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Elezioni Comunali Roma 2021

Rifiuti e trasporti: la Cisl mette a confronto i candidati a sindaco sulle "questioni capitali"

Nella sede della FIT CISL di Roma e del Lazio Raggi, Calenda e Gualtieri hanno fotografato la condizione attuale e presentato le proprie proposte sui due temi caldi della Capitale: i rifiuti e la mobilità

Come gestire la città, sul piano dei trasporti e dei rifiuti per i prossimi cinque anni? LA domanda non è peregrina. Sulle ricette da mettere in campo si gioca una parte significativa della partita elettorale. Perché, sia gli sviluppi legati al trasporto pubblico che quelli inerenti la gestione dell’immondizia, rappresentano temi molto avvertiti dai romani.

Su mobilità e rifiuti si sono confrontati i principali competitor nell’incontro organizzato dalla FIT Cisl di Roma e del Lazio. Un appuntamento che ha consentito a Raggi, Calenda e Gualtieri, in una staffetta oratoria, di spiegare quali sono le strategie da mettere in campo. L’occasione non è stata invece colta dal candidato di centrodestra Enrico Michetti che, pur essendosi presentato all’appuntamento, è andato via prima del proprio intervento.

Virginia Raggi ed il trasporto pubblico

Quali sono quindi le proposte?  Raggi, che è partita ricordando le condizioni in cui versava l’Atac,  ha promesso in caso di rielezione che  nei primi 100 giorni sarà “in grado di bandire la gara per l'acquisto di 50 tram, che è pronta e di avviare la gara per la linea del tram Togliatti”. La sindaca ha dichiarato inoltre l'intenzioen di “sollecitare il commissario a iniziare le gare per le linee TVA, Tiburtina e Termini-Tor Vergata”  e d'impegnarsi per ottenere il "completo finanziamento della linea dei Fori. Tra l’altro ha promesso d' avviare la gara per progettare il prolungamento della Metro A fino a Primavalle. Invece sulla metro C ha espresso l'intenzione di “andare avanti per avviare i cantieri preliminari per la tratta fino a Farnesina con l'obiettivo di allungare fino a Saxa Rubra”.

Carlo Calenda ed il trasporto pubblico 

Carlo Calenda, prima di procedere ad elencare gli aspetti trasportistici del proprio programma, si è invece dedicato a fotografar le’attuale condizione di Atac. “Il servizio è diminuito in termini di volumi del 25%” ha premesso il leader di Azione, prima di ricordare quello che a suo avviso rappresenta un vulnus importante: l’organizzazione dell’azienda. “Non funziona, lo stipendio medio di Atac è  molto più basso dell’ATM di Milano e il costo medio del personale viaggiante è più alto. Significa che c’è un problema di organizzazione dell’azienda e del lavoro”. Come risollevare l’azienda? Non certo puntando sulla reintroduzione dei bigliettai “una proposta priva di alcun fondamento perché, per recuperare un’evasione di 17-20 milioni, si fa un’operazione che ne costerebbe 250 milioni di euro”. Per risollevare le sorte dell’azienda l'ex ministro dello Sviluppo economico  propone innanzitutto di ripensarne la governance, puntando su una “pianificazione del servizio che va fatta sull’area metropolitana”. Obiettivo che si realizza con un’Agenzia della Mobilità da declinare a livello provinciale e che a Roma dovrà dialogare con un soggetto unico, frutto dell'unione di Atac, Cotral e la parte di Ferrovie dello Stato  che opera nella Capitale.

Roberto Gualtieri ed il trasporto pubblico

Anche per Roberto Gualtieri, che ha dichiarato di aver preparato 23 delibere per i primi 100 giorni” il problema della governance di Atac va affrontata puntando su “un’agenzia della mobilità su base provinciale”. Una posizione che condivide dunque con Calenda e che è l’espressione “del semplice buonsenso”. Poi per il rilancio del trasporto pubblico ha dichiarato essere necessario riprendere la cura del ferro “che Walter Tocci lanciò ma che è stata improvvidamente fermata in questi anni, anche con l’assurda messa in liquidazione della centrale della progettazione, che è Roma Metropolitana”. Il candidato sindaco di centrosinistra ha accennato all’importanza di lavorare sui treni urbani e sul prolungamento delle metropolitane. Il sindaco non ne taglierà il nastro- ha dichiarato riferendosi ad esempio alla prosecuzione della linea C oltre piazza Venezia -  ma non è una ragione sufficiente per non farle”.

