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Elezioni Comunali Roma 2021

INTERVISTA | Andrea Casu: "Restituirò al quadrante Nord Ovest il punto di riferimento politico che in questi anni è mancato"

Trasparenza, partecipazione e collaborazione sono le parole chiave dell'eletto al collegio uninominale della Camera di Primavalle che dai Municipi alla Camera, rinnova ora il suo impegno

Prima ancora che tutte le 219 sezioni fossero scrutinate, era già chiaro che Andrea Casu avrebbe vinto le elezioni al collegio uninominale della Camera di Primavalle. Lo ha fatto con il 43,47%, col plauso del centrosinistra, in qualità di segretario dem a Roma dal 2017. A urne chiuse, così come i festeggiamenti, subentra ora l'impegno da Onorevole. "Ancora non realizzo di dovermi far chiamare così, però sì, dovrò farci l'abitudine", confida a Roma Today.

Una lunga marcia che dai Municipi lo ha portato oggi alla Camera. Classe 1981, è diventato consigliere del Municipio Centro Storico nel 2001 e rieletto nel 2006. È stato assessore alle Attività Produttive con il presidente del IV Municipio Emiliano Sciascia, nulla di improvvisato nella sua carriera politica. "La forza del rinnovamento che stiamo portando avanti non è improvvisata a fine a se stessa, non possiamo chiedere ai cittadini di votarci perché siamo più giovani dei nostri avversari, ma perché abbiamo più energia, passione, competenze e capacità per rinnovare la città". Come spiega in quest'intervista alla nostra testata.

Onorevole, a margine della sua vittoria ha affermato che “Le tante energie politiche e sociali del centrosinistra devono essere protagoniste del cambiamento e delle opportunità che il Pnrr ci offre". Come far sì che il centrosinistra torni protagonista nel panorama politico romano e che le risorse del Pnrr possano risollevare le sorti della città? E, in particolare, come insistere sulle criticità di Primavalle? 

"Il centrosinistra è già protagonista della battaglia quotidiana che i romani combattono per non soccombere al declino della città. Ora il nostro compito è offrire a queste energie una nuova prospettiva politica nella parte decisiva della partita. Il progetto delle Agorà lanciato dal segretario Enrico Letta va esattamente in questa direzione, dobbiamo aprirci e non possiamo guardare al mondo oltre Covid con le categorie politiche del mondo prima. Roberto Gualtieri è il Sindaco di cui abbiamo bisogno: ha dimostrato sul campo di avere tutte le qualità personali e politiche per restituire alla Capitale il ruolo guida che hanno avuto i grandi Sindaci come Petroselli, Rutelli, Veltroni e per superare il degrado e le diseguaglianze che dividono oggi i romani tra cittadini di serie A e di serie B a seconda del quartiere in cui si vive. I 200 miliardi di euro del PNRR che proprio Gualtieri ha conquistato da Ministro politico dell’Economia sono indispensabili. Esiste una sola via, investire di più dove i problemi sono più gravi. In tutti i campi: sanità, sociale, mobilità, cultura, infrastrutture, sostenibilità, scuola, rigenerazione urbana chi oggi ha meno possibilità e opportunità deve avere più risorse. Per quanto riguarda le iniziative Culturali il Ministro Dario Franceschini lo ha detto molto chiaramente, le periferie devono essere le assolute protagoniste degli investimenti e degli interventi, solo così potremo fare rinascere tutte le nostre città. Come Deputato mi impegnerò per questo"

Tra le varie proposte appena accennate, ha affermato che state costruendo un progetto partendo dal territorio e dalle periferie. Cosa bolle in pentola si può dire? Sono stati coinvolti i cittadini in questa progettualità?

