rotate-mobile
Elezioni Comunali Roma 2021

Verso il ballottaggio, Carlo Calenda: "Voterò Gualtieri. Michetti non è neofascista, ma incapace"

Terzo alle elezioni, il leader di Azione annuncia il suo voto (a titolo personale), ma pone una condizione che fa infuriare il leader m5s Giuseppe Conte

Carlo Calenda voterà Roberto Gualtieri al ballottaggio. L'indicazione è arrivata ieri prima in un post, poi in un'intervista a Otto e mezzo su La7. "Una dichiarazione a titolo personale" precisa il terzo arrivato alle elezioni di domenica e lunedì scorso. Tanto è bastato però per infiammare il quadro politico, anche nazionale, in vista del ballottaggio. Già, perché se Letta lavora al campo largo in cui includere anche i riformisti Calenda e Renzi e il M5s, i due rispettivi estremi mandano segnali di guerra. 

Sì, perché il voto a Gualtieri a titolo personale di Carlo Calenda non è incondizionato. "Non lo avrei fatto senza la garanzia che non ci saranno 5S in giunta", conclude il suo post. E questo passaggio fa infuriare Giuseppe Conte: "Calenda fa un suo percorso politico autoreferenziale e noi glielo facciamo fare tranquillamente: siamo forti della nostra storia e della nostra tradizione orgogliosamente. Gli auguriamo molta fortuna ma è all'inizio di un cammino politico e dettare le condizioni agli altri mi sembra quanto meno arrogante". 

La dichiarazione di Calenda ha iniziato a materializzarsi con un tweet in cui il leader di Azione ha commentato positivamente la chiusura di Gualtieri ai cinque stelle in giunta. Poco più tardi su facebook ha spiegato in maniera ampia: "Un leader politico non può predicare l’astensione, ne può tenere segreto il suo voto. Non faremo alleanze, non parteciperemo alla giunta e saremo all’opposizione. La mia valutazione sul PD romano rimane la stessa, ma Michetti a fare il sindaco anche no. Per questo non posso che votare Roberto Gualtieri. Non lo avrei fatto senza la garanzia che non ci saranno 5S in giunta". Nel post scriptum si concede una battuta: "Spero che accettino anche il voto di un pericoloso destrorso. E adesso dedichiamoci a costruire un grande movimento riformista nazionale Azione".

Poi ad Otto e Mezzo su La7 allarga il concetto: "Non farò né alleanze né apparentamenti. La stragrande maggioranza dei miei voti venivano da sinistra o non collocati. E avendoli presi con una lista civica, voglio essere chiaro: questa è la scelta di Carlo Calenda, che non mette in discussione i tanti dubbi che ho sulla classe dirigente e sul programma di Gualtieri", ha aggiunto Calenda. "Trovo estremamente sbagliato bollare la destra come neofascista, è un modo per radicalizzarla", continua.  "Michetti è stato votato da tantissime persone, il suo problema non è che sia neofascista - penso sia democristiano - ma il problema di Michetti è che è totalmente incapace. Quindi il punto su cui battere Michetti è che non c'è un programma per Roma. Quello di Gualtieri invece è troppo conservatore". 

Contento del sostegno Roberto Gualtieri: "Sono contento, avevo detto che mi avrebbe fatto piacere avere il suo sostegno e lo ringrazio per avere detto che mi voterà".

Ad attaccare Calenda ci pensa Roberta Lombardi, assessora M5S alla Transizione ecologica in Regione Lazio: "Interessante che mentre il M5S dà ampia dimostrazione a tutti i livelli di essere pronto al dialogo e al confronto sulle idee e le progettualità con tutte le forze politiche, Calenda e Gualtieri si affannino a commentare su un fantomatico ingresso in Giunta del M5S. Cosa peraltro mai chiesta e mai ipotizzata Rimane agli atti però che una certa sinistra radical chic continui a guardare con condiscendenza e senso di superiorità il M5S. Gli elettori non sono una mandria di buoi da condurre al pascolo, ma se ci hanno scelto certo non apprezzeranno questo mal posto senso di superiorità nei nostri confronti", prosegue l'ex deputata romana. "Peccato", chiosa Lombardi, "mi aspettavo di meglio".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verso il ballottaggio, Carlo Calenda: "Voterò Gualtieri. Michetti non è neofascista, ma incapace"

RomaToday è in caricamento