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Elezioni Comunali Roma 2021

Tra Calenda e il Pd volano stracci: la candidatura a sindaco per il centrosinistra è sempre più lontana

L'ex ministro: "Tavolo con centrosinistra per noi è congelato, vogliono accordo con M5s". I dem: "Solo fake news per aprirsi altre strade con altri soggetti politici"

Calenda chiude la porta e "congela il tavolo" di confronto con la sinistra. Il Pd lo accusa di sparare fake news e di volersi smarcare per andare con il centrodestra. Nulla da fare, insomma. Non solo i democratici non si decidono ad appoggiare il leader di Azione come candidato sindaco della coalizione alle elezioni comunali 2021. Tra le parti i toni non si abbassano proprio. Le liti sono all'ordine del giorno e quella di oggi suona di strappo definitivo. È l'ex ministro, già in campo come candidato sindaco di Azione da oltre un mese, a lanciare il primo sasso.  
 
"Ieri si è tenuta la riunione del tavolo di coalizione del centrosinistra su Roma" twitta in mattinata. "Abbiamo diligentemente partecipato a tutte le riunioni. Il Pd e Sinistra Italiana hanno chiarito che nel caso di condanna della Raggi apriranno un tavolo con il M5S. Il tavolo è dunque per noi congelato". Già, quel tavolo avviato a inizio autunno proprio per discutere di candidature e programmi per il futuro di Roma al quale si sono seduti anche esponenti locali di Azione. Di accordo con i grillini Calenda non vuole sentire parlare. E fin dall'inizio è convinto che invece il Pd sia intenzionato a raggiungerne uno per un Campidoglio modello palazzo Chigi. Ragion per cui starebbe temporeggiando ormai da settimane sul sostegno al fondatore di Azione, sceso in campo comunque in solitaria. Ecco, durante la riunione di ieri, è l'accusa, i dem avrebbero confermato il sospetto. 

"Nient'altro che una fake news" per il segretario del Pd Roma Andrea Casu. Che ribatte duramente: "Se Calenda si vuole ritirare può farlo senza inventare niente. Se si è stufato di partecipare alle riunioni della coalizione di centrosinistra perché ha cambiato obiettivi può comunicarlo senza attribuire al Partito Democratico posizioni che non abbiamo mai espresso". Poi l'allusione: "Evidentemente spera di avere più fortuna con altri compagni di viaggio, forse anche per questo ieri ha proposto Bertolaso per il ruolo di Arcuri?". Già, la suggestione di un Calenda a capo della coalizione di centrodestra non è nuova e circola da tempo tra gli addetti ai lavori. Anche il capogruppo Pd capitolino Giulio Pelonzi vi allude: "Se ha in mente un percorso con altri soggetti politici, lo dica apertamente"

Controreplica la consigliera del I municipio di Azione Flavia De Gregorio, ieri presente al tavolo. A RomaToday racconta la sua versione dell'accaduto. "Si parlava di Raggi e del processo, i Radicali hanno chiesto qual era il perimetro dell'alleanza e io sono intervenuta chiedendo cosa avrebbe fatto il Pd in caso di condanna. Mi è stato risposto che dato il buon risultato ottenuto a livello di governo nazionale, nel caso non ci fosse più Raggi in corsa ci potrebbe essere un'apertura con i Cinque Stelle". Poi twitta: "Caro Andrea Casu, non buttarla in caciara: qui nessuno vuole ritirarsi, anzi". E lancia la provocazione finale: "Facciamo una cosa semplice: confermi che il Partito Democratico a Roma non si alleerà con il Movimento 5 Stelle neanche in caso di condanna e/o ritiro della Raggi?". Si attende la risposta. 

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