A Roma grandi opere a rischio, Roberto Gualtieri chiede il commissariamento per "realizzarle in tempo"
In gran parte già finanziate, le opere in questione sono "tutte ferme o in fortissimo ritardo"
Roberto Gualtieri ha scelto il terreno su cui incalzare e attaccare Virginia Raggi: le grandi opere e i progetti per Roma. Lo aveva fatto la scorsa settimana, ingaggiando anche un botta e risposta con il M5s cittadino. Torna a farlo, rincarando la dose, oggi. Già, perché il candidato alle primarie di centrosinistra non si limita a segnalare i ritardi di Raggi e della sua giunta, ma chiede che le opere vengano commissariate. L'obiettivo è quello di realizzarle il più velocemente possibile. Si tratta di quattro tranvie strategiche per la mobilità di Roma e il Ponte dei Congressi. Per un'ulteriore opera, il prolungamento della linea B, Gualtieri chiede il commissario ad acta.
La richiesta è stata inviata formalmente al Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini di inserirle nel Dpcm che disporrà il commissariamento di numerose opere pubbliche strategiche in fase avanzata di progettazione. Secondo Gualtieri si tratta d "cinque opere pubbliche cruciali per il Giubileo e per il futuro della Capitale che rischiano di non essere ultimate in tempo e o di perdere i loro finanziamenti".
Le tranvie e il ponte dei Congressi "rappresentano un primo “Pacchetto per il Giubileo” realizzando interventi fondamentali per il trasporto pubblico e la mobilità della Capitale di forte rilevanza nazionale". Nello specifico, la proposta di Gualtieri prevede la nomina di un commissario le seguenti quattro linee tranviarie: la tranvia TVA (Termini - Vaticano - Aurelio), quella di viale Palmiro Togliatti (Metro Subaugusta-Metro Ponte Mammolo), la tranvia via Tiburtina (da Piazzale Verano a Piazzale Stazione Tiburtina) e la Linea Roma Termini – Giardinetti – Tor Vergata.
Per queste opere nei prossimi giorni dovrebbero essere aggiudicate le gare di progettazione implementate dall'amministrazione Raggi il 23 aprile scorso.
"In gran parte già finanziate, le opere in questione sono tutte ferme o in fortissimo ritardo. La loro accelerazione è fondamentale per il futuro di Roma e per il miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini", ha spiegato Gualtieri. “Abbiamo già in altre occasioni rilevato i ritardi di progettazione e realizzazione di opere da parte dell’Amministrazione comunale. Oggi tuttavia, di fronte al rischio concreto che opere fondamentali per i cittadini e strategiche per l’intero Paese non vengano realizzate in tempo per il Giubileo o persino vengano escluse dal PNRR facciamo un appello all’unità in primo luogo a Roma Capitale e a tutte le forze politiche e sociali nazionali e cittadine per disporre il loro commissariamento. È il momento di avviare una nuova stagione di sviluppo e di crescita sostenibile e inclusiva per Roma, dando un nuovo impulso allo sviluppo della città. È un’occasione da non perdere”, ha dichiarato Roberto Gualtieri.
L’altra importante opera a rischio è secondo Gualtieri il Ponte dei Congressi alla Magliana, finanziato con 172 milioni di euro. Il commissariamento sarebbe anche qui decisivo per abbreviare i tempi di realizzazione dell’opera, previsti ad oggi in quattro anni, con la certezza di non fare in tempo per il Giubileo.
"Un’ulteriore opera a cui tengo particolarmente e sulla quale vogliamo iniziare a lavorare fin da ora è il prolungamento della metro B (Rebibbia) fino a Casal Monastero" ha aggiunto Gualtieri. Per questo progetto è necessario un commissariamento ad acta; per questo, infatti, esso non è incluso nella proposta rivolta al Ministro Giovannini. Il commissariamento è indispensabile per risolvere il contenzioso con la società concessionaria, rilevare il progetto e modificarlo radicalmente. Quello attuale, infatti, è ormai irrealizzabile perché obsoleto. “In questa vicenda la destra ha responsabilità gravissime nella scelta di una procedura di finanziamento troppo rischiosa”, ha dichiarato Gualtieri.
“Anziché reperire finanziamenti per l’intero importo dei lavori, attribuì alla concessionaria aree edificabili successivamente risultate non utilizzabili. Da qui un contenzioso in cui la concessionaria richiede a Roma Capitale un risarcimento di 350 milioni di euro che rischia di far saltare il bilancio del Comune. Bisogna subito intervenire per scongiurare questo rischio", ha concluso Gualtieri.