Giuseppe Civati (Possibile): "A Roma sosteniamo Giovanni Caudo, per me è un modello anche fuori dalla capitale"
"Persona che non si presta a consorterie, poterucoli, corporazioni. Calenda? Operazione neocentrista"
Caudo, spiega Civati, “è sempre stato diverso da questo modo di fare politica. Lo considero un modello esportabile in tutta Italia, un paese pieno di consorterie, piccoli potenti, poterucoli, corporazioni, accrocchi. Ho seguito la sua azione amministrativa e penso che in Municipio abbia fatto molto bene. Come dicevo sono scelte locali, che io condivido pienamente: non posso votarlo altrimenti lo farei”. Secondo Civati, già candidato alla segreteria del Partito Democratico, la gestione dell’opposizione a Virginia Raggi da parte del PD è stata “da tifoseria classica. Intendiamoci, la sindaca ci ha messo del suo, ma il comportamento del PD lo conosco abbastanza bene. Roberto Gualtieri è una persona di grande qualità e grande preparazione, ma come è maturata quella scelta dimostra che non c’è stata alcuna strategia alla base di quel percorso, non inaspettatamente calato dall’alto”.
Giuseppe Civati si dice “molto contento di come stanno andando le iscrizioni a Possibile”, il partito da lui fondato: “Di fronte allo spettacolo di una politica impaludata noi abbiamo il record assoluto di adesioni, per un partito nato nel 2015. Fra l’altro sono tutti giovani, ragazzi, nascono comitati in luoghi che non li avevano con meccaniche parecchio al di fuori delle logiche classiche”. Sul suo ormai molto ex compagno di viaggio Matteo Renzi, che oggi con Italia Viva sostiene il candidato di Azione Carlo Calenda, commenta: “Diciamo che è da diverso tempo che non capisco cosa fa Renzi. La mia vicinanza con lui risale a 11 anni fa, la mia lontananza risale a 10 anni fa, quindi è più il tempo della lontananza che quello della vicinanza. Mi sembra più che altro un’operazione neocentrista”.