"Trasparenza, partecipazione e collaborazione sono le parole chiave. I fallimenti politici degli ultimi anni hanno colori politici diversi ma una costante: hanno dimostrato che nessuno può governare Roma da solo. Nella campagna del collegio ci siamo rivolti a tutte le forze sociali del territorio con l’umiltà di chi riconosce gli errori del passato ed è consapevole di non avere la bacchetta magica ma è pronto a prendere un impegno, restituire al quadrante Nord Ovest un punto di riferimento politico che in questi anni è mancato: il parlamentare di collegio. I populisti di destra hanno raccolto consensi nelle periferie facendo ai cittadini l’elenco dei problemi, ma ora li stanno perdendo in tutta europa perché non fanno nulla per risolverli. Noi dobbiamo farci carico di progettare insieme soluzioni concrete, partendo da piccoli segnali. Faccio alcuni esempi: i quartieri del collegio sono disseminati di auto e moto abbandonate, un cimitero di carcasse che non solo occupa spazio pubblico, ma genera anche un sentimento di abbandono e mortificazione. Insieme al nuovo Sindaco e ai nuovi Presidenti di Municipio uno dei primi obiettivi che dovremo avere sarà quello di toglierle il prima possibile, la collaborazione dei cittadini per segnalarle e identificarle tutte potrà essere fondamentale". 

Lei è tra i fondatori dei Giovani Democratici, l’organizzazione giovanile del Partito Democratico. Dal 2017 a oggi, percepisce un maggior attivismo dei giovani nei municipi romani e sui territori? Quanto incidono i giovani nelle politiche dirigenziali del partito con la loro visione?

"Queste elezioni stanno offrendo l'occasione a una nuova generazione di cimentarsi politicamente e avere l’occasione di prendersi cura di Roma. Non è solo una questione anagrafica. Nel collegio ero il più giovane candidato, abbiamo presentato decine di giovani di valore tra comune e municipi, i 4 Presidenti con cui sto combattendo questa battaglia e che sostengo nei ballottaggi al fianco di Gualtieri: Marco Della Porta, Sabrina Giuseppetti, Elio Tomassetti e Gianluca Lanzi non sono solo bravi e giovani ma hanno anche già maturato esperienze importanti per il territorio. La forza del rinnovamento che stiamo portando avanti non è improvvisata a fine a se stessa, non possiamo chiedere ai cittadini di votarci perché siamo più giovani dei nostri avversari ma perché abbiamo più energia, passione, competenze e capacità per rinnovare la città. Un lavoro che stiamo portando avanti insieme ai Giovani Democratici e alle tante realtà giovanili che hanno scelto di impegnarsi al nostro fianco"

Quali sono le priorità su cui intervenire nel quadrante Nord-Ovest di Roma? Quali gli errori compiuti in passato?

"Quando ci sono quartieri in cui c'è un'unica via di accesso, basta un incidente per sequestrare a casa migliaia di persone, quartieri non esiste nemmeno una scuola superiore o una biblioteca, con strade senza marciapiedi o luci, mercati chiusi e aree verdi abbandonate, strade diventate discariche a cielo aperto, cinema, negozi, laboratori chiudono senza riaprire e le reti d'impresa che si impegnano per garantire decoro e sicurezza non solo non vengono aiutate ma ostacolate, le realtà sociali e sportive più attive fanno una corsa a ostacoli per andare avanti significa che negli anni sono stati commessi moltissimi errori, anche da noi. Il principale è stato non riconoscerli ma passare il tempo ad attribuirne la responsabilità ai propri avversari politici, a chi c’era prima, a qualcun altro. Dobbiamo rompere questo loop e dire la verità alle persone. Abbiamo sbagliato tutti tanto, troppo, e oggi non possiamo sprecare nemmeno un centesimo. Anche per questa ragione non possiamo affidarci a Michetti che è il candidato della Meloni, rappresenta quella destra che ogni giorno combatte l’Europa e il Governo Draghi senza fare nulla per risolvere i problemi delle persone. Non possiamo permettere a Roma, medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza e la Liberazione, di avere un Sindaco che non ha mai preso le distanze da Durigon nella vicenda del parco di Latina intitolato a Mussolini"

Qual è, secondo lei, la prima cosa su cui dovrebbe impegnarsi Roberto Gualtieri, qualora vincesse al ballottaggio, dopo 5 anni di Governo pentastellato?

"Pulire la città, Roma non è mai stata così sporca. E i romani pagano la Tari più alta per avere il servizio peggiore. Gualtieri ha un piano per garantire la chiusura del ciclo: raccolta, trattamento, smaltimento come in tutte le capitali europee. Sono molto d’accordo con l’introduzione dell’Ama di Municipio, la creazione di 15 sezioni aziendali con manager di zona specifici che possano operare a diretto contatto con il territorio. Il decentramento è indispensabile, anche per superare l’emergenza rifiuti".

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