rotate-mobile
Elezioni Comunali Roma 2021

"Roma, sul serio". Carlo Calenda lancia la sua campagna elettorale: "Il mio impegno per 10 anni"

"La gestione di Raggi è stata disastrosa, oggi Roma è una delle peggiori capitali del mondo"

Uno 'sciame' di ape car, 300 spazi sui bus, 400 sui parapedonali, 450 banchetti in tutta la città con più di 600 volontari che diventeranno 1.500 entro settembre con l'obiettivo di spiegare il programma porta a porta ai cittadini. Dopo otto mesi dalla discesa in campo, Carlo Calenda presenta ufficialmente la campagna elettorale per la sua candidatura a sindaco della Capitale, lanciando lo slogan 'Roma, sul serio' e la prima parte del programma e della sua squadra. Al fianco del leader di Azione, nella conferenza stampa convocata nella sede del suo partito a corso Vittorio, c'erano Dario Nanni e Flavia De Gregorio, che si occuperanno rispettivamente di periferie e politiche sociali, e l'ex vicepresidente di Retake Roma, Paola Carra. 

Opinioni - Carlo Calenda è ossessionato dal PD

"Oggi parte la nostra campagna elettorale e lanciamo lo slogan 'Roma, sul serio'", ha detto Calenda. "Mi sono candidato a Roma perché ritengo che non sia vero che non è governabile, ma ci vuole un lavoro complicato che richiede molti mesi. Oggi presentiamo un pezzo significativo del programma, frutto del confronto in 60 quartieri con 500 associazioni di cittadini proponendo una soluzione su ogni singolo problema grazie a 27 gruppi di lavoro con 300 persone su temi trasversali come verde, rifiuti e trasparti. Ogni settimana presenteremo un nuovo pezzo, oggi parliamo di politiche sociali". Per quanto riguarda l'organizzazione per le amministrative, ha spiegato il candidato sindaco, "ci sarà una grande lista civica che si presenterà in tutti i Municipi e in Assemblea capitolina".

Poi il giudizio sull'attuale amministrazione: "La gestione di Raggi è stata disastrosa, oggi Roma è una delle peggiori capitali del mondo ma questo blocco e declino della città viene da lontano ed è imputabile a sinistra, destra e M5S. Per cambiare Roma bisogna cambiare la classe dirigente che entra in Assemblea capitolina, a Roma i sindaci eletti non hanno fatto i sindaci, io voglio farlo. Nessuno pensa a far entrare Ama in Acea o a rimettere il lavoro delle aziende come Atac al centro dei bisogni dei cittadini". La parte finale del programma, ha sottolineato Calenda, "la presenteremo a luglio, sarà sullo sviluppo e viene anche dal lavoro che ho fatto quando ero ministro, un lavoro molto dettagliato a cui Raggi non ha mai dato risposta". 

Non manca anche un giudizio sul candidato più forte delle primarie di centrosinistra: "Alle primarie di Zingaretti io ho fatto lo scrutatore. Ma le primarie di Bologna sono un caso di scuola, con una candidata che a loro dire 'va fermata come Salvini': così non c'è nessun valore aggiunto. Mi sono candidato a ottobre, ho aspettato sei mesi, ma se non si cambia la classe dirigente che è tutta quella che sostiene Gualtieri, si blocca Roma. Questa è la differenza tra la mia candidatura e la sua. Se diventi sindaco con le migliori intenzioni ma hai intorno la stessa gente che Roma l'ha affossata, ma dove vai?". 

Nel frattempo "è online da oggi un sito con un programma consultabile quartiere per quartiere. Su ogni punto del programma è spiegato quanto costa e quanto ci si mette ed è fatto su due orizzonti temporali, un mandato e due mandati. Questo perché per far diventare Roma come Parigi o Londra ci vogliono 10 anni. Nelle prossime settimane presenteremo i presidenti di Municipio e i candidati consiglieri". Per quanto riguarda il 'pezzo' di squadra presentato oggi, "Dario Nanni ha sempre fatto un grande lavoro sulle periferie, su ogni singolo parco e quartiere: ha fatto più opposizione lui a Raggi che tutto il Pd messo insieme. Flavia De Gregorio per noi segue le politiche sociali e lo farà anche se dovessimo arrivare al governo cittadino, poi c'è la dottoressa Paola Carra di Retake. Questo è il tipo di persone che troverete nelle nostre liste, esperienze amministrative unite anche a cittadini che si mettono in gioco", ha aggiunto Calenda.

Sollecitato sulla sua collocazione politica, Calenda ha risposto: "Se diventassi sindaco non avrei nessun problema ad andare al Gay Pride, mentre il fascismo per me va bloccato e impedito sempre, non li avrei fatti sfilare. Sono un socialista liberale. Ci sono etichette ma il tema vero è riempire di contenuti, ci sono cose amministrative che non sono né di destra né di sinistra e il problema di Raggi è che hanno fatto tilt su tutto", ha concluso Calenda. 
[Agenzia Dire]

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Roma, sul serio". Carlo Calenda lancia la sua campagna elettorale: "Il mio impegno per 10 anni"

RomaToday è in caricamento