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Da Villa Ada a San Lorenzo verde al collasso: "Solo 18 giardinieri e due tagliaerba"

La denuncia del II municipio: "Assessore Montanari non ci ha mai risposto"

Due tagliaerba, un furgoncino, una motosega. E' la dotazione in capo ai diciotto - diciotto - giardinieri che attualmente si occupano dei 3 milioni e 200mila metri quadrati di verde del II municipio della Capitale. Di questi in realtà circa 100mila sono di competenza del parlamentino che ha appaltato a una ditta esterna le poche risorse disponibili a bilancio. Tutto il resto, ville storiche comprese, è in capo al Servizio Giardini del Comune, ma stando alle continue denunce dei residenti il servizio non è in grado di rispondere alle necessità. Dal Salario a San Lorenzo, passando per Nomentano, Parioli e Flaminio, il verde si presenta in condizioni disastrose

Non che il resto della città sia messo meglio sul fronte della manutenzione di parchi, giardinetti di quartiere, rotatorie, marciapiedi, spartitraffico. Lo sfalcio dell'erba, si sa, è tra i talloni d'achille dei servizi al cittadino. E quella proveniente dal cuore della Capitale è l'ennesima denuncia. A Corso Trieste i residenti girano dei video lampo con il telefonino: l'erba è alta più di un metro e dalla "giungla" improvvisata spuntano pezzi di rami caduti e mai raccolti. Stessa scena in viale Eritrea e viale Libia nel quartiere Africano, nella zona del Villaggio olimpico (da tempo un cimitero di alberature), su via Tiburtina lato Verano. Poi c'è il capitolo ville storiche: villa Ada, villa Torlonia, villa Glori, villa Mercedes. 

Villa Chigi è al limite del praticabile. "Andrebbe chiusa" denuncia l'assessore dem all'Ambiente del II municipio Rino Fabiano. "E' un pericolo sia per famiglie con bambini che per gli anziani". Un percorso quasi a ostacoli. "Nessuno infatti ci va più". Il titolare del verde di via Dire Daua lamenta quella che è a suo dire è un'inefficienza tutta del Comune a Cinque Stelle. Con i fondi a bilancio del parlamentino, 134mila euro per 66 aree verdi più 21mila per 40 giardini scoalstici, messi a bando e affidati a una ditta esterna, si riesce a fare il minimo indipensabile sulle aree sotto i 5mila metri quadrati, come stabilito dalle normative sul decentramento del verde volute dall'ex giunta Marino. "Senza un affiancamento da parte del Campidoglio è impossibile garantire una copertura adeguata" tuona Fabiano, alle prese con le decine di segnalazioni quotidiane di romani infuriati che intasano le mail del municipio. Ci sono addirittura tronchi e rami che risalgono alla nevicata di febbraio. E che ancora nessuno ha raccolto. 

"L’assessora Montanari rilascia una dichiarazione al mese senza però tramutare le parole in fatti concreti - commenta la presidente del II municipio Francesca Del Bello - secondo la visione capitolina le rondini dovrebbero combattere le zanzare, le pecore sfalciare l’erba, le api monitorare la qualità dell’aria e i migranti pulire le ville e togliere gli alberi a rischio incendi. Siamo stanchi di ascoltare promesse grottesche".

D'altronde che il Servizio Giardini sia a corto di operatori non è una novità: se ne contano 200 su tutto il territorio di Roma Capitale, per 44 milioni di metri quadrati di verde. Che diviso 15 municipi fa 12 operatori a municipio. Un tempo, parliamo degli anni '90, l'ufficio vantava 1800 giardinieri. Poi, tra pensionamenti e blocco del turnover, la squadra si è ridotta man mano all'osso. Ultima iniezione di forza lavoro a luglio 2017, con l'assunzione di 30 nuovi giardinieri. Troppo poco. Ne dovrebbero arrivare altri 100 secondo quanto previsto dal piano assunzionale del triennio 2017-2019. 

Nel frattempo l'estate è appena cominciata, e i cespugli incolti che circondano strade e aree giochi diventano pericolosi anche per il rischio incendi. Daranno una mano a ripulire le caprette tosa erba, in arrivo grazie all'accordo con Coldiretti. Ma non possono bastare per, lo ripetiamo, 44 milioni di metri quadrati di aree verdi. La beffa? L'ordinanza di rito emanata dal Comune, come ogni anno, per fissare le misure di prevenzioni anti roghi. Tra queste "la ripulitura dalla vegetazione erbacea e/o arbustiva delle aree boscate confinanti con strade" insieme alla "potatura delle piante arboree". Tradotto: per evitare incendi bisogna curare il verde. Pena multe salate, da 169 a 679 euro. Ma il primo grande inadempiente, a onor del vero, è proprio il comune di Roma.

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