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Elezioni Comunali Roma 2021

Raggi assolta, ora la candidatura della sindaca è più forte. E salta ogni ipotesi di accordo con il Pd

L'assoluzione della sindaca cambia lo scenario elettorale e costringe il centrosinistra a tirare le fila. Ipotesi primarie a febbraio

Virginia Raggi assolta e ora più che mai proiettata verso le elezioni 2021. La sentenza d'appello per la nomina di Marra rinsalda la candidatura bis della sindaca come nome del Movimento Cinque Stelle, mettendo in parte a tacere anche la fronda interna dei ribelli. E soprattutto mettendo un punto, salvo sorprese, a un possibile accordo con il Partito democratico.

L'ipotesi, più che accarezzata dai vertici di entrambi gli schieramenti - Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio tra i principali sostenitori - sfuma perché non poteva prescindere da un passo indietro di Raggi. Che invece non solo continuerà la corsa al Campidoglio ma lo farà rafforzata dal verdetto giudiziario a suo favore. 

In diversi sotto sotto speravano in una condanna che mettesse la prima cittadina pentastellata fuori gioco dalle stesse regole interne del Movimento. Ma non è andata così. L'accordo con i dem, quasi certamente, non si farà, e il problema ora è tutto del centrosinistra. Trattare con i grillini era l'unica giustificazione possibile allo stallo sul nome del candidato. Come si muoverà ora il Nazareno? Il quadro, va sottolineato, rende più solidi non solo Raggi ma anche Carlo Calenda. Il leader di Azione è in campo come candidato, in attesa di capire se il centrosinistra lo sosterrà o meno. Respingere ora la sua candidatura, forte anche nei sondaggi, diventa più difficile. Come difficile sarà trovare un nome alternativo a quello dell'ex ministro. 

"Io ho il programma pronto, in questi mesi ho lavorato andando municipio per municipio e quartiere per quartiere: a gennaio avrò tutto pronto, non lo sto tirando fuori perchè voglio aspettare loro (il Pd, ndr)" ha detto il candidato di Azione. "Li aspetterò fino all'inizio di febbraio, poi partirò perchè non posso stare qui appeso: c'è bisogno di fare un lavoro enorme su Roma e non si può fare seriamente così, rimanendo nel vacuum e senza sapere se e come si farà una cosa. Io vado avanti, poi sta a loro decidere". 

Un'alternativa possibile per il centrosinistra sono le primarie di coalizione, che la segreteria del partito romano ha sempre detto di voler fare, anche se i nomi in ballo, quelli dei già ribattezzati "sette nani", non sono proprio carte vincenti. Tra loro Giovanni Caudo, Tobia Zevi, Monica Cirinnà e Paolo Ciani. Nel caso, secondo quanto si apprende da ambienti dem, si parla di metà febbraio come termine ultimo, ma pesano comunque alcuni fattori d'incertezza importanti. Il coronavirus prima di tutto. Non è detto che a febbraio si possano allestire gazebi rischiando assembramenti. 

Calenda parteciperebbe? Non è chiaro nemmeno questo. Ieri intanto ha incassato l'endorsment del sindaco di Milano Beppe Sala, puntualmente ringraziato sui social per l'appoggio. Insomma, perché non sostenerlo? Il dubbio è uno su tutti: in un ipotetico ballottaggio con il centrodestra, al Pd serviranno i voti di Raggi. Ma è difficile far convergere i grillini sul leader di Azione. 

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