Alfonso Pecoraro Scanio: “Sostengo Virginia Raggi, spero la appoggino anche liste civiche ed ecologiste”
Endorsement confermato dall’ex ministro alla sindaca, “ma nessuna critica ai Verdi”. Un consiglio per la prima cittadina uscente? “Roma è capitale agricola, potenzi il collegamento città-campagna e rilanci i green jobs”
“Con Virginia Raggi in questi anni abbiamo collaborato su diverse campagne ambientaliste. Diciamo che lei ha avuto la gentilezza di sostenere alcune iniziative sul territorio che sono state organizzate da noi e da altri comitati locali. Nella sua corsa a sindaco io spero che abbia in appoggio diverse liste, anche di attivismo civico ed ecologista. Per il resto, credo che chi come sindaco ha resistito cinque anni a un incredibile serie di insulti, contrastando illegalità e organizzazioni criminali meriti di essere sostenuta per un secondo mandato. Sinceramente, governare Roma non è facile ed è scandaloso che tanti, anche fra i Cinque Stelle, abbiano sperato che arrivassero delle condanne penali a suo carico per levarsela di torno”.
Alfonso Pecoraro Scanio, già fondatore dei Verdi, leader ecologista e ministro dell’Ambiente conferma senza problemi il suo sostegno alla sindaca uscente di Roma. Posizione anticipata dal Foglio in pagina il 6 maggio, l’endorsement dell’ex titolare del dicastero dell’Ambiente non deve stupire, se è vero che già da tempo è nota la sua vicinanza con la formazione fondata da Beppe Grillo. Una storia che l’ex ministro ricostruisce al telefono con RomaToday.
“Sono ancora affezionato ai Verdi e ho fatto campagna a loro favore in alcune realtà locali”, spiega, “ma dal 2013 alle politiche voto i Cinque Stelle alla Camera e l’amica Loredana de Petris al Senato. Nonostante le varie difficoltà ed errori i Cinque Stelle vogliono ancora essere un movimento ambientalista, hanno posto la transizione ecologica come condizione per entrare al governo con Mario Draghi. Hanno puntato sull’inserimento in Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli animali; grazie al lavoro in Parlamento e l’ottimo apporto di Sergio Costa al ministero hanno arginato la deriva verso i combustibili fossili del PD di Matteo Renzi prima e della Lega di Matteo Salvini poi. Salvini parla della pista ciclabile a Roma per farci dimenticare le cementificazioni volute dal Carroccio, io a Roma vado in bici e, lo scriva, preferisco piste ciclabili di asfalto ben fatte, poi sui toni di colore possiamo anche discutere ma è secondario. Fra Salvini e Virginia Raggi, insomma, scelgo senza problemi la seconda, nonostante i primi due anni di mandato non mi abbiano molto convinto. Negli ultimi tempi però ho avuto modo di vederla e conoscerla, ha avuto il coraggio di fare autocritica su alcuni passaggi cruciali fra cui la vicenda di Ignazio Marino: vedo che gran parte del PD ancora non ha fatto altrettanto”.
Nessun commento negativo però riguardo il suo originario partito, che ancora oggi si tiene saldo nell’area del centrosinistra: “I Verdi si sono candidati in liste composite e in alternativa ai Cinque Stelle anche nel 2013 e nel 2018, fanno da sempre scelte autonome ed è un loro diritto. Penso però che la Raggi abbia cercato di fare molto per l’ambiente, nonostante il boicottaggio di tanta parte dell’apparato. Anche grazie all’ottimo lavoro del presidente della commissione Ambiente e Agricoltura Daniele Diaco la giunta ha varato un appalto da oltre 100 milioni per il verde pubblico, ha ridotto le captazioni della città dal Lago di Bracciano, ha affrontato l’emergenza climatica nella capitale e ha ottenuto l’approvazione all’unanimità della food policy. Si sono affrontati vari dossier ecologisti, il che è apprezzabile. Oggi consiglio”, continua Pecoraro Scanio, “a Virginia Raggi di concentrarsi in campagna elettorale sui temi del Km0, del collegamento città-campagna, di sottolineare l’importanza dei farmers’ market. Non va dimenticato il rilancio dei green jobs anche grazie al rilancio della mobilità sostenibile, delle energie rinnovabili e della rigenerazione urbana: su questo andranno coinvolte soprattutto le giovani startup innovative. Chi fa agricoltura nella campagna romana deve essere più visibile, il che aiuterà a recuperare un rapporto più sano fra città e campagna: ricordo che Roma, oltre ad essere il più grande comune agricolo d’Europa, è anche la capitale mondiale degli enti ONU sull’agrifood e che è nata prima la FAO del Palazzo di Vetro. Mi piace poi quel che è previsto sulla riforestazione urbana: non si può tutelare il verde se non se ne piantano i semi, come ben hanno proposto anche Giuseppe Conte e Alessandro di Battista”.
E se la Raggi vincesse e proponesse all’ex leader verde di prendere il posto di assessore al Verde? Ipotesi che commenta con un sorriso: “Ho già fatto il mio nella mia città, a Salerno, quando avevo vent’anni. Ho pedonalizzato il corso, aperto un depuratore e chiuso il cementificio inquinante. Sono d’accordo con Marco Pannella che diceva che si può fare politica anche al di fuori delle istituzioni. Oggi credo molto nel lavoro che sto facendo nelle università, a Napoli, a Roma e a Milano concentrandomi sui temi del turismo sostenibile. Punto molto sulla mobilitazione per l’inserimento della tutela ambientale in Costituzione e continuo i miei sforzi sull’agricoltura come presidente del comitato scientifico di Campagna Amica. Ricordo a tutti”, chiude, “che l’agricoltura italiana è un modello per il mondo e che sono pieno di richieste di consigli e consulenze dall’estero. Dovremmo puntarci di più”, conclude