Elezioni, l'analisi di Luciano Nobili: "A Roma il PD ha deluso, è partito della conservazione". L'appello a Gualtieri
Luciano Nobili commenta il risultato elettorale, con la lista Calenda primo partito e manda un messaggio a Gualtieri: “Non faccia rientrare dalla finestra persone appena cacciate dalla porta”
Calenda arriva terzo nella competizione elettorale, ma la lista che porta il suo nome, con il 19,81% delle preferenze, è risultata essere quella più votata in assoluto. Nella lista, che somma le candidature di profili civici a quelle di esponenti politici, spiccano tra i più votati esponenti di Italia Viva, il partito fondato da Renzi di cui è coordinatore regionale il parlamentare Luciano Nobili.
Nobili, a risultato ancora non definitivo, ci sono un paio di candidati che sembra stiano andando particolarmente bene nella lista Calenda. Mi riferisco a Valerio Casini e Francesca Leoncini.
Sì è vero, sono due bravissimi dirigenti di Italia Viva, due assessori uscenti alle attività produttive che hanno già dimostrato di essere capaci di portare la rivoluzione della competenza in Campidoglio. La lista Calenda però è il successo di una lista comune, con un forte profilo civico e questo risultato manda un messaggio a livello nazionale
Quale messaggio?
Il tema è che c’è spazio per una proposta che sia legata alla competenza, ai temi. Se i riformisti hanno il coraggio di mettersi insieme, come in questo caso, fanno un ottimo risultato. Si è visto a Roma come a Milano.
A Roma queste preferenze hanno fatto sfiorare alla lista Calenda il 20%. Più di Fratelli d’Italia e più del PD che si ferma ad un 16,38%. Vi sorprende?
In effetti chi avrebbe mai scommesso che non sarebbe stato Fratelli d’Italia il primo partito? Per quanto riguarda il PD ritengo che il loro sia un risultato molto deludente. Quando io sono uscito da quel partito faceva ben altre performance a Roma. Io credo che la valutazione fatta dai romani non vada letta sull’asse destra sinistra, bensì su quello della conservazione e del cambiamento. Ed il PD a Roma è vissuto come una realtà di conservazione. Roberto Gualtieri quindi, se diventa sindaco, ha la responsabilità di intercettare questa voglia di cambiamento.
Per diventare sindaco deve però vincere il ballottaggio. Voi cosa farete?
Calenda già lo ha descritto ieri(lunedì 4 ottobre ndr). Ci incontreremo e faremo delle valutazioni sulle ipotesi in campo ma senza nessun mercanteggiamento o apparentamento, perchè è da vecchia politica pensare di poter trasferire dei voti. A Gualtieri, che reputo una persona seria, vorrei però rivolgere un appello.
Cosa suggerisce al candidato del centrosinistra?
Suggerisco di chiarire bene che ci sarà una discontinuità con l’amministrazione Cinque stelle. Il rischio che intravedo nella sua elezione è che si possa far rientrare dalla finestra alcuni di quelli che i romani hanno cacciato dalla porta domenica e lunedì dando alla Raggi il suo ultimo record: il peggior risultato di un sindaco ricandidato da quando c’è l’elezione diretta dei sindaci. Se Gualtieri vuole essere interprete del cambiamento di cui c’è bisogno, non può farlo con alcuni dei protagonisti del disastro a cinque stelle.