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INTERVISTA | Municipio III, Dario Quattromani candidato presidente del M5s: “Serve governo senza ego che unisca”

Grillino della prima ora, funzionario pubblico e docente universitario: ecco il candidato presidente del MoVimento 5 Stelle a Montesacro. Sull'ex minisindaca sfiduciata: "Inevitabili errori nella squadra ma lavoro encomiabile"

E’ Dario Quattromani il candidato presidente del M5s in Municipio III. 42 anni, funzionario di ragioneria della Città Metropolitana; giornalista pubblicista e docente a contratto in Scienza Politica presso l'Università della Tuscia a Viterbo e pure alla Link Campus University. Quattromani è un “grillino della prima ora”, dai tempi degli "Amici di Beppe Grillo": prima della fondazione ufficiale del M5s nel 2009. Correrà per lo scranno più alto di Montesacro “per riprendere il governo municipale dalle politiche sociali, ambientali ed inclusive integrate dagli ineludibili cambiamenti che la ricostruzione post-pandemica porta con sé”. 
 
Funzionario pubblico e accademico con la passione per la politica. Come nasce l’idea di candidarsi presidente in Municipio III?

I miei studi universitari e di specializzazione successiva mi hanno permesso di approfondire le dinamiche politico-elettorali nazionali ed internazionali in prospettiva comparata, così da comprendere quanto i comportamenti dei singoli attori sociali e le relazioni interpersonali necessitassero di maggiore attenzione ed analisi. Consapevole di ciò, ho preso la decisione di mettermi al servizio della comunità del III Municipio con la ferma volontà di porre al centro degli interessi delle politiche municipali il cittadino, con i suoi bisogni e le sue potenzialità.
 
Da quanti anni è attivista nel M5s?

Ho iniziato a seguire le attività degli "Amici di Beppe Grillo" dagli inizi, attraverso i vari Meetup, prima del 2009; da ricercatore ne ho studiato le caratteristiche e ne ho conosciuto gli attivisti, pubblicando su riviste scientifiche i risultati dei miei studi.
Al contempo, le idee fondanti del MoVimento 5 Stelle mi hanno accompagnato nelle scelte professionali e personali, comprendendone l'evoluzione attuale e partecipando alla stessa con la giusta dose di critica costruttiva, dalla quale nessun movimento politico può prescindere.
 
Tra le opere di cui negli anni si è discusso in Municipio III c’è stato il people mover da Jonio a Bufalotta. Che cosa ne pensa: meglio il trasporto su fune o il prolungamento della metro B1?

Gli interventi utili a diversificare ed integrare la mobilità sono tutti importanti perché rispondono a diverse tipologie di spostamento, da quello sistematico (spostamento casa-lavoro) a quello sociale. Velocizzare e semplificare la mobilità dei cittadini è stato, ed è, il nostro obiettivo. Tra questi c'è il people mover, un'opera veloce da realizzare e dal basso impatto ambientale che risponde a queste necessità. Chiaramente ciò non esclude affatto la realizzazione e/o il prolungamento delle metro o delle funivie. È fondamentale costruire le infrastrutture sulla base delle necessità dei vari quadranti della città, così come strutturato nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Proprio l'approvazione del PUMS, con uno straordinario processo partecipativo che ha coinvolto i cittadini e l'amministrazione centrale e municipale, ci ha permesso di ideare la città del futuro, più attenta al trasporto pubblico e alla mobilità dolce.
 
La questione movida a Montesacro è sempre molto calda. Vita notturna e locali: risorsa o fonte di disagi? Da candidato presidente quali sono le sue proposte in merito?

Conviviamo da due anni con una pandemia che oltre a mettere in crisi l’economia ha portato a forti limitazioni della socialità. Nel rispetto delle misure di sanità pubblica e di contrasto alla ripresa dei contagi da Covid-19 è comunque necessario che la socialità venga ripristinata. In questo contesto, pur con tutti i limiti che ne conseguono, diventa necessario trovare un nuovo equilibrio tra le diverse categorie, poiché la città è di tutti e tutte le legittime esigenze hanno diritto di cittadinanza: l'incremento dei controlli è la strada da seguire.
 
Il M5s alle ultime amministrative aveva conquistato tredici municipi su 15. Sarà forse difficile ripetersi. Quali sono le sue sensazioni in merito?

Questa nuova tornata elettorale ha molti aspetti che meritano riflessioni ad hoc: l'esperienza amministrativa che il M5S ha maturato nei primi 12 municipi conquistati nel giugno 2016 e, dal novembre 2017, anche nel X, insieme all'opposizione nel I e II Municipio e nei Municipi dove non si è avuta più la maggioranza, ci permette di avere maggiore consapevolezza del da farsi e del come migliorare le nostre scelte; i nostri avversari politici, nel corso degli anni, non sono cambiati ma, per l'occasione, aumentati a livello numerico, e questo non rende impossibile ripetersi ma ci consente di valutare il raggiungimento di risultati prima inattesi anche nei Municipi considerati off-limits (I e II); la rilevanza nazionale degli appuntamenti elettorali nelle 5 grandi città (Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli) potrebbe pesare non poco sull'affluenza al voto, anche in considerazione dell'evoluta offerta politica del M5S.
 
L’ultima giunta grillina a Montesacro è stata sfiduciata in seguito ad una implosione tutta interna alla squadra dei consiglieri. Che idea si è fatto? Da presidente o da consigliere ripartirà da quel che ha fatto Roberta Capoccioni? E se si da dove?

Ho seguito con particolare attenzione la Presidenza di Roberta Capoccioni, e le motivazioni alla base della conclusione anticipata di questa esperienza sono state oggetto di profonde analisi: è un dato di fatto che certi errori nella composizione della squadra fossero inevitabili, ma i risultati raggiunti in 20 mesi sono tuttavia encomiabili. Quindi non possiamo che riprendere il governo municipale dalle politiche sociali, ambientali ed inclusive integrate dagli ineludibili cambiamenti che la ricostruzione post-pandemica porta con sé. 
 
A Settebagni c’è stato il passo indietro sul porta a porta, il Comune ha ordinato ad Ama di rimettere i cassonetti stradali. La differenziata che già cresce a rilento potrebbe risentirne: pensa che a Roma, sulla questione rifiuti, si sia offuscata la “stella” dell’ambiente?

A Roma le previste difficoltà nella gestione dei rifiuti hanno permesso, finalmente direi, di individuare ruoli e responsabilità: come Funzionario della Città metropolitana di Roma Capitale ho seguito le problematiche che riguardano i tre enti coinvolti, ciascuno per quanto di competenza politica/amministrativa, e non dubito che adesso, nel rispetto dei cittadini, si intraprendano le migliori soluzioni. Mi preme sottolineare che, proprio perché l'ambiente rappresenta una delle nostre 5 stelle, l'impegno su questo settore non è mai mancato: esempio ne sia l'attenzione costante verso AMA e la posizione sulla costruzione di una discarica nel territorio cittadino, anche e soprattutto vista la questione TMB.
 
Una promessa che sente di poter fare ai residenti del Municipio III...

Lo slogan del presidente uscente era collegato ad un'idea di comunità, ma l’azione portata avanti ha creato esclusione e contrasti: progetti calati dall’alto che, seppur condivisibili nell’intento, hanno escluso la cittadinanza dalla discussione. Io ho scelto di #UNIRE la cittadinanza: questo posso promettere al nostro Municipio che ci appartiene, essendo un bene comune, non un luogo nel quale dar sfogo al proprio ego.
 

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