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Sabato, 20 Aprile 2024
Elezioni Comunali Roma 2021

Elezioni Roma, Calenda punta Gualtieri: "Il suo non-programma? Tonnellate di retorica"

Calenda: "Il disegno politico di Gualtieri è la stasi, non fare scelte perchè ogni scelta è divisiva"

Il programma elettorale di Roberto Gualtieri è online. Centotrentasette pagine, divise in quattro capitoli, che però non hanno convinto Carlo Calenda.

Il non programma

Per il leader di Azione, quello che il candidato di centrosinistra ha presentato in vista delle elezioni del 3 e 4 ottobre, è destinato a non lasciare il segno. Perchè, semplicemente, non dice nulla di concreto. Per questo è “un non programma” perché, ha spiegato Calenda “un programma per esempio quantifica le risorse ed i tempi che servono per fare le iniziative”.

Le scelte divisive

Perché quindi presentare più di centotrenta pagine di programma senza prevedere, come sostiene il leader di Azione, risorse e tempi per realizzare gli obiettivi enunciati? Perchè “dietro c’è un disegno politico ed il disegno politico è la stasi cioè - ha rimarcato Calenda - ’idea di non fare mai scelte perché ogni scelta è divisiva di per sé stessa quindi l’idea che Roma debba rimanere com’è”.

Il programma ed i piani

Eppure nel suo programma elettorale Gualtieri cita dei piani, dei tavoli di confronto su tematiche specifiche, dei patti. Per l’ex ministro dell’economia, però, anche quelli sono segnali di debolezza. Ad esempio il fatto di ricorrere a “ben 18 piani” non significa che stai facendo un programma ma che stai demandando il programma ad una data successiva” quella, quindi, in cui prenderebbero avvio questi piani. In altre parole sono “tonnellate di retorica” .

Il PD di Bettini

In sostanza Calenda, pur esprimendo apprezzamento per Gualtieri (l'ho sostenuto alle elezioni europee), ne ha sonoramente bocciato il programma. Perchè, secondo il leader di Azione, è figlio di un modo di ragionare secondo il quale “A Roma bisogna dare a tutti un pezzettino”. E, in questo senso, chi lo ha sottoscritto non si assume la responsabilità delle scelte. Perchè, anzichè essere votati alla soluzione dei problemi, quest'approccio è figlio di un retropensiero: la distribuzione “ della tua quota del potere”. Ad ognuno, quindi, un pezzettino. “Questo è il Pd. Quale Pd? Tutto? No assolutamente no” ha concluso Calenda. Perché la rappresentazione del Partito democratico che il leader di Azione descrive “é il PD di Bettini, di Mancini, di Astorre e di Orfini” e perchè,  “questo il PD ha fatto a Roma, purtroppo dopo gestioni invece molto brillanti avute in passato”.

Gualtieri bersaglio di Calenda

Insomma il programma presentato da Gualtieri, in attesa di vedere quello di Raggi e Michetti, non ha quindi affatto convinto Calenda. Ed è anzi diventato un’occasione per spostare gli attacchi dal competitor di centrodestra, finora bersaglio privilegiato della campagna elettorale, al candidato di centrosinistra. E’ Gualtieri a cui ora Calenda guarda, ed al suo elettorale a cui chiede di “leggere il non programma” per decidere chi, poi, scegliere nel segreto dell’urna.


 

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