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"Possiamo prendere solo 200 tonnellate in più": ecco perché Civitavecchia non è la soluzione per l'emergenza rifiuti

E' l'azienda a parlare e spiegare i problemi tecnici che impediscono di rispettare l'ordinanza. Oggi arriva Salvini per la protesta. E la Regione dà ultimatum al Comune

Conti sbagliati. La discarica di Civitavecchia, indicata da Virginia Raggi nell'ordinanza come soluzione per l'emergenza rifiuti nata dalla chiusura di Colleferro, non può accogliere le 1000 tonnellate indicate. A parlare è l'imprenditore proprietario della discarica Mad che all'agenzia Dire spiega: "Abbiamo risposto alla Città Metropolitana, e per conoscenza alla Regione e al Comune di Civitavecchia, che oltre alle quantità di 300 tonnellate al giorno di scarti che già riceviamo da Roma, le caratteristiche tecniche della discarica non ci permettono di ricevere più di 500 tonnellate al giorno complessivamente, aggiungendo quindi 200 tonnellate in più a quello che già arriva all'impianto"

Emergenza rifiuti: tutto quello che Raggi doveva fare e non ha fatto

Se scarica Ama non può scaricare Giovi

C'è, oltre a questo impedimento tecnico, anche un'ulteriore questione legata agli altri soggetti che usano la discarica. Non solo Ama, ma anche E.Giovi (proprietario dei due Tmb di Malagrotta), la ditta abruzzese Aciam e quella di Pomezia Ecosystem. Pertanto spiega ancora l'imprenditore "noi rispetteremo l'ordinanza ma se non verra' corretta nel senso di non consentire in questi 15 giorni lo smaltimento alle altre aziende che portano qui gli scarti dei rifiuti di Roma, gli spazi in piu' che avra' Ama saranno tolti agli altri". Insomma un gatto che si morde la coda e in tutto ciò resta il problema di dove smaltire, nell'attesa della riapertura della discarica di Colleferro, le 500 tonnellate che l'impianto di Civitavecchia non è in grado di ricevere.

Protesta a Civitavecchia

E mentre nel Tmb di Rocca Cencia la fila dei camion è ormai lunghissima, segnale di un impianto ormai pieno, a Civitavecchia si prepara la protesta. Oggi alle 16 arriva Salvini che prima alle 16 incontrerà la cittadinanza, mentre alle 17 terrà una conferenza stampa. A parlare ieri il sindaco Ernesto Tedesco. "Sull'opportunità politica di una operazione simile c'è poco da dire- spiega il Sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco- è un atto di arroganza di un potere contro un territorio che considera alla stregua di un tappeto sotto cui nascondere il risultato della propria incompetenza. Ma noi intendiamo verificare che l'ordinanza che Virginia Raggi ha fatto adottare alla Citta' Metropolitana sia legittima fino all'ultima lettera". 

"Vi sono in particolare dei risvolti in ambito sanitario e di sicurezza, oltre che ambientali- continua il primo cittadino- che in qualita' di massimo garante della salute del territorio ho il dovere di valutare. Per questo verifiche sono in corso da parte di tutti gli uffici comunali competenti, mentre la Polizia locale si trova all'esterno della discarica per controllare in maniera capillare tutto il traffico in uscita e in entrata dal sito".

"Ha senso restare in provincia di Roma?"

"Sul piano politico, comunque, la battaglia èappena iniziata. Civitavecchia non ha avuto dalla Citta' Metropolitana la minima attenzione, se non quella di sindacare sullo spostamento del giorno di conferimento della plastica differenziata, per poi spedirci oltre mille tonnellate al giorno di rifiuti della Capitale. Eppure appena venerdi' scorso abbiamo dovuto prendere la decisione di chiedere lo stato di calamita' naturale perche' ci siamo ritrovati la citta' ridotta in ginocchio da dieci giorni consecutivi di maltempo. Vengono a sommergere di immondizia un territorio appena colpito da grave dissesto idrogeologico. Se questa è la responsabilità di cui è capace la CittàMetropolitana, è il caso di analizzare costi e benefici della permanenza di Civitavecchia all'interno di questa istituzione", conclude il Sindaco Tedesco.

Intanto dalla Regione Lazio arriva un ultimatum, per bocca dell'assessore al ciclo dei rifiuti Massimiliano Valeriani: "Se entro questa settimana Roma Capitale non darà una risposta sugli impianti che devono essere realizzati in citta' per scongiurare l'emergenza rifiuti, prima faremo un'ordinanza e se non verra' ottemperata scatteranno i poteri sostitutivi di surroga della Regione con un meccanismo di commissariamento". 

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