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Elezioni Comunali Roma 2021

INTERVISTA | Giuseppe Lobefaro (Calenda Sindaco): "Nella mia giunta un assessore per territorio"

Piazza Venezia pedonale? “Obiettivo difficile. Ma ok alla fermata della metro in piazza della Chiesa Nuova”. E sul Giubileo 2025: “No a bus turistici nel cuore della città

“Mi sto preparando all’incontro con i cittadini e Carlo Calenda a piazza Testaccio. La campagna elettorale va molto bene e da quello che vedo il riscontro in favore della nostra corsa è trasversale”: risponde al telefono Giuseppe Lobefaro, già consigliere comunale tra il 1993 e il 1997 e dal 2001 al 2008 presidente del I Municipio ‘Roma Centro Storico’. Oggi vuole tornare a sedere a via della Greca sostenendo Carlo Calenda sindaco. Lo abbiamo intervistato.

Presidente Lobefaro, cosa si porta della sua precedente esperienza amministrativa nella sua avventura con Carlo Calenda?

Sicuramente la capacità di costruire una rete molto forte con le associazioni di cittadini del centro storico, cito ad esempio la Casa della città, un luogo dove si confrontavano le associazioni che si occupavano di valorizzare il centro storico. Nel centro di Roma esistono tantissime realtà associative che hanno voglia di partecipare e di contribuire e le hanno competenze adatte, occorre non fare grandi annunci ma lavorare giorno per giorno per mettere a posto la macchina amministrativa. Quando sono arrivato il municipio era un colabrodo e abbiamo dovuto rimettere in moto la macchina che aveva perso molti pezzi. La situazione attualmente è migliorata ma ora servono le nuove tecnologie per dare un'accelerata alla ripartenza degli uffici amministrativi. Un’altra idea che mi è venuta in mente e di cui sto verificando la fattibilità è ipotizzare non una giunta a cui vengono assegnate delle deleghe per materia, ma piuttosto per territorio: ad esempio, un delegato per Prati, uno per Trastevere, Testaccio. Il I Municipio è ormai una città e merita degli assessori che sappiano spaziare fra le materie come se fossero presidenti di municipio.

Nella sua precedente esperienza amministrativa venne eletto con una coalizione di centrosinistra. Oggi aderisce alla corsa di Carlo Calenda. Cosa è cambiato in questi anni?

In generale in città, non solo nel primo municipio, dopo l'esperienza di Veltroni si è tornati indietro. Con Alemanno l’opposizione ha avuto un forte tratto consociativo e si è lavorato molto di nascosto e sottotraccia. L'esperienza di Marino ha creato un grande danno e abbiamo visto come il partito a cui apparteneva abbia cacciato il sindaco chirurgo, creando una frattura che ancora non si è ricomposta; da ultimo abbiamo osservato l’assoluta mancanza di opposizione al governo della Raggi. Sono passati cinque anni inutili e questo non ha rinnovato il centrosinistra, c'era bisogno di una rottura forte come quella che ha proposto Carlo Calenda.

Scendiamo sul livello amministrativo. La sua opinione sul tema dei poteri sostitutivi per gli ambulanti a Cola di Rienzo?

La giunta Alfonsi ha correttamente portato avanti il censimento di tutte le postazioni di commercio nel municipio. Per come la penso io le postazioni di commercio sono anche troppe nel centro storico; a piazza Vittorio sono state tolte, in altri luoghi sono state spostate, lo stesso processo va fatto con Cola di Rienzo pagando anche la fatica di trovare un posto alternativo agli operatori. Non si può continuare in questa maniera, si tratta di un assetto che attualmente è anche pericoloso per la viabilità.

Darebbe parere favorevole alla fermata della metro C a piazza della Chiesa Nuova?

In effetti il parere favorevole l'abbiamo già dato, il progetto originale già lo prevedeva. Il tema è far continuare la linea C e non farla fermare a piazza Venezia, questo è l'unico modo per rendere più tutelato il centro pedonalizzandolo ancora di più.

Piazza Venezia pedonale?

E' una bella domanda. Quando chiudi piazza Venezia crei un ingorgo nel settore intorno che diventa notevole. E' possibile pedonalizzarla insieme a via dei Fori imperiali solo se si trovano soluzioni alternative nel comparto mobilità e fino a che non c'è la metropolitana in effetti è tutto un po’ difficile.

La sua opinione sul progetto Patto di Comunità proposto dalla giunta uscente di Sabrina Alfonsi?

Inizio col dire che se divento presidente di municipio tengo in piedi tutte le cose positive che sono state fatte dalla giunta Alfonsi e cerco di implementarle. Mi colpisce per contro che questo lavoro fatto sul sociale da Emiliano Monteverde non sia stato riconosciuto, Emiliano si era candidato alle primarie e poi è stato fatto sostanzialmente ritirare. L’incapacità di valorizzare i giovani amministratori mi sembra un problema del PD.

Si legge sui giornali del tema della “malamovida” o, più genericamente, della night life capitolina. Come agire?

Questo è un tema storico, l'abbiamo affrontato già nel 2001. La prima cosa da fare è battere i pugni sul tavolo dell'assessorato al Commercio del comune perché molte cose che accadono sono frutto di norme approvate a livello di consiglio comunale che molto spesso non aiutano e non favoriscono il tessuto del territorio, penso all’apertura di minimarket e locali cheap. Poi bisogna rinforzare i controlli notturni lavorando di concerto con la prefettura e i vigili urbani devono essere dotati di apparecchiature per monitorare i decibel. Da ultimo dobbiamo offrire alternative credibili alla vita notturna evitando di lasciare in piedi solo la cultura dello sballo, bisogna mettere in campo delle politiche culturali adeguate ai tempi e di qualità.

Come vede l’arrivo del Giubileo 2025? Il municipio da lei guidato come agirebbe?

Il Giubileo è prima di tutto è un momento di fede. Dovremo allora collaborare con il Vaticano e stringere rapporti molto sinergici, bisognerà lavorare sull'accoglienza dei turisti e dei pellegrini. Penso alla gestione dello spazio parcheggio ricordando che nel 2000 aprimmo il parcheggio del Gianicolo: vorrei assolutamente evitare che pullman turistici deturpino il centro storico. Servono modi alternativi per raggiungere Vaticano, San Pietro e il centro città. 

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