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Martedì, 16 Aprile 2024
Elezioni Comunali Roma 2021

Così "Roberto l'impassibile" fa festeggiare il Centrosinistra otto anni dopo

Alle 15 di ieri le prime esultanze nelle sale del comitato a Portonaccio, poi la chiamata per i festeggiamenti in piazza Santi Apostoli. Da oggi inizia la sfida più complessa: arrivare al 2026 senza troppe turbolenze

Roberto Gualtieri è il nuovo sindaco di Roma con il 60,3% (565.352 voti, quasi 100mila in meno di Marino 8 anni fa), la certezza arriva con le prime proiezioni delle 15.30 ma nel suo quartier generale di Portonaccio l'atmosfera diventa elettrica già mezz'ora prima, alla chiusura dei seggi. I festeggiamenti iniziano infatti con gli exit poll: all'ex Ministro dell'Economia viene attribuita una forbice che va dal 59 al 63%, il candidato di Centrodestra Enrico Michetti è staccato di oltre 20 punti, così in sala stampa davanti agli oltre 60 tra giornalisti e fotografi accreditati parte un fragoroso applauso, all'unisono con quello che si sente forte e chiaro dalla sala superiore dove Gualtieri segue gli aggiornamenti insieme, tra gli altri, al governatore del Lazio Nicola Zingaretti. 

I sorrisi dei nuovi consiglieri comunali

Fanno su e giù, sorridenti, un po' tutti tra candidati - e futuri consiglieri capitolini - e facce note della coalizione: la regina delle preferenze e ormai ex minisindaca del Centro Storico Sabrina Alfonsi, il suo alleato di campagna elettorale Maurizio Veloccia, la capolista della civica Monica Lucarelli, quello di Demos Paolo Ciani, l'ormai ex assessora alla Scuola di Montesacro Claudia Pratelli, l'ex capogruppo Pd in Campidoglio Giulio Pelonzi, il deputato Umberto Marroni, il segretario del Pd Lazio Bruno Astorre e il suo vice Enzo Foschi, le consigliere regionali Marta Leonori, Michela Di Biase e Marta Bonafoni, l'inseparabile coppia politica Riccardo Corbucci-Giulia Tempesta, Tiziana Biolghini (che entrerà in assemblea capitolina qualora Giovanni Caudo, eletto, entrasse nella nuova giunta), l'assessore regionale alla Casa, Urbanistica e Rifiuti Massimiliano Valeriani. Più in disparte Alessandro Onorato, coordinatore della lista civica, che fino all'ultimo resta nella sala al piano di sopra e osserva tutto dall'alto. 

Lorenzin: "Vittoria!"

Gli abbracci e i "ce l'abbiamo fatta" si moltipicano, quando poi la presidente del comitato Beatrice Lorenzin scende a parlare con i giornalisti confermando che "siamo di fronte alla vittoria di Roberto Gualtieri" gli argini sono ormai rotti. Alla faccia del "sugli exit poll non si dichiara" detto col sorriso (nascosto dalla mascherina) da qualcuno dello staff di Gualtieri. La testa ormai è ai festeggiamenti, che già si sa saranno a piazza Santi Apostoli. Dal Comitato lo rendono noto addirittura prima delle 15, un'ora dopo nelle chat WhatsApp gira la grafica dell'appuntamento per le 18. 

L'arrivo di Gualtieri in sala stampa

Il maxischermo che proietta la diretta del TG1 non lo guarda più nessuno, alle 16.10 parte la colonna sonora firmata Tommaso Paradiso, si accendono le telecamere e tutti aspettano che scenda quello che sarà a breve confermato il 19° sindaco di Roma nella Storia della Repubblica, il 6° da quando il primo cittadino viene eletto direttamente dai romani. I seggi non hanno chiuso da nemmeno due ore, ma non esistono più margini d'errore. Lo sguardo del solitamente imperturbabile e glaciale Gualtieri è leggermente emozionato, il sorriso meno tirato rispetto alla conferenza stampa subito dopo i risultati del primo turno, ma le parole sono di chi non perde la lucidità nemmeno per un secondo: "Ringrazio Michetti per aver mantenuto la competizione elettorale sui toni della civiltà" esordisce. Michetti che lo chiamerà poco dopo le 18, quando l'ex Ministro è quasi arrivato a Santi Apostoli. 

La piazza in festa

A due passi da piazza Venezia e dal Campidoglio sono in tanti ad aspettarlo, le bandiere del Pd e di tutte le liste a sostegno della sua candidatura (Roma Futura, Sinistra Civica Ecologista, Civica Gualtieri, PSI, Europa Verde, Demos) sventolano numerose, sul palco Pelonzi fa da presentatore e lo annunica con la voce più roca del solito e oltre agli applausi partono anche i cori da stadio. Accanto a Gualtieri c'è il segretario del Pd Enrico Letta. Tra la folla spunta anche il deputato di Italia Viva ed ex Pd Luciano Nobili, 5 anni fa deus ex machina della candidatura (fallimentare) di Roberto Giachetti, oggi trionfante per l'elezione in Aula Giulio Cesare di Francesca Leoncini e Valerio Casini. 

"Ce l'abbiamo fatta"

Gualtieri dal mini palco allestito per l'occasione ringrazia tutti (la coalizione, i giovani volontari del comitato, la stampa, ma anche  il presente Goffredo Bettini e Zingaretti, arrivato sorridente poco prima), abbraccia idealmente - e non solo - i quattordici presidenti di Municipio eletti, poi senza scomporsi fronteggia l'assedio di tv e fotografi e alla fine si infila in macchina per andare via. Si perde il mini-show nazional popolare di Fabio Silvestri, l'autista di pullman di Casal Bruciato diventato famoso per il potente urlo "Ce la faremo" lanciato dal balcone di casa durante il lockdown del 2020 e trasformato per l'occasione in "Ce l'abbiamo fatta". E se a un anno e mezzo dall'inizio della pandemia ancora ci si chiede quando e se ne usciremo indenni, dopo un mese e mezzo (circa) di campagna elettorale il Centrosinistra romano può dire di avercela fatta, anche se da oggi inizia una sfida molto più difficile rispetto a quella di battere un candidato debole come Michetti: restare in piedi fino al 2026 senza troppi scossoni, oltre le correnti, oltre le rivendicazioni di parte. 

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