rotate-mobile
Politica

"Roma come Napoli nel 2008": a terra montagne di rifiuti. E la Regione chiama la Protezione Civile

Da Don Bosco al Pigneto muri di immondizia per le strade della città, roghi di cassonetti da Ostia ai Parioli: con la festività del 29 e lo sciopero dei servizi ambientali del 30 la situazione potrebbe peggiorare. Oggi la riunione in Prefettura

I cassonetti stracolmi, i sacchetti della spazzatura che invadono le strade ormai disseminate di cumuli di immondizia da nord a sud della città. I cittadini esasperati dagli scenari di degrado quotidiano e dal fetore sprigionato dalle batterie di pattumiere che per giorni restano piene sotto il sole cocente dell’estate romana. Un’emergenza rifiuti, l’ennesima, che si abbatte anche sulla ristorazione: clienti in fuga da locali e ristoranti con affaccio sull’immondizia, impossibile consumare in tavolini e dehor investiti dal tanfo. I numeri sono impietosi. "Incassi per i ristoranti ridotti dell'8%. Parliamo di almeno 5 ristoranti colpiti su 10 nel centro storico, quindi 50%, e di 7  su 10 nelle periferie per un 70%" - ha denunciato Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, ai taccuini di RomaToday. 

Rifiuti, a Roma è emergenza: ponte e sciopero

Il fragile sistema su cui si regge la gestione dei rifiuti di Roma è collassato. E nei prossimi giorni andrà peggio: domani, 29 giugno, è festa e Ama con grande difficoltà sta cercando di reperire volontari per arginare le criticità; il giorno dopo, mercoledì 30 giugno, anche a Roma si fermeranno le  lavoratrici e i lavoratori del settore dei servizi ambientali. 

Roma brucia, cassonetti dati alle fiamme da Ostia ai Parioli

Nel frattempo la città brucia. Piromani, residenti esasperati, il caldo che non aiuta. I rifiuti in strada sono benzina per i roghi di cassonetti che negli ultimi giorni hanno visto un incremento. Pattumiere date alle fiamme da Ostia alla zona di Porta Portese, fino ai Parioli. 

Rifiuti, la Regione pensa all'intervento della Protezione Civile

Una situazione incandescente. Il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, tenta la mediazione. Oggi l’incontro in Prefettura per scongiurare il precipitare della situazione. Si perchè le prospettive per Roma non sono affatto rosee: alcuni dei sei impianti fuori regione che dal 1 luglio dovrebbero aiutare la Capitale nel trattamento e smaltimento dei rifiuti, non possono accogliere le quantità pattuite sin da subito. Così Roma rischia di rimanere lercia per almeno altri dieci giorni. Tanto esposta al rischio sanitario che la Regione Lazio, pronta a commissariare il Campidoglio, pensa all’utilizzo della Protezione Civile per liberare i romani dall’immondizia. 

Calenda: "Roma non merita questo scempio"

Monta anche la polemica politica. "L’intervento della Protezione Civile sulla situazione dei rifiuti a Roma non è più procrastinabile. Regione, Comune e Ama hanno fallito. I romani non meritano questo scempio. La questione è diventata nazionale. Parliamo della Capitale d’Italia. Il Governo agisca" - scrive su Twitter Carlo Calenda, candidato sindaco di Roma. 

“Il solito problema, un enorme macigno sulla testa di noi romani per costi e servizi, ossia l'assenza degli impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti" - denunciano Flavio Vocaturo e Andrea Firotto del Pd Ama. "Nonostante il piano dei rifiuti 2019-2025 approvato della Regione Lazio e presentato dall'assessore Massimiliano Valeriani che metteva a disposizione una somma economica per investire sugli impianti, il Comune di Roma non ha approfittato dell'opportunità. Questo ha fatto si che la raccolta dei rifiuti non è continua, che la differenziata è ferma sotto il 46% , quando secondo la Raggi nel 2021 saremmo dovuti essere al 70%. Oggi che siamo a metà del 2021 abbiamo strade invase di rifiuti, operatori stremati e un serio rischio sanitario. Serve - l’esortazione dei due - una politica diversa, di investimento e di una grande realtà aziendale futuristica. La Raggi non ha dato quel cambiamento che tutti si aspettavano, la paura di fare e l'incapacità di alcuni amministratori oggi fanno ritrovare Roma come non la vorremmo vedere"

La spregiudicata narrazione di Virginia Raggi sull'emergenza rifiuti

Rifiuti, condizioni di Roma da 'incubo': "Sembra Napoli nel 2008"

“Siamo preoccupati e sconcertati dalla situazione in cui versa la nostra città con montagne di rifiuti che sovrastano i cassonetti invadendo anche i marciapiedi, oltre che le piazzole di ricariche per le auto elettriche e le piste ciclabili. Un grido di allarme che proviene da ogni quadrante della città, ma in particolare nella zona sud-est della Capitale dove nelle strade ci sono vere e proprie discariche a cielo aperto. Le amministrazioni a guida Pd e 5 Stelle stanno riuscendo a farci rivivere, nuovamente, una pagina buia del nostro Paese, in quanto questa situazione, purtroppo, non ha nulla da invidiare alla famosa crisi dei rifiuti di Napoli del 2008 che ha occupato per lungo tempo e con grande risalto i principali mezzi di comunicazione di massa. Questo è quello che stiamo subendo mentre Roma sprofonda sotto il peso dell'immondizia e dell'incapacità, con l'odore nauseabondo che raggiunge ogni angolo dell'Urbe” - il quadro dipinto da Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d'Italia e vice presidente dell'Assemblea Capitolina.

“Confidiamo che il Prefetto di Roma, nella riunione prevista, riesca a far assumere le loro responsabilità ai vertici del Campidoglio e della Regione Lazio affinché si possa uscire da questo incubo”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Roma come Napoli nel 2008": a terra montagne di rifiuti. E la Regione chiama la Protezione Civile

RomaToday è in caricamento