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Raggi bis, Beppe Grillo rompe gli indugi e appoggia la sindaca: "Aridaje! Roma ha ancora bisogno di te"

L'endorsement arriva sui social a quattro giorni da un post dove Raggi chiedeva al Movimento chiarimenti. Il leader non accenna però a un voto su Rousseau (e sbaglia espressione. Il termine "aridaje" in romanesco non è utilizzato per incoraggiare)

"Aridaje! Roma ha bisogno ancora di te! Chi sta con Virginia, sta con il MoVimento". Si è fatto attendere ma alla fine è arrivato. Il comico Beppe Grillo, garante dei pentastellati, ha dato il suo appoggio sui social alla ricandidatura della sindaca Raggi, confermando quello che lo stesso agosto aveva già detto con un semplice "daje!". Certo, forse non si è accorto, o non sa, che in romanesco l'espressione "aridaje" non è un "daje" moltiplicato per due ma indica piuttosto il noioso e inutile reiterarsi di situazioni, o il riproporsi di una stessa persona poco apprezzata. 

Risposta quattro giorni dopo

Sviste a parte, l'endorsement, lo ricordiamo, arriva a quattro giorni dalla richiesta espressa dalla stessa sindaca di spazzare via "ogni ambiguità" sulla sua discesa in campo, tramite un voto degli iscritti su Rousseau. Il M5s sta con lei? C'è intenzione da parte dei vertici di riproporre l'alleanza M5s-Pd-Leu del governo Conte II all'ombra del Campidoglio, costringendo quindi Raggi a un passo indietro o a restare in corsa sì ma solo con una sua lista civica? Le voci corrono, c'è chi ha parlato dell'ex ministro Roberto Gualtieri come possibile candidato sia dei dem che dei grillini (e una parte del Movimento gradirebbe) e allora la sindaca ha chiesto chiarezza. 

Reazione poco immediata

Un invito che nelle prime 48 ore non ha suscitato grandi reazioni se non quelle, prevedibili, del gruppetto di esponenti fedelissimi che la segue in Campidoglio senza se e senza ma. Poi è arrivata la nota di un gruppo di senatori grillini in suo sostegno. E adesso, in lieve ritardo ma pur sempre presente, ecco l'endorsement di Beppe Grillo. Il comico leader non accenna a dire il vero a voti sulla piattaforma Rousseau. Ma il suo appoggio è la conferma che Raggi aspettava e che sembra allontanare la possibilità che i vertici del M5s scelgano un candidato comune al Pd anche al primo turno. Le due forze politiche andranno ognuna per la sua strada. 

Appoggio a Raggi in cambio di una tregua

Una mossa che potrebbe sorprendere, alla luce della posizione di Grillo, da sempre a favore dell'intesa del M5s con il Partito democratico. Certo, avendo già fatto digerire a una parte dei suoi il sostegno al nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi e avendo da domare una scissione in corso tra espulsioni di chi non ha votato la fiducia e pesanti malcontenti che rimangono anche tra chi resta, ecco che l'appoggio a Raggi diventa simbolo di una tentativo estremo di pace. O quanto meno un termine per fissare una tregua.

Il sostegno dei ribelli

D'altronde la sindaca grillina, seppur divisiva all'interno del gruppo di Cinque Stelle romani, resta uno dei primi volti storici del Movimento entrati nelle istituzioni, sempre sostenuta dalla fronde più "ribelle" dei grillini nazionali. Vedi lo stesso Alessandro Di Battista (che al M5s ha da poco detto addio dichiarando comunque il suo sostegno a Raggi da semplice cittadino), la senatrice Barbara Lezzi e un'altra decina di esponenti grillini che hanno già chiesto la riconferma della prima cittadina come candidata al Campidoglio. Insomma, uno stop al Raggi bis sarebbe difficile da digerire e non farebbe che gettare benzina su un fuoco di già difficile gestione. Da qui l'"aridaje" a lei dedicato. "Aridaje" nel senso tutto nuovo e sconosciuto ai romani di "ancora una volta daje". 

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