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Addio al M5s, un coro contro Lozzi: “Il Municipio non sia ribalta della sua campagna elettorale”

Contestata Lozzi a cui si chiede di dimettersi dalla carica di presidente del Municipio VII. Della Casa: “Sono mesi che sappiamo avrebbe cambiato casacca. Attaccava Raggi, per tessere sua tela”

La decisione di Monica Lozzi di lasciare il Movimento 5 stelle è arrivata alla fine d’un rapporto ormai logoro. La scelta, comunicata durante una conferenza stampa con Pierluigi Paragone, non ha però mancato di suscitare un vespaio.

Il fuoco amico

C’è chi ha puntato il dito contro le lotte interne ai pentastellati, per evidenziare la debolezza del M5s cittadino. E c’è stato anche chi, avendo da poco lasciato il partito lanciato da Grillo, non ha apprezzato la decisione di schierarsi al fianco di Paragone. E’ il caso di Marco Cacciatore, il presidente della commissione RIfiuti della Regione Lazio. Pur premettendo di nutrire “un profondo rispetto” per il “percorso personale e politico di Monica Lozzi e della sua squadra”, Cacciatore ha espresso “il massimo dissenso nei confronti della scelta di affiancarsi alla formazione politica di Gianluigi Paragone”. Una sorta di fulmine a ciel sereno per il consigliere regionale del Lazio che, a sua volta, aveva recentemente lasciato il M5s. Peraltro ricevendo, in quel caso, la solidarietà di Lozzi e della sua squadra.

Gli attacchi alla Raggi

Più tranchant i commenti arrivati da chi, invece, nel Movimento 5 stelle è rimasto. “Sono mesi che dall'interno sappiamo dell'imminente cambio di casacca della Lozzi che fino ad oggi ha fatto finta di niente tessendo intanto la sua tela gettando fango sulla Raggi, su di me e su tutti I suoi possibili rivali” ha dichiarato Roberta Della Casa, la delegata della Sindaca nel Municipio IV. Ha ottenuto l’incarico, tra le proteste di Lozzi e di altri minisindaci, all’indomani d’una sfiducia votata da tutto il consiglio municipale. Ne approfitta ora, Della Casa, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.  “Quelli che tanto credevano nei valori e per cui io ero la nemica lontana da certi ideali, stanno gettando la maschera”.

Le (poche) critiche del centrodestra

Poche reazioni ha suscitato, nel centrodestra, la scelta di Lozzi di passare dal Movimento 5 stelle alla formazione politica lanciata da Paragone. A rompere il generale silenzio ha provveduto la senatrice di Forza Italia Annagrazia Calabria che, nel sottolineare il fatto che “l’amministrazione comunale continua a perdere pezzi e credibilità” ha fatto anche notare che “secondo i dogmi del grillismo delle origini, Lozzi avrebbe dovuto presentare le dimissioni dalla guida del Municipio”. Un tema, quello delle dimissioni, che è stato ripreso soprattutto dagli esponenti del centrosinistra, non solo a livello locale.

Le richieste di dimissioni

Le dimissioni dalla carica di minisindaco sono state auspicate dai rappresentanti del centrosinistra municipale, come il capogruppo di Liberi e Uguali Antonello Ciancio e dalla Capogruppo PD Valeria Vitrotti che si è dichiarata preoccupata del fatto che “la presidente  passerà i prossimi dieci mesi ad usare ruolo istituzionale come ribalta mediatica per le proprie scelte politiche e la propria carriera personale”.

La ricetta del centrosinistra

C’è chi, come l’ex consigliera comunale del PD Erica Battaglia o  Alessandro Luparelli, portavoce del movimento Liberiamo Roma, guardando avanti, ribadiscono la necessità  “di esprimere una alleanza plurale e coinvolgente”,  “un'alternativa larga che restituisca al VII Municipio un'identità culturale, un rifiorire di trasparenza e partecipazione  per il bene del territorio”. Nel frattempo, bisogna amministrare un municipio, il più popoloso della Capitale. E se sarà ancora Monica Lozzi a farlo, dipende dalla posizione della sua maggioranza. Che a questo punto deve chiarire se è ancora pentastellata o se, seguendo la propria presidente, ha deciso di lasciare il Movimento 5 stelle.
 

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