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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Elezioni Comunali Roma 2021

Elezioni 2021, in campo anche i Radicali. Magi: "Zingaretti avvii primarie. Io pronto a correre, ma mai con il M5s"

Il deputato di Più Europa, ex consigliere comunale, guarda alle urne amministrative del 2021. Boccia ogni possibile accordo del Pd con il M5s e invoca le primarie: "A sinistra sembra si abbia paura a parlarne"

"Il Pd apra al più presto uno spazio di confronto e indica le primarie". Stavolta la scossa ai dem e al leader Nicola Zingaretti arriva dai Radicali. Manca meno di un anno alle elezioni romane e il centrosinistra, che ambisce a governare la città, è in netto ritardo. Sui nomi ma soprattutto sulle proposte per Roma serve un dibattito. A sottolinearlo Riccardo Magi, deputato di Più Europa, partito di stampo europeista e liberale nato nel 2018 dalla fusione dei Radicali e del movimento Forza Europa. Ex consigliere comunale, eletto nel 2018 alla Camera, promotore due anni fa del referendum per la messa a gara di Atac, l'azienda del trasporto pubblico locale, Magi parteciperebbe volentieri come candidato a quelle primarie che dice assolutamente necessarie. "Roma sta diventando la posta in gioco di scontri nazionali. Zingaretti vuole l'accordo con il m5s". Per i Radicali, irricevibile. 


Onorevole, come sta reagendo Roma ai mesi dell'emergenza coronavirus? La città sta ripartendo?

La cittadinanza si è comportata bene, nonostante il racconto di Raggi, la sindaca "giustiziera" che andava a caccia di assembramenti e runner nei parchi. Il colpo però è stato durissimo, l'economia di Roma è caratterizzata da una parte importante di lavori a basso valore aggiunto, precari, e ancora al turismo e alla ristorazione, i settori che subiscono le ripercussioni più pesanti. La sfida più grande è riorganizzare la fruizione dei servizi in modalità sicure. L'amministrazione dovrebbe cimentarsi, ma non vedo grandi capacità in merito. 

Mi pare che la sua a Raggi sia una bocciatura.

Siamo di fronte a un mix di propaganda e mistificazione, di scarica barile sui cittadini di quello che non va. È vero che i problemi di Roma vengono da lontano ma quello di Raggi è un fallimento profondo, a 360 gradi. Basta guardare ai servizi pubblici locali e alle aziende partecipate sulle quali era stato promesso un rilancio. Di Ama non si sa quale sarà la sorte, per Atac il servizio è peggiorato nettamente, il che dimostra che la strategia del concordato si è rilevata fallimentare. 

Tra meno di un anno si vota. Più Europa come si sta preparando all'appuntamento con le urne?

Male, perché manca un dibattito reale con le forze in campo, con quelle del polo progressista di cui Più Europa fa parte. Non si riesce ad aprire un confronto serio sulle proposte per la città. Questo perché Roma rischia di essere come sempre la posta in gioco di uno scontro in atto a livello nazionale. 

Ovvero?

Il segretario del Pd Zingaretti ha detto a Conte che l'allenza Pd-M5s si deve ripetere anche a livello locale, questo non solo fa tremare i romani data l'esperienza vissuta con Raggi, ma si tradurrebbe in un accordo a tavolino su un nome che annullerebbe ogni confronto su cosa serve alla città.

Mai con il M5s, mi par di capire...

I Cinque Stelle a Roma sono responsabili di colpi letali inferti alla città, gli stessi elettori del fronte progressista non capirebbero mai un'alleanza. Raggi è un sindaco letteralmente imbarazzante, che presenta con toni trionfalistici ogni ramo di albero potato e ogni tombino pulito. Su questo il Pd dovrebbe fare un'opposizione molto più incisiva e dall'altra esprimere una necessità di discontinuità. 

Tornando al confronto che ancora tarda ad arrivare, la sua è una chiamata alle primarie e una critica a Zingaretti?

La mia vuole essere una scossa, anche verso le primarie sì. Serve davvero una fase costituente, si ha paura di parlarne perché i grandi partiti non si sentono pronti, da una parte non sanno chi candidare, da un'altra non sanno che dire, passa quasi il messaggio che le elezioni siano una calamità naturale. Bisogna parlarne, il pericolo non sono le destre ma la cattiva amministrazione, e anche chi non vuole cominciare ad aprire un confronto. 

Alle primarie si candiderà?

Dipenderà dalle regole, se davvero saranno primarie aperte sì. Sono nato e cresciuto a Roma, conosco l'amministrazione capitolina, e voglio certamente impegnarmi per dare il mio contributo. 

La presenza in coalizione di forze legate all'estrema sinistra, l'ala movimentista, che ha con voi divergenze di vedute importanti, sareste pronti a digerirla?

Intanto conquistiamo una possibilità di dibattito, sarà lì che si capirà quanto profonde sono le lontananze e quanto diverse le istanze e le proposte. Ci sono questioni che per noi dovrebbe essere indifendibili da chiunque, sindacati e sinistra, penso all'attuale gestione dei servizi pubblici di Atac. Proponemmo con il referendum di mettere il servizio a gara, fummo onorati di aver vicino Valter Tocci, riferimento a sinistra molto importante. 

C'è qualche nome di "big" uscito che le piacerebbe per la corsa al Campidoglio? David Sassoli, Roberto Gualtieri...

Non solo non c'è ma penso che questo sia una dei modi per non far partire un confronto vero. Il totonomi è l'ultima cosa che serve, così come non serve un nome ratificato dall'alto. 

Carlo Calenda invece? 

Calenda è estremamente capace, penso abbia tentato di dare un contributo al governo della città quando era ministro. Raggi non ha saputo corrispondere, non si è dimostrata all'altezza dei tavoli interistituzionali che dovevano servire a collaborare fattivamente per la città. Sulla carta credo sarebbe un profilo adatto al ruolo, ma non credo sia disponibile.  

Cosa dovrà fare il nuovo sindaco nei suoi primi 100 giorni di mandato?

Trasporti e rifiuti sono i due assi principali su cui intervenire, che renderebbero la città più sostenibile e attrattativa per gli investimenti privati. Serve un tavolo a cui sedersi con i responsabili della rete ferroviaria italiana, per esempio, per capire come fare in modo che le reti dei treni regionali si integrino con il trasporto metropolitano. A Roma un confronto del genere non c'è mai stato. Insieme a una due diligence sulla metro C. Poi ci sono i rifiuti. Servono impianti per chiudere il ciclo. Andrebbero ripresi i progetti degli ecodistretti. Rifiuti e trasporto pubblico sono questioni prioritarie. 

Il Campidoglio è intenzionato a sgomberare una parte del campo rom di Castel Romano. Lei si è impegnato molto sul tema rom. Cosa pensa dell'iniziativa?

Minacciare ora lo sgombero di una parte di famiglie è schizofrenico, una gara elettorale con Salvini, Meloni ma anche con la regione Lazio, mi spiace dirlo, che lo sgombero lo ha richiesto. Perché Raggi semplicemente non risponde dicendo che c'è già in essere un progetto per il superamento di quel campo? Perché non ci crede neanche lei, perché il suo piano ha già dato ampia dimostrazione di non funzionare. 

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