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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Primarie del centrosinistra, Giovanni Caudo: "Abbiamo fatto una cosa mai vista, Gualtieri ne tenga conto"

Il professore lancia la palla al frontrunner della coalizione: “A lui il compito di valorizzare le esperienze. Io assessore? Dipende dall’agibilità politica”. E sulla lista unica della sinistra: “L’iniziativa spetta a noi, faremo un’assemblea”

Giovanni Caudo convoca i giornalisti in conferenza stampa il 21 di giugno, all’indomani delle primarie del centrosinistra capitolino che l’hanno visto piazzato come secondo classificato dietro al candidato PD Roberto Gualtieri. “Abbiamo ampi motivi di soddisfazione”, scandisce: “Ieri ho chiamato l’ex ministro dell’Economia per condividere con lui delle parole non di rito. Le primarie individuano il front man della coalizione, ma bisognerà ora capire come lui intenda interpretare questo ruolo. C’è una parte importante della città che ha dato un segnale non eludibile e, o la si ascolta, o ci si assume il rischio di lasciare Roma alla destra”.

A gazebo allestiti, il comitato Caudo aveva dato segnalazione di alcune irregolarità, soprattutto in determinati seggi del V Municipio. A sera erano state sollevate delle polemiche sulla validità dei dati dell’affluenza e anche Ignazio Marino, con un post Facebook, ci aveva messo il carico. Giovanni Caudo mette una pietra tombale su queste dinamiche, col tono di chi le derubrica a "voci dal sen fuggite": “Siamo stati i primi a volere le primarie, teniamo allo strumento e il comitato organizzatore ha preso provvedimenti in base alle segnalazioni nostre e di altri, ciò significa che le primarie sono state tutelate e noi vogliamo che così siano. Alle 19 un giornalista mi ha chiesto un dato e io ho dato un numero ufficiale, il resto a quel  momento erano proiezioni. Dopodiché per noi l’argomento è chiuso”, scandisce.

Più tardi aggiungerà: “Chiedere il riconteggio? Non avrebbe senso. Preferisco il popolo che va a votare e siamo contenti di aver segnalato alcune dinamiche che ci sembravano indice di cattiva politica”.

La parola, insomma, per Giovanni Caudo, adesso sta a Roberto Gualtieri: “Stiamo aspettando una sua iniziativa che tenga insieme le specificità della coalizione fra cui certamente va evidenziata la nostra. Non mi interessa di tutelare una personalità individuale ma una comunità che in essa ha trovato un punto di riferimento. Conta molto il modo in cui il candidato front-man si mette in dialogo”. A domanda diretta, risponde: “Se rifarei l’assessore in una giunta Gualtieri? Non mi interessa il cosa fare ma il come farlo, ovvero, quale agibilità politica si ha. Se si può incidere nei processi va bene, personalmente ad eseguire ordini non vado”. Il messaggio al candidato PD è esplicito: “C’è un fatto nuovo nella coalizione di centrosinistra. Abbiamo fatto qualcosa che nessuno aveva mai fatto: incarniamo una politica che dice quello che fa e fa quel che dice. C’è un candidato di chiara provenienza politica, Gualtieri, e un candidato civico che si propone come suo alter ego. A Gualtieri ora la palla. Non si tratta di fare una telefonata cordiale fra di noi, si tratta di prendere atto delle novità e di trovare un modo per valorizzarle”, spiega Caudo.

Che, oltre alla sua comunità di riferimento, ovvero il gruppo che ha costruito la sua candidatura, si rivolge anche alla sua area: la galassia della sinistra del PD. Invertendo l’invito che i gruppi dirigenti della sinistra avevano rivolto a lui e al percorso di Liberare Roma, Caudo scandisce: “L’iniziativa spetta a noi. Nei prossimi giorni ci attiveremo e ci proporremo come soggetti in grado di dare rappresentanza alla domanda politica che è emersa dai gazebo. Promuoveremo un’assemblea di cittadini, movimenti, associazioni per tracciare la linea e riflettere insieme su come procedere e non disperdere l’investimento dei romani. Io mantengo il mio profilo, non sono contro i partiti ma sono autonomo da essi. Faremo una cosa nuova che sia all’altezza di chi ci ha sostenuto”. Dunque sono i gruppi dirigenti dei partiti della sinistra ad essere invitati? “Sì, certo. Tutti. Partiti, associazioni, movimenti”.

“Il successo delle primarie”, conclude Caudo, “è la conferma del fatto che le consultazioni andavano fatte e che Carlo Calenda ha avuto torto a non partecipare. L’ho già detto anche a Carlo: io credo che se Calenda avesse partecipato, queste primarie avrebbero avuto un profilo e forse anche un esito diverso”. Sul coinvolgimento di Ignazio Marino, il professore di  urbanistica si schermisce: “Ignazio ha un grande amore per Roma e io lo ringrazio di esserci stato. Il suo coinvolgimento ha pesato, credo, per alcune cose in positivo e per altre in negativo, senza che abbia avuto un impatto risolutivo in un senso o nell’altro”. 

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