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Elezioni Comunali Roma 2021

INTERVISTA | Elezioni Roma, Masini: "Gualtieri sia libero e coraggioso nelle scelte, il bilancino non serve"

L'assessore ai tempi di Marino, oggi "cacciatore" di buone pratiche nelle periferie romane appoggia l'ex Ministro ma avverte: "Per governare questa città ci vogliono etica e competenze"

"Dai Roberto ce la puoi fare. Rigore, competenza e schiena dritta. Te prego". Si chiude così il post di Paolo Masini nel quale invita a votare Gualtieri come sindaco di Roma al ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre. Lui che al primo turno ha appoggiato Carlo Calenda (non entrando però in Azione, come invece fatto da Dario Nanni, candidato al consiglio comunale) e non ha più la tessera del Partito Democratico dal 2018. Nel 2015 finì vittima del tritacarne della Giunta Marino, fatto fuori dal sindaco-chirurgo a seguito del rimpasto. Una ferita ancora aperta. Dopo una vita a lavorare nella macchina amministrativa di Roma Capitale, prima come consigliere e poi come assessore (dai lavori pubblici alla scuola), oggi Masini collabora con il Ministro Dario Franceschini e porta avanti il progetto del "Roma Best Practice Award Mamma Roma e suoi figli minori", tramite il quale intercetta e premia le migliori pratiche della Capitale, esempi positivi tra scuole, comitati di quartiere, associazioni e aziende dalla periferia al centro. "Occorre dare un segnale forte per impedire a questa destra di tornare in Campidoglio", le sue parole affidate ai social. 

Masini, facciamo un passo indietro: come giudica il risultato di Calenda e cosa pensa sia mancato per arrivare il ballottaggio?

"Quella di Calenda è stata una scommessa innovativa per il panorama italiano. È mancato il non appartenere a schieramenti conosciuti, organici e organizzati e sicuramente è stato decisivo anche l'aver fatto una sola lista, mentre altri hanno potuto raccogliere più voti, è un discorso matematico. Mi auguro che al ballottaggio anche chi non ha l’amico da votare in consiglio vada alle urne". 

Facciamo un passo ancora più indietro: dal 2015 a oggi il Pd romano è cambiato? E' riuscito a curare, almeno in parte, i suoi mali?

"Credo che ci sia ancora tanta strada da fare nel Pd romano. Finché si preferisce la persona fedele a quella preparata, c’è qualcosa che non va. La situazione della città è talmente complicata e difficile che per governarla serve la Nazionale in tutti i settori: merito, concretezza, moralità. Il Pd ha sprecato il tempo trascorso da quella notte al notaio fino ad oggi, non c'è stato il colpo di reni decisivo. E' anche per questo che al primo turno ho sostenuto Calenda". 

Pensa che Gualtieri resisterà cinque anni o soccomberà sotto i colpi di correnti e correntine varie?

"Fare il sindaco è un’altra cosa rispetto a fare il ministro o l'eurodeputato, Roberto dovrà essere indipendente nel fare le scelte. Se si pensa ad usare il bilancino e a far contente le correnti al di là del merito, i cinque anni potrà anche farli tutti ma sicuramente non arriverà a dieci. Il suo ruolo è fondamentale anche per la rinascita del Centrosinistra, si possono fare cose importanti. Ci vuole coraggio rispetto a quello che abbiamo visto nella politica romana ultimamente, bisogna girare il tavolo. Per il bene di tutti e per quello del Pd".

Lei parla del Pd con la voce piena di delusione.

"Perché per me questo partito è come un figlio che ho visto crescere in maniera del tutto diversa rispetto a quello che immaginavo". 

Passando a questioni migliori: il lavoro fatto in questi anni con Roma BPA finirà sul tavolo di Gualtieri, qualora dovesse vincere?

"Il progetto che curo ha tirato fuori tante proposte per la città, temi pratici che lanceremo nei prossimi mesi e coinvolgono scuole, aziende, comitati. Sono appena tornato da Parigi e ho visto cosa significa saper amministrare una città. Spero che tutto questo lavoro possa servire a qualcosa, indubbiamente è da considerare lievito madre per una coalizione di Centrostinistra". 

Ma insomma, Masini: lei l'assessore lo rifarebbe con Gualtieri?

"Amo talmente tanto questa città che se c'è un disegno concreto nel suo governo, vado anche a pulire i bagni. Ma a parte le battute, quello che ho fatto negli ultimi anni era giusto farlo, continuerò su questa strada, poi se sarà utile in altri contesti si vedrà".

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