rotate-mobile
Elezioni Comunali Roma 2021

L'astuzia di Raggi e la debolezza di Conte: così è tramontata la candidatura a sindaco di Zingaretti

Giorni di trattative, un accordo trovato e saltato per la mossa della sindaca Raggi che ha gettato nel panico Conte e i big del movimento. Ecco come è maturata la prima sconfitta da segretario dem di Enrico Letta, principale sponsor di Zingaretti sindaco

La feroce determinazione di Virginia Raggi e la paura di una vera scissione nel Movimento Cinque Stelle hanno fatto tramontare l'ipotesi della candidatura a sindaco di Nicola Zingaretti. Giorni e ore sulle montagne russe, con le trattative oscillanti ora da una parte, ora dall'altra. Alla fine la volontà di Enrico Letta, Zingaretti candidato sindaco, non si è realizzata. Più dei mal di pancia grillini nel portare avanti l'alleanza in regione, ha pesato la mossa di Virginia Raggi il cui avvicinamento a Casaleggio ha gettato letteralmente nel panico Giuseppe Conte e tutti i big pentastellati. 

Le trattative e la quadra (apparentemente) trovata

Che nuvole si addensassero sulla discesa in campo del governatore era diventato chiaro venerdì mattina. E dire che a inizio settimana nell'alleanza giallorossa regnava l'ottimismo, con un tavolo nazionale ben avviato verso la soluzione di tutti i nodi. Si era deciso di sedersi e trattare con l'obiettivo di mettere al proprio posto le tessere del puzzle per le candidature. Fico candidato sindaco a Napoli, in cambio dell'ok al mantenimento dell'accordo in regione Lazio, nonostante la discesa in campo di Zingaretti contro Raggi. A volere il governatore in campo era da tempo Enrico Letta. Un pressing al quale l'ex segretario dem aveva ceduto, ponendo delle condizioni: su tutte quella di non votare insieme per regionali e comunali. Per farlo le dimissioni da Presidente sarebbero dovute arrivare a settembre, in modo tale da votare per la Pisana a dicembre.

La mossa di Virginia Raggi 

Letta ci aveva provato a convincere i penstatellati e sembrava anche aver portato a casa il risultato, offrendo la poltrona della regione. La trattativa però dalle parti di Palazzo Senatorio non è passata inosservata. Anzi. Giovedì una Virginia Raggi furiosa ha dato il suo ok alla pubblicazione di un post sulla piattaforma Rousseau per la stesura del programma per Roma sull'infrastruttura di Casaleggio. Un annuncio arrivato praticamente in contemporanea con la dura presa di posizione di Conte contro il figlio del fondatore del Movimento. Un abbraccio, quello della sindaca al nemico numero uno del "nuovo movimento", che ha spaventato. Tanti infatti quelli che a Raggi hanno espresso sostegno. 

Conte nel panico

E' apparso così chiaro all'ex Premier che Raggi potesse diventare quella calamita a lungo cercata dagli scissionisti, capitanati da Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi, per portare dalla propria parte più parlamentari M5s possibili. A metterci il carico l'articolo di Marco Travaglio (ZIngaletta), voce molto ascoltata da Giuseppe Conte. Così venerdì si è consumata la retromarcia. Da prima una telefonata a Raggi per tranquillizzarla. Poi le voci dei big in tv, Stefano Patuanelli sulla Rai e Luigi Di Maio su La7, in sostegno della sindaca. Quindi i pontieri, i parlamentari Silvestri e Lupo, a convincerla che a breve sarebbe stata disponibile una piattaforma per il programma. Sciolto l'abbraccio con Casaleggio, rimaneva da capire come uscire dall'imbarazzo con l'alleato dem. 

La palla ai grillini in regione 

Così per tutta la giornata di ieri, sabato 8 maggio, tutti hanno rivolto lo sguardo in Regione. "Decideranno i grillini in Regione", è stato  il refrain tanto stellato, quanto democratico. Neanche il nome di Pierpaolo Sileri come possibile candidato alle regionali però ha scalfito le perplessità delle assessore Lombardi e Corrado e dei consiglieri. Così la decisione di rompere gli indugi e di coordinare una serie di uscite chiarificatrici. 

La domenica chiarificatrice 

Prima è toccato a Conte che ha blindato la Raggi e invocato la prosecuzione fino a fine legislatura dell'esperienza in Regione. Quindi è toccato a Lombardi e Corrado dire che la candidatura di Zingaretti avrebbe avuto ripercussioni sull'alleanza alla Pisana. A chiudere Roberto Gualtieri, ex ministro del Conte 2, che su twitter ha annunciato la sua discesa in campo. Ultimo Enrico Letta che mostra i muscoli su twitter, ma che oggi deve incassare la sua prima grande sconfitta da segretario.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'astuzia di Raggi e la debolezza di Conte: così è tramontata la candidatura a sindaco di Zingaretti

RomaToday è in caricamento