Esquilino a secco: a centinaia di famiglie da mesi non esce acqua dai rubinetti
"Succede ogni giorno, da settembre" Contro il prolungarsi del disservizio i residenti di piazza Vittorio e dintorni passano all'azione
Ci sono problemi idrici nei palazzi umbertini del rione Esquilino. Ogni giorno gli inquilini di piazza Vittorio, via Giolitti e piazza Dante, devono fare i conti con rubinetti da cui esce un flusso sottile d’acqua, quando non ne restano completamente a secco.
La mappa delle segnalazioni
“Questa situazione va avanti da settembre ed in alcune strade il problema è quasi quotidiano” ha spiegato la fondatrice del “Comitato Acqua Esquilino”. Nel corso dei mesi ha raccolto le segnalazioni arrivate dei vari abitanti e ne ha fatto una mappa, che anche visivamente restituisce le dimensioni del problema. Sono decine infatti gli appartamenti che, soprattutto nella zona vicino la stazione Termini ma anche intorno a piazza Vittorio, soffrono di “carenze idriche e guasti cronici”.
Le iniziative per segnalare il problema
Il problema è stato rappresentato anche in municipio I, attraverso un’interrogazione presentata dalla consigliera pentastellata Federica Festa e successivamente con una commissione. Ma se n'è interessato anche il Campidoglio, grazie ad una mozione presentata da Fratelli d'Italia e per effetto di una seconda interrogazione, firmata dal M5s. Anche il dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale ha affrontato la questione e, sulla base di “numerose segnalazioni ricevute di mancanza di fornitura di acqua ricevute da residenti di diversi condomini del quartiere Esquilino”, si legge in un documento firmato dal direttore del dipartimento ha scritto ad Acea per evidenziare “il rischio sanitario connesso a questo disservizio”. Va detto che Acea Ato2, nel corso dei mesi, ha preso parte alle sedute di commissione ed ha interloquito sia con l’ente di prossimità che con il DEP regionale. Ma le soluzioni prospettate dall'azienda che fornisce il servizio idrico, non hanno soddisfatto in residenti.
L'appello rivolto alla Soprintendenza
"La soluzione prospettata da ACEA, serbatoi di accumulo con pompe di sollevamento ‘indirette’, che afferma di erogare il minimo garantito al contatore come da suo protocollo, è assai discutibile” hanno commentato alcuni abitanti dell’Esquilino che, per tutta risposta, hanno deciso di passare all’azione rivolgendo un appello alla Soprindendenza. “Non tutti i palazzi non tutti i palazzi hanno la possibilità – intesa proprio come fattibilità – di installare mega serbatoi di vetroresina con capienza di migliaia di litri su terrazzi concepiti solo per copertura e calpestio, né possono scavare ex novo enormi vani in prossimità delle fondamenta per fare spazio a questi pesantissimi apparati, andando a indebolire la solidità strutturale degli edifici” è stato sottolineato.
I serbatoi di accumulo nei palazzi umbertini
Va rilevato che la zona interessata dal disservizio è caratterizzata da palazzi che in alcuni casi sono anche di fondazione settecentesca. E quindi, anche volendo, la sistemazione di questi serbatoi sui terrazzi condominiali potrebbe comportare problemi legati alla qualità paesaggistica del rione. Resta quindi da affrontare e risolvere un problema che, in pieno centro, comporta seri disagi per centinaia di famiglie.