Il deficit di impiantistica

L'altro tema su cui i tre candidati si sono confrontati ha riguardato la gestione dei rifiuti. Perchè quello, insieme al tema della mobilità, era al centro dei dossier presentati dalla Fit Cisl in occasione dell'incontro svoltosi all'auditorium Donat-Cattin di via Rieti. Dallo studio effettuato dalla Cisl, in materia di rifiuti, è emerso innanzitutto un deficit di impiantistica che comporta dei costi per il trasferimento, fuori regione, dell'immondizia generata dai romani.

Virginia Raggi e i rifiuti

"Ma per chiudere il ciclo dei rifiuti, è necessario avere un'azienda sana" ha premesso Raggi, nel corso del suo intervento durante il quale ha ricordato le condizioni ed i bilanci per anni non approvati di Ama. Cosa fare però e cosa si sta facendo per chiudere quindi il ciclo dei riifuti? "Ama stra trattando per l'acquisto di un terreno nella nostra città, dove costruire un nuovo Tmb che sostituirà quello di Rocca Cencia che deve diventare centro raccolta trattamento multimateriale"ha premesso la Sindaca. Inoltre, ha dichiarato Raggi, che si sta lavorando anche per avere un altro impianto "quindi due TMB". Inoltre, "entro il 2024" l'azienda ha in previsione di realizzare due impianti di compostaggio "uno a Casal Selce e l'altro a Cesano, da 60mila tonnellate ciascuno e stiamo pensando alla realizzazione di un terzo impianto, per essere ancora più autonomi". Ma per realizzare qualsiasi impianto, ha sottolineato la Sindaca, "è necessario del tempo, e quindi nel breve e nel medio termine vanno riaperte le discariche esistenti". Com'è stato nel caso di quella di Roncigliano, ad Albano laziale.

Carlo Calenda ed i rifiuti

Per il leader di Azione, la ricetta per risollevare la capitale dalle emergenze rifiuti che ciclicamente si presentano, va cercata innanziatutto nel modello aziendale. Calenda punta infatti sulla realizzazione di una "multi utility" sul modello di quello che succede in altre grandi città. "Ama va messa dentro una grande società come Acea, che ha gli impianti e mi dispiace - ha aggiunto il candidato sindaco - che nessuno ne prenda atto dopo tutti questi anni". Sul piano impiantistico si è detto convinto della necessità di "fare un termovalorizzatore o di ampliare quello di San Vittore" perchè "Roma non può essere l'unica capitale al mondo che ne è priva. E ne fa a meno perchè facciamo il 70% di raccolta differenziata, quando non arriviamo neppure al 43".  "Il nostro programma - ha chiarito il leader di Azione - dopo aver accorpato Ama ed Acea è di investire su tutti gli impianti, compresi i Tmb". Ed intanto che si studia la possibilità di avere una bio raffineria "bisogna chiudere il ciclo con un termovalorizzatore".

Roberto Gualtieri ed i rifiuti

L’assenza di un’adeguata impiantistica è stata al centro anche della riflessione di Gualtieri sul tema dei rifiuti “La Regione  non ha impedito di fare gli impianti - ha premesso il candidato di centrosinistra - perchè non gli sono giunte le richieste da chi le doveva proporre”, il Campidoglio. Quali sono le strutture da realizzare quindi, per l’ex ministro in corsa per la fascia tricolore? “Bisogna partire dalla bioraffinerria, dai Tmb di seconda generazione, dai biodigestori anaerobici” e per quanto riguarda il termovalorizzatore “la questione si risolve potenziando quello di San Vittore, non costruendone uno ulteriore”. In parallelo però, la gestione dei rifiuti va migliorata, nel breve termine, anche “attraverso un’azione di pulizia straordinaria, il noleggio di tritovagliatori” e “nella riprogrammazione del fabbisogno relativo agli impianti da usare”, in attesa di quelli che vanno costruiti. Ma tutto questo, ha spiegato Gualtieri “richiede una migliore governance di Ama”. Obiettivo che si realizza, ad esempio, non cambiando continuamente amministratori delegati, “ma prendendo i migliori, per farli lavorare per 5 anni sulla base di una strategia condivisa”. E qualsiasi riferimento alla gestione pentastellata del management di Ama, a questo punto, non appare puramente casuale. 

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