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Politica San Basilio / Via Visso

"Rom denunciano il degrado di via Visso e vengono espulsi dal centro"

Da tre giorni 28 rom sono in strada, di questi 23 sono minori. Le ragioni? "Comportamenti inammissabili ed evasione scolastica". 21 Luglio: "Casuale che siano gli stessi che hanno reso note le condizioni di vita del centro?"

Non bastava il centro di accoglienza di via Visso, così accogliente che offre stanze senza finestre. Ora per i rom trasferiti dal campo Cesarina alla Best House di San Basilio c'è la strada. Venerdì mattina due famiglie sono state espulse dalla struttura. Ma, tra ragioni ufficiali e ragioni sospette, quanto accaduto ha qualche punto interrogativo di troppoDa tre giorni dormono in macchina e fanno i loro bisogni all'aperto, con gli effetti personali ammassati dentro sacchetti neri dell'immondizia. Sono in tutto 28 persone, di cui 23 minori. Dieci di loro hanno tra i 9 anni e gli 8 mesi. 

"IN DUE ORE BUTTATI IN STRADA" - "Ci trattano come animali, non ci hanno neanche avvisato, in due ore ci hanno buttato fuori". Susanna ha 32 anni, cinque bambini, il sesto parto cesareo prematuro di appena una settimana fa, delle iniezioni da fare tutti i giorni, e un figlio appena nato, rimasto in ospedale per cure ulteriori, che dovrebbe riprendere a giorni, ma che non sa dove portare. Perché lei, come gli altri, non ha più un alloggio. "Sono arrivati i vigili venerdì mattina alle 8 e 30, ci hanno fatto firmare un foglio e ora siamo qui, sul marciapiede. Ma per cosa siamo finiti in strada tutti, anche bambini piccoli?". 

LA NOTIFICA - Su quel foglio, una notifica del Dipartimento Politiche Sociali, anzi due, una per famiglia, troviamo scritte le motivazioni dell'allontanamento forzato dal centro di accoglienza, le stesse per entrambi i nuclei. "Pervengono comunicazioni presso lo scrivente Dipartimento, ove si rilevano comportamenti suoi e del suo nucleo familiare inammissibili. Risulta infatti che Lei e il suo nucleo familiare non teniate in alcun conto le regole del centro di via Visso. Ulteriormente risulta a questo Diparimento che alcuni dei suoi figli siano in evasione scolastica e che si siano resi responsabili di danni alla struttura". 

"CONDOTTA INAMMISSIBILE" - Due le ragioni dunque: la prima fa riferimento in particolare "a quanto accaduto nei giorni del 12 e del 13 novembre", quando "suo figlio, insieme ad altri ospiti del centro, hanno intimidito e minacciato gli operatori in regolare servizio presso i locali del laboratorio, utilizzando atteggiamenti provocatori e violenti [...] e tentando di appropiarsi di effetti personali degli stessi". Poi "hanno iniziato a sputare e strattonare l'operatrice, proferendo frasi indecenti all'indirizzo della stessa". 

Comportamenti "inammissibili" (testuale), che violano il regolamento interno del centro stilato dalle cooperative che ne hanno in mano la gestione. I ragazzi coinvolti - 14enni anche se l'atto notificato non specifica quanti - ammettono la condotta illecita. "Sì è vero hanno detto di aver sputato contro un'operatrice" racconta una madre. Quel che non è chiaro, è perché in strada ci siano finiti in trenta, di cui una decina sotto i dieci anni. 

Per loro si parla di "evasione scolastica", anche se non tutti sono in età scolare. E' la seconda ragione ufficiale dello sgombero, ma per il momento non risulta a nessuno. Nel documento non si specifica chi dei ragazzi non avrebbe osservato l'obbligo di andare a scuola, nè con quanti giorni di assenza. E comunque le mamme negano. "Non è vero, i nostri bambini sono andati a scuola". Lo dicono sventolando dei fogli, documenti già forniti da alcuni istituti scolastici. "Stiamo aspettando che tutte le scuole ci diano gli attestati di frequenza, per dimostrare che non è vero". 

"E' normale togliere il tetto a bambini di pochi mesi che non hanno nessuno responsabilità? Nessuna di queste persone è stata minimamente ascoltata" Carlo Stasolla, presidente della 21 Luglio, è sul posto. E annuncia un'azione legale. "Non sappiamo neanche chi tra gli operatori abbia segnalato i fatti, non ci sono denunce alle forze dell'ordine. C'è solo un foglio, nessun preavviso, e soprattutto nessuna tutela legale per queste persone. Non c'è un ufficiale giudiziario, quello che sta accadendo sotto i nostri occhi è gravissimo e illegale". Anche se, per lui, il quadro è un altro. 

"I due capi famiglia, i due uomini allontanati dal centro, sono gli stessi che abbiamo portato con noi per un incontro ombra che si è tenuto a Torino nel mese di giugno, in occasione del convegno del Consiglio d'Europa e governo italiano sulla Carta Sociale. In quell'occasione hanno denunciato le condizioni di vita di via Visso che sono al limite dell'umano, le stanze senza finestre, la struttura che non è abitabile". Un caso? 

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