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Elezioni Comunali Roma 2021

Pressing per il ritiro di Raggi, la sindaca resiste: "Non interrompo percorso. Accordi sì, ma con regole nostre"

La sindaca ammette la fondatezza dei retroscena: "Mi hanno offerto di tutto per fare passo indietro, ma non intendo interrompere il percorso". Nel suo post nessun cenno al M5s

Enrico Letta indica la strada per la scelta del candidato sindaco: le primarie. Ma parla anche di coalizione. Non cita il M5s ma gli occhi e i pensieri sono tutti per la parte gialla di quell'alleanza giallorossa che ha caratterizzato il governo Conte. A Roma, Virginia Raggi, per citare Enrico Letta, è "una pietra d'inciampo" e per questo continuano a susseguirsi le voci di un possibile pressing di Giuseppe Conte nei confronti della sindaca Raggi. 

Come abbiamo scritto e segnalato a inizio marzo, l'ex premier, leader incaricato del Movimento cinque stelle, difficilmente può esordire nella sua prima partita elettorale perdendo e mollando il colpo sulla sua ragion d'essere, ovvero l'essere il punto d'equilibrio dell'alleanza giallorossa. Senza alleanza non c'è punto di equilibrio e quindi va da sè che tutti gli sforzi di Conte saranno nella direzione della formazione dell'alleanza. 

Il retroscena: Conte in pressing su Raggi

L'ultimo retroscena, in tal senso, arriva da un articolo del Foglio in cui si cita Conte che dice a Letta: "Faccio ritirare io Virginia". Nel pezzo si dà conto delle rassicurazioni fornite dall'ex premier al neo segretario con quest'ultimo che, in forza di tali interlocuzioni, si mostra fiducioso sulla desistenza della sindaca. Un'indiscrezione, come tante, che però assume valore di verità alla luce del post che la sindaca manda on line a metà mattinata. Un post destinato a segnare la strada delle trattative per l'alleanza giallorossa.

Le ammissioni di Raggi

"In questi mesi", spiega Raggi, "non sono mai intervenuta su retroscena o scenari in merito alle prossime elezioni di Roma. Effettivamente mi è stato proposto di tutto per invitarmi a fare un passo indietro e, allo stesso tempo, non sono mancate pressioni per lasciare spazio alla "politica"". Ammissioni, per la prima volta, di retroscena sempre negati. Pressioni, quelle per mollare la ricandidatura, che arrivano dall'interno del suo movimento. Continua Raggi: "La questione è che per me la Politica è altro: sono i programmi e non gli accordi di palazzo. Attenzione, non sto dicendo "ideologicamente" che gli accordi siano sbagliati. Ritengo, però, che gli accordi possano nascere soltanto da una condivisione di idee. E che ci siano dei paletti insuperabili: non tutto può essere negoziabile". 

mi è stato proposto di tutto per invitarmi a fare un passo indietro

Le regole di Raggi

A cosa si riferisce la sindaca? L'idea è quella dell'alleanza giallorossa per favorire la quale le opzioni in campo sono due: un suo ritiro o l'indizione di primarie comuni, tra Pd e M5s. La sindaca, respinta l'opzione ritiro, traccia la sua idea di accordo. "Cosa significa? Significa che ci sono alcuni temi sui quali è anche bene confrontarsi ma tanti altri che non sono assolutamente barattabili. Su lavoro, legalità, sanità pubblica, investimenti per le periferie non scenderò mai ad alcun compromesso". 

La sindaca cita Atac per arrivare a dire che "questo cammino lo abbiamo intrapreso anni fa tra mille difficoltà e - va ammesso - anche qualche errore. Non intendo interromperlo. Andiamo avanti con coraggio". "Altri hanno altre idee, tutte rispettabili, ma è evidente che, ad esempio, con chi vuole privatizzare Atac non possiamo fare un percorso insieme perché in un modo o nell'altro prima o poi ci divideremmo". La chiusura appare tombale: "Il nostro percorso è segnato ed è aperto a tutti. Ma le regole le stabiliamo noi".

Il nostro percorso è segnato ed è aperto a tutti. Ma le regole le stabiliamo noi

Le interpretazioni del post

Cosa emerge dal post? Il dato di fatto più evidente è che la sindaca non si ritira. Nello stesso tempo apre a degli accordi, purché siano fatti nel solco del percorso da lei tracciato. Altrettanto evidente è l'assenza del Movimento: la sindaca non lo cita mai, ma nell'ammettere pressioni è come se lo facesse. Non cita neanche le primarie, quelle di coalizione, ma parla di accordi. Un approccio simile a quello di Calenda che dice al Pd: "Io sono candidato, mi offro al centrosinistra, se il centrosinistra non mi vuole, vado comunque avanti con la mia squadra". Spariti anche i cenni a Rousseau: non viene richiesta ancora una volta la benedizione della base. Parole assenti che sembrano dire più di quelle presenti: vado avanti, anzi sono già in campo, anche senza Movimento Cinque Stelle.

Il Comitato per Virginia

In campo c'è già il Comitato per Virginia, nato "con l'obiettivo di supportare la candidatura di Virginia Raggi per il mandato 2021-2026 e farne conoscere tutti i risultati raggiunti. "Superando grandi difficoltà è stato fatto un lavoro radicale, dalle fondamenta, che ha richiesto tempo e pazienza. Ora serve dare continuità alle azioni intraprese, visto che i risultati sono visibili in tutta la città", dicono dal Comitato. E' stato anche creato un sito internet raggiungile all'indirizzo www.comitatopervirginia.it nel quale sono state istituite una serie di funzionalità per chiunque volesse partecipare a vario titolo, come singolo volontario, come realtà territoriale o con una donazione. Dal sito internet, ma anche dai social collegati, vengono diffusi una serie di contenuti con i risultati raggiunti, che possono essere liberamente scaricati e condivisi" . 

"La tenacia, la costanza e la determinazione di Virginia vogliamo possano proseguire, portando avanti il lavoro svolto fino ad ora", concludono dal Comitato. 

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