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Martedì, 16 Aprile 2024
Elezioni Comunali Roma 2021

Il Comune di Roma non è un posto per millennial: fuori tutti i ‘giovanissimi’ aspiranti consiglieri

Le urne non premiano giovani e giovanissimi, i nati negli anni Duemila restano fuori: i volti del ricambio generazionale all'interno dei partiti appesi al risultato del ballottaggio. Ecco come è andata per i millennial che sognavano l'Aula

Volti noti della politica romana, amministratori locali di lungo corso, consiglieri comunali che ritornano dopo anni o che rientrano dopo aver passato anche la scorsa consiliatura in Aula. Quasi nessun millennial di quelli presentati come il ricambio generazionale all’interno dei partiti è certamente eletto, qualcuno resta appeso al risultato del ballottaggio. Le elezioni comunali non premiano i giovani, tantomeno i giovanissimi nati nel Duemila: questi sì tutti rimasti fuori nonostante le energie spese in campagna elettorale, i proclami e le pacche sulle spalle dei ‘big’. Dei più anziani. 

Elezioni comunali, le urne non premiano i giovani

Lo sa bene il ventenne Federico Lobuono, animatore del collettivo de "La Giovane Roma" che, in un primo momento, si era addirittura candidato a sindaco per poi convergere nella lista civica di Roberto Gulatieri. 302 preferenze, troppo poche per aspirare ad uno scranno in Assemblea Capitolina. I due più giovani candidati al comune restano fuori: si perchè non ce la fa nemmeno lo studente ventenne Jacopo Colalongo, attivista grillino sin da adolescente inserito nella civica di Virginia Raggi. Una lista che prenderà un solo scranno sia se vincerà Michetti sia se il prossimo sindaco sarà Gualtieri: per Colalongo magro bottino di preferenze, solo 64. Ma non sono bastate nemmeno le 447 di Marco Colarossi, 21 anni: il giovane candidato al comune con la civica della sindaca uscente si è piazzato secondo a duecento voti dalla più votata, Gabriella Raggi, che dunque è certa che sarà consigliera di Roma Capitale. 

I millennial fuori dal Comune: non passano i giovanissimi del Pd

Non sfondano i due più giovani candidati del Pd: Giovanni Crisanti, 22 anni, si ferma a 1190 preferenze; la venticinquenne Flavia Restivo a 509. Quote troppo basse per combattere con chi ha fatto il pieno: i due under25, oltre la ventesima posizione nella classifica dei più votati all’interno della lista dem, non entrerebbero nemmeno se al secondo turno vincesse Gualtieri. 

Giovani aspiranti consiglieri in attesa del ballottaggio

Sperano invece in un successo in Campidoglio dell’ex ministro gli altri giovani: Lorenzo Marinone (28 anni), Nella Converti e Claudia Pappatà entrerebbero in Aula Giulio Cesare solo con Gualtieri sindaco. Nell’altro schieramento solo se venisse eletto primo cittadino Enrico Michetti troverebbero spazio in Comune la 33enne ex consigliera in VII Municipio per la Lega, Flavia Cerquoni (2742 preferenze) e il “nipote d’arte” (suo nonno Dario fu ministro con la Democrazia Cristiana e tra i fondatori del Partito Popolare Europeo, lo zio Alfredo consigliere regionale, europarlamentare e assessore al Patrimonio del sindaco Alemanno) Dario Antoniozzi, classe ‘84 ed ex consigliere in XV. Per la Lega sicuramente fuori la 38enne Flavia Anelli, per lei solo 13 preferenze. Può sorridere invece Flavia De Gregorio, classe 1988, candidata al comune con Calenda sindaco: dall’alto delle sue 2376 preferenze e con l’exploit della lista, primo partito a Roma, sarà consigliera di Roma Capitale. Tra veterani e over 40. L’Assemblea Capitolina non è un posto per millennial. 

Il confronto con Milano dove i giovani entrano a Palazzo Marino

Uno scenario quello romano ben diverso dal milanese dove la generazione under30 conquista numerosi scranni in consiglio comunale. Con la vittoria al primo turno di Beppe Sala entrano la venticinquenne Gaia Romani, la quarta più votata nella lista Pd; il coetaneo Federico Bottelli, arrivato settimo tra i dem e Luca Costamagna, classe 1990. Anche il centrodestra con Alessandro Verri, 26 anni, e Samuele Piscina, 31, piazza la sua quota di giovani consiglieri comunali. Azione può contare sulla freschezza di Giulia Pastorella, 35 anni, manager di Zoom e dirigente nazionale del partito di Calenda. Tra i tre consiglieri ottenuti dai Verdi c’è anche Francesca Cucchiara, 28 anni. Ventata di gioventù dunque su Palazzo Marino, mentre all’ombra del Marco Aurelio per il ricambio generazionale bisognerà ancora aspettare. 

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