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Emergenza Pini, parla l'ex Direttore del Servizio Giardini: "Con la cocciniglia costretti a convivere per almeno 15 anni"

Angelico Bonucelli, per quasi un decennio alla guida del Servizio Giardini di Roma, per salvare i pini non bisogna perdere altro tempo

Serve un piano attuativo per constrare la presenza della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis). Sapendo che, la battaglia per salvare i pini, è sicuramente lunga. Non ha dubbi al riguardo l'agronomo Angelico Bonucelli, già docente universitario e per quasi un decennio a capo del Servizio Giardini di Roma.

Bonucelli, il problema della cocciniglia tartaruga, arrivata a Roma nel 2018,  negli ultimi giorni è stato attenzionato anche degli influencer. Cosa ne pensa?

Mi viene un po’ da sorridere  al pensiero che finora, il parere dei tecnici, dei cittadini e dei comitati, sia stato un po’ ignorato da alcune testate che però si attivano per scrivere pezzi a quattro colonne quando entrano in campo gli influencer. Buon per loro, comunque, che guadagneranno altri followers.

Il problema però è serio ed ormai anche annoso. Si sta facendo abbastanza per contrastare la cocciniglia?

A me sembra che il Comune sia fermo allo studio, al monitoraggio ma che, con l’eccezione di quelli presenti sulla Colombo e di pochi altri casi, abbia fatto pochi interventi. Invece serve un grande piano di contrasto, che deve essere messo in campo sicuramente dal Comune ma anche da tutti gli altri enti ed a quelle realtà che hanno dei pini sulle relative proprietà. Penso ad esempio all'ATER ed anche a tutti gli ospedali presenti a Roma.

Per contrastare la presenza della Toumeyella parvicornis sui pini, c’è chi suggerisce il ricorso alla lotta biologica, chi invece al trattamento endoterapico. Qual è la soluzione più efficace?

Ci sono varie cose che si possono fare, la più efficace ad oggi è quella che prevede l’iniezione nei tronchi dell’abamectina. Questo trattamento però va ripetuto, perché temo che non basti una volta soltanto per eliminare definitivamente la cocciniglia che peraltro non andremo a debellare. Dobbiamo infatti entrare nell’ordine delle idee che resterà almeno per 15 o 20 anni.

Ed il ricorso alle coccinelle è utile?

Temo che al momento non ci sia ancora una validità nella lotta biologica, come avviene invece per altri parassiti. Se riuscissimo a trovare un valido antagonista della cocciniglia, avremmo già ottenuto un gran vantaggio. Però ci sono varie strade da percorrere e vanno tentate tutte, compresa la lotta biologica.

E le altre quali sono?

Il lavaggio della chioma ad esempio, laddove è possibile, ma è estremamente costoso. Comunque dobbiamo tentarle tutti perché, ripeto, non elimineremo la cocciniglia per i prossimi 15 -20 anni e nel frattempo dobbiamo cercare di abbattere l’infestazione. Ben venga quindi anche la lotta biologica, poi il lavaggio laddove possibile ma soprattutto l’endoterapico.

Ma quanto costa intervenire con le iniezioni sui tronchi dei pini che, a Roma, sono almeno 48mila? Lei si è fatto un’idea?

Intanto quello è il numero dei pini del Comune. Ma poi vanno considerati anche tutti gli altri…per quanto riguarda i costi non ho quantificato ma credo che, lo dico sapendo che qualche collega storcerà il naso, si possa scendere a 30-40 euro ad intervento se si lavora su larga scala.

Ed i giardinieri per fare questi trattamenti bastano? Lei tra l’altro quando è stato a capo del Servizio Giardini di quanti ne disponeva?

Io lo sono stato nel periodo d’oro, vale a dire negli anni del Giubileo, tra il 1995 ed il 2003. All’epoca avevamo all’opera mille unità. Ma non bisogna guardare solo al numero dei giardinieri comunali, si possono anche appaltare questi interventi. Però bisogna cominciare a farli, prevedendo subito un piano attuativo che coinvolga tutti gli enti interessati. E' arrivato il momento di passare all'azione, puntando soprattutto sui trattamenti endoterapici.

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