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Elezioni Comunali Roma 2021

Primarie del centrosinistra, tutte le donne per la Capitale: poche, per ora

Da Monica Cirinnà a Sabrina Alfonsi passando per i municipi: per il fronte progressista si intravedono consultazioni perlopiù “al maschile”

Si avvicinano i giorni di maggio che segnano la data limite per l’iscrizione alle primarie del centrosinistra. Diversi i candidati sono già in campo e si attendono le mosse dei big, dei nomi “senior”, secondo la definizione del giovane contender Tobia Zevi. Ma al di là dei sommovimenti che lavorano dietro le quinte, per ora un dato appare solido: di donne, alle consultazioni primarie, se ne vedono poche.

Monica Cirinnà e le altre

Di nomi anche in questo senso ne girano e ne giravano, ma non molti se ne sono solidificati. Il più noto è quello di Monica Cirinnà, già senatrice dem e promotrice del DDL omonimo, approvato dopo una dura e lunga traversata nei mari della politica. Oltre al suo tempo in Senato, dalla sua la Cirinnà ha molti anni in Consiglio Comunale a Roma e aveva detto: “Intendo correre alle primarie, se ci saranno, per mettere al servizio di Roma 20 anni trascorsi in consiglio comunale e 7 in Senato. Non cerco poltrone né uno stipendio. Trovo pericolosa la spasmodica caccia fatta nelle segrete stanze al candidato magico, che qualcuno chiama di prima fascia, ritenendo possa essere l'unto dal Signore". La disponibilità c’era, sembra che nel frattempo si sia un po’ persa. Come finirà lo si vedrà.

Dai municipi al Campidoglio

A un certo punto si è fatto anche il nome di Michela De Biase, già consigliera comunale, oggi consigliera regionale e nome forte di AreaDem di Dario Franceschini e Bruno Astorre, uno degli azionisti di maggioranza del PD; aveva auspicato un accordo PD-5S con il passo indietro di Virginia Raggi e poi aveva detto: “Se le primarie si faranno, vedremo”. Anche in questo caso, l’idea sembra essersi un po’ arenata. Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio, sembra certamente proiettata verso il Campidoglio; era data come candidata alle primarie in autonomia o in ticket con il candidato Paolo Ciani e a RomaToday ha parlato della necessità di un nome che “faccia sintesi” e abbia una precedente esperienza amministrativa, profilo che lei, vuoto per pieno, ritiene di avere. Francesca del Bello, presidente del II Municipio, sembra intenzionata a rimanere a Dire Daua per il secondo mandato.

Anche sui territori poche donne

In consiglio comunale correranno per due forze del centrosinistra due ex consigliere del M5S, Simona Ficcardi per i Verdi e Cristina Grancio per il PSI. Intanto la giunta “civica, femminista e antifascista” dell’VIII Municipio ha incamerato alcune delle esperienze più avanzate del movimento delle donne romano; Michela Cicculli, già attivista della casa delle donne Lucha Y Siesta, oggi è assessora al Bilancio, alle politiche di genere, giovanili e all’attuazione del programma dello spicchio di Roma sud amministrato dall’esponente di LR. Poco lontano, al IX Municipio, è di casa Patrizia Prestipino che è la colonna di Base Riformista a Roma; già candidata a sindaco alle precedenti primarie, oggi è deputata e difficilmente penserebbe a un impegno diretto per Roma. Meno complesso è che dica la sua, ad esempio sui destini del proprio territorio. E per i municipi, appunto? Forse è proprio lì che il centrosinistra deve dimostrare un passo diverso: facendo una rapida carrellata mentale, i nomi che girano sono perlopiù maschili. 

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