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Regionali Lazio 2013

Regionali: sindaci del Pdl della Provincia: “Basta candidati dall'alto”

Sono già sedici i primi cittadini che hanno aderito all'appello lanciato dal collega Pietro Nicotera del Comune di Marcellina

I sindaci del Pdl della provincia di Roma scrivono a Berlusconi e Alfano:"Rappresentiamo oltre 250mila abitanti e siamo stanchi di essere trattati
come riserve indiane da depredare. Vogliamo esprimere i nostri rappresentanti, altrimenti siamo pronti a decisioni drastiche".
Il documento è stato condiviso dai sindaci di Tivoli, Guidonia Montecelio, Marcellina, Palombara Sabina, Fonte Nuova, Moricone, Montelibretti, Vicovaro, Cineto Romano, San Polo dei Cavalieri, Agosta, Affile, Nerola, Monteflavio, Castel Madama, Mandela, Vallepietra ed altri pronti ad aderire alla protesta.
 
I sindaci del nordest della provincia di Roma sono pronti a scendere in piazza per rivendicare un maggior coinvolgimento in vista delle prossime elezioni regionali e politiche. Sono già sedici i primi cittadini che hanno aderito all'appello lanciato dal collega Pietro Nicotera del Comune di Marcellina, e molti altri quelli che si sono dichiarati interessati a sottoscrivere un vero e proprio documento politico.
 
Da Tivoli a Guidonia Montecelio, da Vallepietra a Fonte Nuova l'area interessata dall'iniziativa dei sindaci conta oltre 250mila abitanti. Tutte le amministrazioni coinvolte sono espressione di compagini politiche di centrodestra ed è per questo che la lettera firmata da tutti i sindaci è indirizzata ai vertici del Pdl: il presidente Silvio Berlusconi ed il segretario Angelino Alfano.
 
"Lo spirito di questa iniziativa - ha spiegato Nicotera - è quello di denunciare la situazione di estremo disagio ed imbarazzo che noi sindaci del nord est della provincia di Roma viviamo di fronte ad un modo di fare politica che non ci appartiene e da cui ci sentiamo distanti: è ora di dire basta alle nomine dei candidati scelti dall'alto. E' necessario che i territori abbiano dei rappresentanti sovracomunali, maggiormente radicati sul territorio".
 
"Senza il sistema delle preferenze sono venuti a mancare i riferimenti territoriali - ha aggiunto il sindaco di Tivoli Sandro Gallotti -. I sindaci vivono tutti i giorni le problematiche locali e sono gli unici che oggi hanno un contatto diretto con i cittadini. Ci troviamo ad essere in prima linea ad affrontare le esigenze delle città e dei cittadini. Chi viene nominato dall'alto come candidato è troppo spesso distante anni luce dalla realtà locale".
 
Sulla stessa linea di pensiero il primo cittadino di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis: "Se i sindaci del nord est della provincia di Roma condividono questo percorso è perché sono accomunati da interessi territoriali comuni e sono stanchi di elemosinare attenzioni dall'alto. E' un dovere accettare l'espressione di rappresentanti del territorio. Noi sindaci vogliamo difendere il nostro territorio, vogliamo esserci, vogliamo che le nostre proposte siano ascoltate".
 
"Basta snobbarci, i candidati devono essere decisi dai territori che sono destinati a governare. La verità è che i politici nominati dall'alto hanno paura di confrontarsi con quelli che provengono dal basso, dalla gente" ha rincarato la dose il sindaco di Vicovaro Giovanni Sirini.
 
"Vorrei essere rappresentato da un collega sindaco. Sarebbe l'unico che sono certo sarebbe consapevole delle istanze locali" ha aggiunto il sindaco di San Polo dei Cavalieri Paolo Salvatori.
 
Polemico anche il sindaco di Cineto Romano Amedeo Latini: "Chi si trova a decidere le candidature deve capire che i nostri comuni non sono riserve indiane".
 
Anche da Montelibretti e Palombara Sabina arriva la voce della protesta: "Chi viene da Roma ad imporre le proprie decisioni viene a depredare il nostro territorio e poi sparisce, non si può più andare avanti così" hanno detto i rispettivi vice sindaco Emiliano Petrucci e Danilo Quaglini.
"La posizione di tutti questi sindaci non è una rivolta ma un'aspettativa legittima. E ci aspettiamo risposte concrete ed immediate" ha sottolineato il sindaco di Fonte Nuova Graziano Di Buò.
Posizioni condivise anche, tra gli altri, dai sindaci di Castel Madama, Agosta, Affile, Nerola, Monteflavio e Mandela.
 
I sindaci firmatari hanno quindi rivendicato "la necessità ed il bisogno che per le candidature regionali e nazionali vengano ascoltati i sindaci del territorio affinché gli stessi possano proporre delle candidature che siano espressione locale e per le quali possano essere messi in condizione di profondere sforzi in campagna elettorale. Ove questo appello dovesse restare inascoltato - hanno scritto rivolgendosi a Berlusconi e Alfano - si è deciso di riconvocarsi, a stretto giro, al fine di adottare le determinazioni ritenute più opportune, non esclusa quella di organizzarsi nel miglior modo per affrontare la prossima tornata elettorale. I firmatari rappresentano l'area più popolosa della provincia romana  e che sono disposti al dialogo costruttivo, in qualsiasi momento ma anche a scelte drastiche ove si reputi necessario".
 
Tra i primi commenti arrivati a margine della prima riunione dei sindaci quello del consigliere regionale Pier Ernesto Irmici: "L'iniziativa proposta da Nicotera è una significativa occasione che non va persa e per rivitalizzare la nostra democrazia che oggi sta attraversando un momento di crisi".

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