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Politica Borghesiana / Via di Rocca Cencia

Emergenza rifiuti, Roma deve decidere: discarica o sarà commissariamento

L'ordinanza della Regione Lazio che dava al Campidoglio 30 giorni per un piano di autosufficienza sta per scadere: intanto tra Comune ed Ama si consuma lo scontro sul futuro del TMB di Rocca Cencia

Un piano impiantistico “ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento” dei rifiuti o per Roma scatterà il commissariamento. Il Campidoglio ha ancora 48 ore per indicare dove realizzerà la discarica di Roma e i TMB, gli impianti necessari per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati. 

Una dead line dettata dall’ordinanza della Regione Lazio del 2 aprile scorso. Dopo la chiusura della discarica di Roccasecca per capacità massima raggiunta, la Capitale è rimasta senza sbocco finale piombando nell’ennesima crisi dei rifiuti. Con la città ben lontana dall’essere autosufficiente gli scarti di Roma finiscono negli altri impianti regionali e poi in Abruzzo, Toscana ed Emilia Romagna. Una parte all’estero. 

Roma non vuole indicare la sua discarica

Ma la Capitale non può più attendere: deve indicare la sua discarica. Il Campidoglio però ha già annunciato che non lo farà. Secondo l’assessora ai Rifiuti, Katia Ziantoni, il Comune può limitarsi al piano di industriale di Ama recentemente approvato che per la filiera dei rifiuti indifferenziati non prevede alcuna discarica ma solo un Tmb. "I siti per lo smaltimento finale sono un'altra cosa- ha spiegato Ziantoni- Fanno capo alla cartografia che deve essere aggiornata dalla Città metropolitana sulla base del Ptpr che la Regione Lazio deve adottare, perché dichiarato incostituzionale. Questo è il problema. E infatti questo aspetto è citato nel piano industriale". Eppure c’era stato lo sforzo della Città Metropolitana, a guida Virginia Raggi e a maggioranza cinque stelle, per l’individuazione dei siti idonei. Da li il Campidoglio con un blitz di fine anno, tra proteste del territorio e promesse disattese, aveva scelto Monte Carnevale, nella martoriata Valle Galeria. 

Dopo l’inchiesta che ha portato ai domiciliari la dirigente della Regione Lazio, Flaminia Tosini, e l’imprenditore Valter Lozza, proprietario della Ngr, società che, secondo i magistrati, avrebbe ottenuto “indebitamente” l'autorizzazione per la trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale in sito di smaltimento dei rifiuti solidi urbani della Capitale, è arrivata la retromarcia. Dietrofront da Pisana e Palazzo Senatorio. 

Il Comune revoca discarica Monte Carnevale

“La Giunta Capitolina ha revocato la delibera con cui, a seguito di un’ordinanza della Regione Lazio, Roma era stata costretta ad indicare un sito per la realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti urbani nel territorio di Roma. Dopo il diniego della Regione Lazio alla valutazione di impatto ambientale del progetto e il parere negativo espresso dalla Direzione Rifiuti del Dipartimento Tutela Ambiente, il progetto è risultato incompatibile in un territorio già pesantemente gravato dalla presenza di stabilimenti industriali” - ha riportato Ziantoni. Anche la Ngr in una lettera alla Regione Lazio (resa nota dall'Agenzia DIRE) ha comunicato la rinuncia alla realizzazione di Monte Carnevale.  Per la discarica di Roma nessuna alternativa. 

Lo scontro sul TMB di Rocca Cencia

Intanto sul tema dei rifiuti si accende anche lo scontro tra Comune e Ama sul TMB di Rocca Cencia. Nella conferenza dei servizi Roma Capitale ha ribadito il suo no al revamping dell'impianto, da luglio in amministrazione giudiziaria da parte della Procura di Roma per l'ipotesi di reati ambientali scaturiti dal mancato rispetto dell'autorizzazione rilasciata dalla Regione negli anni passati, perchè intende adibirlo alla selezione del multimateriale. Dall'altra parte l'azienda partecipata, che reputa il TMB di Rocca Cencia “strategico” per il corretto trattamento del rifiuto urbano indifferenziato prodotto da Roma, ha tenuto il punto rispetto alla necessità di portare a compimento il progetto di ammodernamento voluto dalla magistratura inquirente, per superare le problematiche che hanno portato al malfunzionamento dell'impianto. 

La protesta dei comitati: "TMB Rocca Cencia va chiuso"

E mentre negli uffici si discute il territorio protesta, sul piede di guerra i comitati di Rocca Cencia. “Questo non è un revamping ma una riconversione che merita  una valutazione di impatto ambientale più ampia vista la vicinanza ad altri impianti di rifiuti. Noi - dice Fabio Mercanti del Qre, quartieri riuniti in evoluzione - siamo per la chiusura, questo territorio ha dato”. Il conto alla rovescia sui rifiuti di Roma è iniziato. Il Comune dovrà fare una scelta o sarà commissariamento. 
 

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