Le promesse di Gualtieri a Prima Porta: la borgata che contestò Marino
Il candidato sindaco del centrosinistra in sopralluogo all'impianto idrovoro di via Procaccini, ultimato nel 2016 ma ancora fermo: serve per salvare la zona da un'altra eventuale alluvione. "Risanamento idraulico è priorità"
I lavori sono terminati cinque anni fa ma l’impianto idrovoro di via Procaccini, uno di quelli che dovrebbe contribuire a salvare Prima Porta da un’altra devastante alluvione, è ancora fermo. Poi ci sono la marrana e i suoi fossi da pulire e monitorare con cadenza programmata affinchè si riduca il rischio idraulico della zona. Si perchè Prima Porta, nel gennaio 2014 travolta da un fiume di fango e melma, teme ancora la pioggia. Li le immagini degli sfollati, degli appartamenti invasi dall’acqua e delle attività commerciali inagibili sono ancora ben impresse nella mente di tutti.
Gualtieri a Prima Porta: la borgata che dopo l'alluvione contestò Marino
Ed è proprio nella periferia all’estremo di Roma nord che ha fatto tappa il candidato sindaco del centrosinistra, Roberto Gualtieri. Tra le vie di Prima Porta: la borgata che l’indomani dell’alluvione aspettò sotto la pioggia, che in quei giorni non dava tregua, l’allora sindaco Ignazio Marino contestandolo duramente per aver sostenuto che l’allagamento era diretta conseguenza “dell’edilizia spontanea e disordinata”. “Ci fa male sentirci chiamare abusivi quando non lo siamo. Non ci siamo allagati per colpa della marana ma perché le fogne e i tombini non hanno raccolto l’acqua. Una situazione che andava gestita prima con la prevenzione e invece ci vengono a dire che siamo noi i fuori legge” - avevano fatto notare i residenti di Prima Porta in un’accoglienza al primo cittadino tra rabbia e disperazione.
Prima Porta teme ancora la pioggia
Dopo anni c’è ancora del lavoro da fare. “Siamo stati al Ponte della Marrana per fare il punto sui lavori dei fossi: dopo l’impegno mantenuto dalla Regione Lazio, ora è necessaria una vera sinergia tra Municipio, Roma Capitale e Regione per il monitoraggio contro il rischio idraulico di questa zona” - ha detto Gualtieri in sopralluogo a Prima Porta insieme al candidato presidente del centrosinistra, Daniele Torquati, che all’epoca dell’alluvione era minisindaco. Poi la tappa all’impianto idrovoro di via Procaccini: “Dobbiamo intervenire immediatamente per metterlo in funzione al più presto. Qui si è già verificata un’alluvione e c’è un rischio idraulico che va affrontato e tenuto sotto controllo”. Prima Porta ci spera, il quartiere non ne può più delle promesse: dei tempi lunghi per sentirsi finalmente al sicuro.
Via Sabin, il collegamento tra Labaro e GRA sbarrato da cancello abusivo
Da Prima Porta a Labaro, dalle criticità del rischio idraulico a quelle legate alla viabilità. Gualtieri ha visitato il tratto iniziale di via Sabin: una strada asfaltata, illuminata e pronta da anni che però è chiusa da un cancello e non è mai stata aperta al pubblico. “Eppure - ha sottolineato il candidato sindaco - potrebbe essere un collegamento diretto tra Labaro e il Grande Raccordo Anulare, oltre che un alleggerimento per la viabilità di via Flaminia”. Lo hanno chiesto anche i residenti con una petizione da migliaia di firme.
"L'unica strada di Roma senza buche è chiusa": a sbarrarla da anni un cancello abusivo
“Insomma, c’è tanto lavoro da fare. Il risanamento idraulico e la mobilità - ha sottolineato Gualtieri a margine della visita a Labaro e Prima Porta - sono due temi su cui non intendiamo perdere neanche un giorno di tempo. Per la nostra città e per tutti i cittadini”.