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Elezioni Comunali Roma 2021

M5s, l'ala dei "dissidenti" vuole l'alleanza del Conte II: "Voto su Raggi candidata? Solita visione egocentrica"

La sindaca invita la base di attivisti M5s a esprimersi sulla sua candidatura con un voto on line. A RomaToday i commenti della fronda "ribelle" di Enrico Stefàno, Donatella Iorio, Angelo Sturni, Marco Terranova

La richiesta di un voto su Rousseau - "perché ora basta con le ambiguità" - non fa che acuire le fratture interne alla maggioranza grillina. Raggi invita oggi gli attivisti, la cosiddetta "base", a esprimersi sulla sua corsa bis al Campidoglio, ma lo fa dopo averla data per scontata mesi e aver di fatto messo in piedi una campagna elettorale che è oggi in piena attività. Soprattutto poi, è l'accusa, non parla di temi e programmi, piazzandosi sempre e comunque al centro della scena. 

"Andare avanti con 'io sono il più bravo/a di tutti' non porterà da nessuna parte, se non allo scontro, al tifo da stadio, che è l’ultima cosa di cui Roma ha bisogno". Enrico Stefàno, nel gruppo dei "ribelli" pentastellati autori de Il piano di Roma, una pagina Facebook di discussione aperta sul futuro della Capitale e sulle sfide che la attendono, non accoglie bene l'invito della prima cittadina. 

Insieme sugli scranni dell'opposizione nell'era Marino, zoccolo duro del Movimento delle origini, tra i due lo strappo si è consumato proprio quando Raggi, la scorsa estate, si è autocandidata sindaca alle comunali senza mai confrontarsi con i suoi, come le venne contestato da più parti. "In sé il voto su Rousseau è sacrosanto, ma non con un'autoproclamazione che è comunque tale, che la base si esprima va bene, ma è il modo di porsi e la visione egocentrica che sono sbagliati" si sfoga il consigliere. "Io vorrei prima esprimermi sulla città, sulla visione di città e sulle persone con cui portarla avanti". 

Già, non è un mistero che all'ala dissidente del Movimento romano piacerebbe una nuova alleanza con il Partito democratico su modello del Conte II. "Il Movimento esca dallo stallo e decida se portare avanti anche a livello locale il percorso avviato con il governo Conte II e già votato su Rousseau nel 2019" dichiara più che esplicitamente la consigliera Donatella Iorio. Sulla stessa linea anche Marco Terranova. 

"Mentre ci sono persone di buona volontà che stanno cercando di porre le basi per coinvolgere le forze progressiste, sulla spinta del lavoro fatto a livello di governo nazionale - dichiara il consigliere, ex presidente della commissione Bilancio - altri mettono la propria persona avanti a qualsiasi ipotesi alternativa senza preoccuparsi delle conseguenze di un fallimento che porterebbe Roma indietro di 15 anni".

Idem per Angelo Sturni: "Si apra da domani tavolo politico su Roma della coalizione progressista insieme al Movimento Cinque Stelle che possa proseguire la strada intrapresa dal secondo Governo Conte, per condividere insieme temi, nomi e squadra". Niente Virginia Raggi quindi. A quanto pare non avrà l'appoggio dei consiglieri "dissidenti" con i quali non è mai riuscita a ricucire i rapporti. E poi, altra questione non da poco, la sindaca grillina non può essere il nome che unisce M5s e Pd. Il veto dei democratici è inamovibile da mesi. Se il gruppo grillino appoggerebbe l'ex ministro Roberto Gualtieri? "Non so se si candida e non so quale sia il suo programma - taglia corto Stefàno - davvero non posso pronunciarmi". 


 

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