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Elezioni Comunali Roma 2021

Elezioni Roma 2021, Pd e M5s apparecchiano la tavola per l'alleanza: Raggi e Calenda gli ostacoli

Ieri Di Maio ha parlato della necessità "puntare su candidati sindaci in sintonia con il governo". Oggi Micaela Di Biase (Pd) ha chiesto a Raggi il passo indietro

"Per spendere bene i fondi del Recovery dobbiamo puntare su candidati sindaci in sintonia con il governo". E ancora: "Questo richiederà un tavolo di governo il prima possibile, ma non mi fossilizzerei su Raggi o su Sala che sono sindaci uscenti". Parole e musica di Luigi Di Maio che, ospite di Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, ha confermato la sua linea di ricerca di dialogo e alleanza con il Pd anche a livello locale, anche a Roma per le comunali 2021. Tanto è bastato per scatenare i malumori nel cerchio magico della sindaca. A difendere la prima cittadina Barbara Lezzi, parlamentare critica con la linea Di Maio e raccontata come pronta alla scissione: "Virginia Raggi non si tocca", il senso del suo affondo. 

Una mini scossa che ha costretto lo staff del ministro a precisare: "Per portare avanti un tavolo sulle amministrative del 2021 bisogna parlare di tutte le città, non di un singolo comune o di un singolo nome. Il ministro Di Maio ha sostenuto e sostiene la sindaca Raggi, troviamo invece becera la strumentalizzazione che si sta facendo delle sue parole, molto chiare e nitide". 

Una difesa d'ufficio che non allontana  quella che potrebbe essere la traccia dei prossimi giorni: far fare un passo indietro a Raggi (autocandidatasi ad agosto per il bis) e a Calenda per favorire l'alleanza giallorossa anche nella corsa al Campidoglio. A conferma del piano le parole, esplicite, di Michela Di Biase che, intervistata da Giovanna Vitale su Repubblica dà per certa l'interpretazione delle parole di Di Maio e rilancia: "Virginia Raggi valuti se fare un passo indietro per favorire un'intesa fra il Pd e il M5S su Roma, in linea con quanto dichiarato da Luigi Di Maio". 

E la Di Biase - consigliera regionale e moglie del ministro Dario Franceschini che con Zingaretti ha in mano le sorti della segreteria e della scelta del candidato sindaco -, si spinge ad interpretare Di Maio: "Mi pare che Di Maio abbia voluto mandare un messaggio, intanto al Pd. Del tipo: proviamo a capire come possiamo andare avanti insieme. Faccio notare che fino a pochi mesi fa era impensabile". Le primarie del centrosinistra si faranno? "Se troviamo un accordo organico con i 5S si possono pure non fare". E Calenda? "È una figura di altissimo profilo che da ministro ha fatto tanto per Roma, ma si è caratterizzato per una posizione di forte contrarietà al Pd e alla maggioranza nazionale. Ripeto: il tentativo da esperire è cercare un profilo unitario dentro l'alleanza di governo".

Già, Calenda. Il leader di Azione questa mattina dopo aver letto i giornali ha affidato a twitter i suoi commenti. Oltre all'intervista di Di Biase, c'è anche il retroscena che vuole la segreteria dem intenzionata a chiedere a Calenda una linea più morbida con il M5s e il governo. L'obiettivo è tenerlo nell'alleanza. La risposta è chiara: "Articoli e virgolettati spiegano che appoggio a eventuale candidatura da parte del  Pd dipende da "ammorbidimento dei toni verso il Governo”. Bene chiarirsi prima. Non esiste. Continuerò a fare opposizione al Governo in modo fermo ma costruttivo. Qui si parla di Roma". E poi sulle parole di Di Biase: "Mi pare di capire che la questione non siano più le primarie ma la necessità si trovare un candidato comune con i 5S. Piano piano lo scenario si va chiarendo".

Intanto oggi, sollecitato da Raggi il M5s romano riunisce attivisti ed eletti su zoom. Dovrebbero esserci anche Alessandro Di Battista e Paola Taverna, due anime del Movimento con idee opposte. Un'idea della sindaca per compattare il M5s attorno alla sua figura. 

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