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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Emergenza abitativa: le proposte dei sindacati per scongiurare una stagione degli “sfratti”

Inviato alla prefettura un documento con 8 proposte per garantire il diritto alla casa alle persone sotto sfratto

Il dialogo tra i sindacati della casa e la Prefettura rimane aperto.Successivamente all’invito del Viminale a convocare “tavoli istituzionali finalizzati alla sottoscrizione di protocolli d’intesa”, la associazioni che tutelano gli inquilini hanno avviato un confronto con Palazzo Valentini.

Il documento preparato dai sindacati

“Dopo il primo incontro dello scorso 30 settembre, la Prefettura si era resa disponibile ad ascoltare e recepire le indicazioni dei sindacati” hanno fatto sapere Unione Inquilini, SICET, SUNIA e UNIAT che, insieme a CIGL, CISL e UIL, hanno elaborato un documento programmatico. Otto punti su cui articolare il confronto “per scongiurare una nuova ‘emergenza sfratti’ e garantire il ‘passaggio da casa a casa’ delle famiglie sfrattate”.

Le richieste: dal censimento al tavolo di confronto

La prima cosa da fare, secondo i sindacati, è un censimento: una mappatura degli sfratti emessi ed in esecuzione. E’ il punto di partenza, per avere un quadro completo ed aggiornato della situazione in cui si trovano migliaia di famiglie a Roma. La seconda richiesta è quella di istituire un tavolo di confronto con la presenza della Prefettura, degli enti locali, dell’ATER, ma anche “ degli enti previdenziali ed eventualmente anche delle rappresentanze degli agenti immobiliari”.

Un’altra proposta inoltrata al prefetto Piantedosi è quella di  utilizzare i beni sequestrati alle mafie, che potrebbero essere messi a disposizione per le persone sfrattate. Viene inoltre chiesto di chiarire quale sia il ruilo assegnato ai servizi sociali ed i criteri in base ai quali vengono individuate le famiglie da sottoporre allo sfratto. A Palazzo Valentini è stata poi inoltrata la proposta di estendere il metodo Caravaggio “cioè l’assegnazione in riserva di alloggi ERP” - hanno chiarito i sindacati -  anche agli sfrattati in possesso dei requisiti di accesso alle case popolari.

La morosità incolpevole

Un altro aspetto affrontato riguarda l’applicazione della delibera sulla “morosità incolpevole”. Sul tema era stata chiesto dal Viminale di confrontarsi con gli interlocutori istituzionali per armonizzare ed integrare gli interventi, “sotto i profili della ripartizione delle risorse disponibili, del numero degli alloggi da assegnare in emergenza agli sfrattati, nonché delle procedure da attuare nei confronti delle famiglie colpite da sfratto” proprio “in particolare” per i casi di “morosità incolpevole”.

Dalle aperture alle iniziative concrete

Tra i punti presenti nel documento inoltrato al prefetto dai sindacati, figura anche la richiesta di comunicare “con almeno 60 giorni d’anticipo” il ricorso alla forza pubblica, per consentire “al comune ed agli inquilini di avere il tempo necessario per individuare un’altra soluzione abitativa” ed anche, eventualmente, per consentire ai legali degli inquilini di assistere efficacemente i propri clienti. A fronte dei 4500 sfratti annunciati dalla prefettura, si delinea un quadro di proposte  concordate dai sindacati. Il loro auspicio, hanno dichiarato SUNIA, SICET, UNIAT ed Unione Inquilini è che ora che “e incoraggianti aperture della Prefettura si traducano in iniziative concrete”. 

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