopo 43 anni la Giunta Raggi ha deciso di rottamare la storica iniziativa, avviata da Renato Nicolini, perchè “Il bando dell'Estate Romana ormai non aveva più nulla a che fare con quello che era il contenitore iniziale” ha spiegato Luca Bergamo, vicesindaco ed attuale assessore alla Cultura di Roma Capitale.

La replica di Ottavia Nicolini

La decisione è stata immediatamente criticata. E non solo per il nome che lo stesso Bergamo ha riconosciuto “non essere propriamente bellissimo”. Ha fatto storcere il naso l’intenzione di uscire dal solco tracciato dal compianto Nicolini. Una scelta che è stata stigmatizzata non solo dai rappresentanti dell’opposizione capitolina. Perchè, la notizia appresa in un mix di “sbigottimento, sorpresa e amarezza” ha lasciato di sale anche Ottavia, la figlia del compianto assessore di Argan, Petroselli e Vetere.

Il tesoro dissipato

“Voi affermate di voler andare oltre quell’esperienza ma così facendo non vi rendete conto che, cancellando il nome dell’Estate romana, avete di fatto contribuito a dissipare e sprecare uno dei pochi tesori nascosti che la città di Roma aveva ancora da offrire ai suoi abitanti” ha sottolineato Ottavia Nicolini, in una lunga lettera pubblicata da Micromega.

Le ragioni del successo dell'Estate romana

La figlia dell’ideatore dell’Estate romana ha riperorso quali sono state le ragioni che ne hanno decretato l’indiscusso successo. Sono stati tre i fattori che, secondo Ottavia Nicolini,  ne hanno rappresentato il punto di forza: il suo carattere di novità; l'energia immaginativa che ha saputo sprigionare e “quella che si potrebbe definire come la creazione di una cittadinanza pubblica felice”.

La Damnatio Memoriae di Nicolini

L’amministrazione Raggi ha però deciso di rinunciare all’eredità di Nicolini. Si è dimostrata “del tutto incapace di discernere ciò che di buono si era costruito e sedimentato nel tempo da quello che invece deve essere cambiato per far spazio a una nuova visione di città” e nel rottamare l’Estate Romana hanno contribuito a decretare l’ “ultimo atto di quella Damnatio Memoriae a cui l’assessorato di mio padre è andato paradossalmente incontro”.

Il contenitore senz'anima

“Cancellare l’Estate romana - ha concluso Ottavia Nicolini - significa allora seppellire l’ennesimo tesoro nascosto di questa città, non amarla, lasciarla incustodita e alla mercé di qualsiasi offerente, farla diventare un ennesimo contenitore senz’anima che deve essere riempito per intrattenere il turista e il cittadino qualunque”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

RomaRama cancella l’Estate romana: “Così seppellite il tesoro nascosto di questa città”

RomaToday è in caricamento