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Martedì, 16 Aprile 2024
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Regionali: Sandro Ruotolo candidato presidente con la lista di Ingroia

Il giornalista campano in campo con la lista della Rivoluzione Civile: "Tornare al servizio dei cittadini". L'annuncio di Bonessio

La sua adesione alla lista della Rivoluzione Civile l'aveva annunciata lo scorso 13 gennaio. Il progetto politico del magistrato Antonio Ingroia scopre le carte annunciando il nome di Sandro Ruotolo come candidato presidente alla Regione Lazio. "La battaglia principale, in questa che è la Regione degli scandali e della casta è tornare a essere al servizio dei cittadini. La Regione deve diventare immediatamente la casa della trasparenza e il primo obiettivo è chiudere e voltare completamente pagina rispetto all’oscenità dell’ultima presidenza". Candidatura del giornalista campano che dopo aver appoggiato il progetto politico di Antonio Ingroia è stata annunciata in una trasmissione di Teleroma 56 dal leader dei Verdi Nando Bonessio.

RUOTOLO - Giornalista napoletano co-autore di diversi programmi televisivi di Michele Santoro, Sandro Ruotolo aveva annunciato la sua adesione al progetto politico del magistrato con una lettera pubblica inviata al sito di Rivoluzione Civile: "Caro Antonio - scrive Ruotolo - accetto con entusiasmo la candidatura nella lista di Rivoluzione Civile che tu e Luigi De Magistris mi avete proposto. Ci ho pensato e riflettuto dopo aver firmato l'appello "Io ci sto" con il quale donne e uomini della società civile si sono impegnati a sostenere il progetto per costruire un'alternativa di governo al berlusconismo e alle politiche liberiste del governo Monti. Non ho tessere di partito in tasca, l'unica che ho è quella dell Anpi, dell'associazione nazionale dei partigiani, perché penso al loro sacrificio ogni volta che sento pronunciare la parola Costituzione, la più bella del mondo come l'ha definita Roberto Benigni. Non ho dubbi quando affermi di voler difendere i valori dei nostri padri costituenti. C'è un articolo della carta costituzionale per il quale mi sono battuto in tutti questi anni e per il quale penso sia necessario battersi ancora: l'articolo 21, quello che garantisce la libertà di pensiero, la libertà di informare e di essere informati. C'è bisogno di libertà nel nostro Paese ma in gran parte del territorio nazionale questa libertà viene preclusa dalla presenza delle mafie e delle illegalità, dalle cricche che hanno impoverito la nostra terra. Penso alle parole di Norberto Bobbio che, dopo aver visto Samarcanda, scrisse che se non si era liberi in un piccolo paese del Sud non si era liberi nel resto del Paese".

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