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Elezioni Comunali Roma 2021

INTERVISTA | Luciano Nobili (IV): “Roberto Gualtieri e Virginia Raggi sono la stessa cosa. Noi stiamo con Calenda”

“Spiace che l’esponente dem sia stato ridotto a nome di ripiego”, spiega l’esponente renziano: “Il PD è succube del populismo. Quando leggeremo i programmi, vedrete, loro e i Cinque Stelle avranno la stessa piattaforma”

“Roberto Gualtieri è una brava persona. Dopodiché, se pensassimo che fosse il miglior sindaco possibile lo sosterremmo. Non lo è, invece, perché non è sostenibile il progetto politico che sottende la sua scelta: quella di una totale resa del Pd riformista al Movimento Cinque Stelle”: il deputato di Italia Viva Luciano Nobili, neo responsabile organizzazione di IV e luogotenente per Matteo Renzi della capitale, appare ringalluzzito. Definisce “surreale” quanto affermato da Francesco Boccia, referente per il PD degli Affari Regionali a L’Aria che Tira su La7: “Carlo Calenda”, candidato sostenuto a Roma da IV oltre che da Azione, “se è in campo fa un favore alla destra”, ha detto Boccia in Tv. Le cose stanno diversamente, secondo chi sta preparando la campagna elettorale calendiana e arriva “da un’assemblea di IV con l’ex ministro in cui non siamo riusciti a far entrare tutti, dati i limiti tecnici delle piattaforme di videoconferenza”.

“Virginia Raggi è oggi il candidato dell’asse PD-Cinque Stelle, tanto che il PD nazionale ha già preso l’impegno di sostenerla al ballottaggio”, dice, raggiunto al telefono da RomaToday: “Ad ora il peggior sindaco della storia di Roma viene giudicato votabile dal PD al secondo turno: è il triste epilogo di un’opposizione che i democratici della Capitale hanno svolto in maniera consociativa alla giunta pentastellata fin dall’inizio. Questa alleanza scellerata ha chiesto il prezzo più alto e finale, quello di Nicola Zingaretti che si era messo a disposizione ed è stato bloccato da Giuseppe Conte, dalla Lombardi e dalla Corrado a cui ha dato la Regione Lazio chiavi in mano; per contro, dispiace il maltrattamento di un esponente come Gualtieri che viene considerato come ultima spiaggia, terza scelta e nome di ripiego. Evidentemente il PD sa che le chances di andare al ballottaggio sono basse e, come diciamo a Roma, ‘si tiene largo’”, spiega il deputato: “Quando uscirà il programma elettorale di Gualtieri, noi lo affiancheremo a quello della Raggi. Vedrete, saranno sostanzialmente una fotocopia, perché loro due stanno dalla stessa parte e sono la stessa cosa. Con Calenda noi proponiamo invece una rotta di cambiamento, una rottura rispetto al clima di conservazione che regna in città, perché negli ultimi anni a Roma, dai traporti ai rifiuti, dalle buche al degrado, c’è ben poco da conservare”.

Secondo l’esponente IV, a Roma la partita è più che nazionale, è europea: “Io li voglio vedere tutti questi che si sono scoperti europeisti quando c’era da votare Mario Draghi, salvo poi tornare populisti quando c’è da amministrare il territorio. Noi siamo quelli invece che hanno voluto il governo Draghi a ogni costo”, spiega, “e che siamo pronti a costruire a Roma lo spazio politico dell’agenda Draghi. Dovrà essere la Roma del PNRR e se non vince Calenda il rischio che il nuovo Recovery di questo governo e che, credetemi, è un’altra musica rispetto a quello dell’esecutivo Conte, venga accantonato. Noi pensiamo che questa stagione di riforme europee debba durare almeno fino al 2026 e che in questo quadro si debba costruire la nuova Roma. Davvero non capisco”, aggiunge Nobili, “perché il PD stia tenendo in vita una forza politica come il Movimento Cinque Stelle che, se lasciato andare, si avvierebbe verso una prevedibile evaporazione. Mi pare che il PD continui nella sua inspiegabile sudditanza e subordinazione verso i populisti. Noi no”.

Sempre nello studio di Myrta Merlino, Calenda ha dichiarato che la sua candidatura sarà accompagnata da “forze civiche”. Italia Viva, dunque, è pronta a mettere in discussione il proprio simbolo, nel senso spiegato da Nobili: “Mi affascina l’idea di una candidatura e di una campagna sui temi e su Roma, non sul bilancino delle forze politiche. I cittadini hanno finalmente chiaro in testa che c’è un candidato in campo che è Carlo Calenda, che c’è una persona riconoscibile e che c’è una squadra ben coesa e ben indirizzata. A guardarsi intorno il panorama è francamente desolante, non commento un centrodestra inesistente con Giorgia Meloni che non ha la generosità di candidarsi quando potrebbe vincere. Preferisce i veti. Dopodiché”, aggiunge, “quel che succede ai simboli lo decideremo con il candidato Calenda. Noi vogliamo essere competitivi e attrattivi verso gli elettori di centrosinistra, centro, centrodestra, insomma verso i romani. Non mi impicco alle figurine”, aggiunge.

Il primo tema per la campagna elettorale, conclude Luciano Nobili, “non può non essere quello di una governance più efficace per la Capitale. Tutti quelli che ci hanno provato in passato, anche con buone intenzioni, hanno fallito perché hanno provato a governare la città dal Campidoglio. Roma è tante Rome, grazie a percorsi di condivisione devono essere valorizzate ed evidenziate le parti migliori del commercio, delle startup e dell’industria. Bisogna ritrovare le piazze, che siano fisiche o digitali. Poi ovviamente”, aggiunge, “c’è il tema dei servizi pubblici, delle buche sulle strade, degli autobus, della raccolta dei rifiuti. E abbiamo visto come è finita su questi dossier, con un record di disastri e fallimenti. Ma questo non soltanto perché Raggi & co siano degli incapaci, ma anche perché una grande Capitale, fuori dalla competizione globale sugli investimenti - che oggi è più fra città che tra Paesi - non ce la fa. Se Roma si chiama fuori da questo contesto muore. Noi siamo quelli che diranno ai romani che il declino è il degrado non sono un destino ineluttabile, che si può ritrovare l’orgoglio e tornare a guidare il paese”.

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