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Elezioni Comunali Roma 2021

Verde e ambiente: il programma di Carlo Calenda

Dieci punti per risanare l'ambiente con un aumento delle risorse pari al doppio dell'importo annuo attualmente stanziato per la manutenzione del verde a Roma

Uscire dall'emergenza degrado e avviare azioni di programmazione che portino a una stabilità della manutenzione del verde, con un amento delle risorse economiche pari al doppio dell’importo già stanziato. Sono questi gli obiettivi di Carlo Calenda, candidato sindaco con 'Azione'. La sua ricetta per salvare il verde di Roma prevede dieci punti da sviluppare, sia in tempi brevi che a lungo periodo. “Tra le capitali, Roma è la città con il verde pubblico più esteso, spesso abbandonato al degrado completo. Vogliamo tirare fuori il verde di Roma dall’incuria con un piano articolato in dieci punti” ha commentato l'aspirante primo cittadino.

I 10 punti del programma per risanare l’ambiente

Il piano di Roma del candidato sindaco di Azione, che il prossimo ottobre dovrà sfidare altri 21 competitor per conquistare la poltrona di primo cittadino, prevede 10 punti per risanare il verde in città. Una vera e propria azione di restyling non solo per quel che riguarda la manutenzione ma anche la governance. Il programma elettorale di Carlo Calenda, nel capitolo verde, prevede anche l'utilizzo di risorse più ingenti, aumentando del doppio i fondi attualmente disponibili per sanare i 460 chilometri quadrati di verde a Roma. Ecco i dieci punti:

1. Riorganizzare il Servizio Giardini del Comune
  - Pianificazione della gestione del Verde 
  - Controllo della qualità degli interventi eseguiti 
  - Formazione dei giardinieri del Comune che si dedicheranno alla cura del Verde Storico

2. Ripensare il modello di manutenzione del verde
  - Maggiore continuità, qualità e omogeneità degli interventi di cura del Verde 
  - Individuazione di un unico soggetto responsabile della cura ordinaria e straordinaria del Verde e della manutenzione degli arredi per ognuno dei 15 Municipi di Roma, sulla base delle esperienze di Milano e Bologna 
  - Incremento delle competenze gestionali e strategiche del Dipartimento Tutela Ambientale per ottenere un maggiore controllo sulla qualità dei lavori eseguiti 
  - Formazione del personale del Servizio Giardini

3. Unificare le competenze comunali sul Verde
  - Trasferimento a Roma Capitale della gestione delle aree protette 
  - Estendere il servizio AMA a tali aree, compresa la raccolta rifiuti 
  - Garantire maggiore presidio del territorio

4. Creare un unico Ente di gestione delle Ville Storiche
 - Conservazione, valorizzazione e rilancio del verde storico 
- Raggiungimento di benchmark internazionali (es. Royal Parks) 
- Gestione più efficiente 
- Piena fruibilità in termini storico-artistici, ambientali, botanici, di svago, sport, aggregazione, manifestazioni 
- Gestione razionale ed unitaria del complesso delle Ville storiche, pur nel rispetto delle specificità di ognuna 
- Attrattività turistica

5. Completare il decentramento municipale del Verde di prossimità
- trasferire ai municipi la gestione delle aree do verde attrezzato di quartiere fino a 5mila mq di estensione, escluse le aree vincolate. 
- Assegnare le conseguenti risorse finanziarie, professionali e strumentali. 
- In caso di mancato raggiungimento dei KPI, la competenza torna in capo al Comune.
- Decentrare le aree sino a 20mila metri quadri per i Municipi che in questi anni hanno già sperimentato con successo il decentramento

6. Attrezzare il Verde con aree giochi e aree sport
- Mille nuove aree giochi per bambini per colmare il gap esistente con le altre realtà italiane ed europee

7. Superare i Punti Verde Qualità
- Recuperare e far tornare a nuova vita gli impianti sportivi caduti in rovina
- Riportare servizi e quindi sicurezza nelle aree data in concessione
- Impegnare i nuovi concessionari nella cura del verde di pertinenza degli impianti

8. Approvare un Regolamento per i Beni Comuni
 - Sulla scia degli altri comuni italiani, l’obiettivo è: “Per recuperare e rigenerare i beni comuni della città, è necessario che anche Roma adotti un Regolamento per i Beni Comuni come già fatto da oltre 100 comuni in Italia, tra cui Milano e Torino”. 

9. Avviare un Piano straordinario di pulizia della città
- Rimozione delle erbe infestanti
- Spazzamento supplementare delle aree pubbliche
- Cancellazione delle scritte vandaliche
- Raccolta foglie per la stagione autunnale

10.Fermare la moria di Pini curandoli invece di abbatterli
- Realizzare una campagna di trattamenti endoterapici per fermare la moria dei Pini di Roma. 
- Bisogna inoltre realizzare il Censimento informatico del Verde, garantendone l’accesso pubblico, per avere un controllo digitale sulle caratteristiche biometriche e quali-quantitative del patrimonio naturale della città. 
- Abbattere un pino malato e piantarne uno nuovo costa 2.000 euro per curarne uno bastano 100.

Le due fasi degli interventi

I punti del programma prevedono azioni che dovranno essere realizzate in tempi diversi, dividendo gli interventi tra l'immediato e il lungo periodo. Nel primo caso si tratta di azioni che sono necessarie per uscire dall'emergenza, nel secondo caso invece si tratta di azioni che possono prevedere tempi di realizzazione più lunghi e che pongono le basi per una programmazione più duratura. Alla prima categoria appartengono 5 azioni, alla seconda quattro. Nel programma di Calenda trova spazio anche la manutenzione dei pini sull'intero territorio cittadino: "Non vanno abbattuti ma curati. Serve un decreto del governo che vincoli gli enti locali a portare avanti un piano massiccio di cura via endoterapia. Va realizzato il censimento informatico degli alberi di Roma. Per monitorare la condizione del nostro patrimonio naturale" ha detto.

Gli interventi per uscire dall’emergenza

Avviare un piano di pulizia straordinaria 
Intervenire per fermare la morìa di pini
Riorganizzare il Servizio Giardini del Comune 
Superare i Punti Verde Qualità 
Completare il decentramento del Verde 

Gli interventi da realizzare nel medio periodo

Global Service per la manutenzione ordinaria e straordinaria
Il Comune deve chiedere alla Regione il trasferimento di Roma Natura e delle risorse economiche e del personale necessarie
Creare un unico ente di gestione delle Ville Storiche 
Costruire 1.000 nuove aree per bambini 

Raddoppiare le risorse economiche

Per manutenere circa 460 chilometri quadrati di verde pubblico a Roma, il piano di Carlo Calenda prevede di raddoppiare le risorse economiche a disposizione del Comune. E di passare, quindi, da 32 milioni di euro all’anno, a 60 milioni di euro che corrisponde a 1.3 euro a metro quadro. Un obiettivo che vuole colmare il ‘gap esistente con le altre capitali europee’ ha spiegato il candidato sindaco nella presentazione del programma. 

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