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Elezioni Regione Lazio il 10 e 11 febbraio: è ancora scontro aperto

La Polverini firma il decreto per indire la tornata elettorale. Prevista una riduzione dei consiglieri da 70 a 50

Una data che non trova tutti d'accordo. Dopo oltre due mesi dalle dimissioni del governo della presidente Renata Polverini e a 48 ore dalla scadenza dell'ultimatum imposto dal Consiglio di Stato proseguono le polemiche sulla data per andare al voto per la Regione Lazio. Governatrice che nella serata di ieri ha deciso di convocare la tornata elettorale per i prossimi 10 e 11 febbraio 2013 con una comunicazione al ministero dell'Interno che sta valutando se far tenere negli stessi giorni le consultazioni anche nelle Regioni Molise e Lombardia. Renata Polverini che ha firmato stamattina il decreto per l'indizione della tornata elettorale nel prossimo 2013 nel quale è previsto la riduzione nel consiglio regionale dei consiglieri che passano da 70 a 50, di cui 10 eletti nel cosiddetto listino.

POLVERINI - Governatrice uscente della Regione Lazio che a margine di un'iniziativa in giunta stamattina ha confermato la data: "Voglio ricordare che queste date erano già state concordate tra me e il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri immediatamente dopo le mie dimissioni. Ho poi dato, come era giusto - ha proseguito la Polverini - la mia disponibilità sul piano istituzionale ad attendere, dal momento che c'era stato un comunicato ufficiale del Quirinale che parlava di election day il 10 marzo. Tutto ciò che è stato detto in questi giorni è quindi demagogia, come sempre, e strumentalizzazione di un atteggiamento che ho voluto condurre nel massimo della correttezza. Abbiamo anche atteso - ha spiegato ancora - nel rispetto del Consiglio di Stato a formulare il decreto che poteva essere comunque fatto anche prima. Non appena il Consiglio ha emesso la sua sentenza ci siamo immediatamente rimessi in moto con il ministro Cancellieri e le prefetture, e abbiamo individuato, considerando che c'é anche la pausa natalizia, la data migliore. Quindi rientro nei cinque giorni previsti dal Consiglio di Stato".

La Polverini story: 2 anni e mezzo da governatrice | © InfoPhoto

CANDIDATURA POLVERINI - Renata Polverini che in relazione ad una sua possibile nuova candidatura in via della Pisana ha glissato: "Vedremo, vedremo, vedremo. In questo momento ci stiamo soltanto preoccupando di assicurare organizzativamente le condizioni migliori possibili con i prefetti. C'é un dibattito ancora in corso all'interno della coalizione di centrodestra, in particolare del Pdl, su chi sarà il candidato - ha detto ancora - Attendiamo queste ore, anche rispetto a decisioni che riguardano la dimensione nazionale, perché non sfugge a nessuno che c'é un dibattito molto acceso anche da quel punto di vista. Poi - ha proseguito - ci esprimeremo rispetto alla ricandidatura".

50 CONSIGLIERI - Decreto che riguarda anche la riduzione dei consiglieri regionali da 70 a 50: "Come avevo già detto ho stabilito che si voti per 50 consiglieri: non temo i ricorsi. Ho letto - ha aggiunto la Polverini - che ci sono alcune forze minori che sono preoccupate e intendono ricorrere. Ma voglio anche ricordare che la sentenza del Tar che il Consiglio di Stato ha confermato addirittura parlava di danno erariale nel caso in cui ci fosse stato un mio decreto a settanta. Mi pare dunque ovvio che non potevo che fare ciò che fatto. Proporzionalmente - ha affermato ancora - ho anche indicato la riduzione del listino da 14 a 10 e poi ci sarà la nuova ripartizione per le province, che sono cinque. Ricordiamo infatti che c'era stato un dibattito sulla loro riforma, ma tutto cambierà dal 2013". Polverini non crede che "ci sarà bisogno di un passaggio in Consiglio. Penso che il decreto risolva la situazione. Anche perché non credo ci ci siano i tempi tecnici per passare in Consiglio. Prendo però atto del fatto che il centrosinistra ha fatto il più possibile per evitare di assumersi la responsabilità di 20 consiglieri in meno. Ancora una volta quindi il centrosinistra da un lato dice delle cose e dall'altro si contraddice con ciò che fa".

GIORNO FOIBE - Elezioni il 10 e 11 febbraio che coincidono con il Giorno del Ricordo per i morti delle Foibe e che trovano la strenua opposizione da parte del Comitato 10 febbraio: "Errare è umano, perseverare diabolico. Nelle scorse settimane il "Comitato 10 febbraio" - si legge in un comunicato - si è battuto strenuamente per evitare che i "rumors" secondo cui le elezioni regionali del Lazio si sarebbero dovute svolgere in concomitanza del Giorno del Ricordo, divenissero amara realtà. Abbiamo, in tal senso, anche indirizzato una lettera accorata al ministro Cancellieri. Numerose testate si sono occupate di questo grido, quasi isolato, a difesa di una giornata di commemorazione stabilita da una legge, votata dal Parlamento nel 2004, per colmare il vergognoso silenzio di oltre 60 anni sulle tragedie del nostro confine orientale". "Eppure apprendiamo dalle agenzie che l'ex governatrice Renata Polverini avrebbe formalizzato presso il Viminale proprio le date del 10 e 11 febbraio per le elezioni regionali nel Lazio - prosegue la nota del Comitato -. Se ciò sarà confermato, ci troviamo di fronte ad un barbarico e malevole tentativo di affossare le celebrazioni, che nella capitale sono numerose e vi si lavora da mesi, per il giorno nel quale si commemorano migliaia di italiani trucidati o costretti all'esilio. Esigiamo la medesima sensibilità, per le vittime delle foibe, mostrata verso quelle commemorate il 27 gennaio. Oppure le Istituzioni si tolgano la maschera e si presentino per quelle che sono realmente".


PEDICA E ZINGARETTI - Di tutt'altro avviso l'unico candidato alla prossima tornata elettorale Nicola Zingaretti che saputo della data chiede di rispettare le sentenze, "una del Tar molto chiara anche sulla tempistica e un'altra del Consiglio di Stato a conferma". Stessa linea del senatore e responsabile di Diritti e Libertà Stefano Pedica: "La Polverini si è arresa. Dopo più di due mesi dalle sue dimissioni habemus data". "La Polverini doveva scomodare il Tar e il Consiglio di Stato per convincersi a lasciare la poltrona di via Cristoforo Colombo - aggiunge - Ora speriamo che le indiscrezioni vengano confermate e che la Polverini non ci riservi nuovi colpi di scena. Non vorrei che con la scusa di votare per 50 consiglieri trovasse qualche altro escamotage per dilatare i tempi. Diritti e libertà - conclude Pedica - è pronta a tuffarsi nella campagna elettorale e lo farà con Nicola Zingaretti. Bisogna fare pulizia in Regione e il candidato del centrosinistra saprà vincere e convincere".

MOVIMENTO CITTADINI - Voto la seconda settimana di febbraio obbligatorio secondo l'avvocato Gianluigi Pellegrino, difensore nel ricorso accolto dai giudici amministrativi sulla data delle elezioni nel Lazio: "Alla fine dopo l'ennesima melina la normalità democratica torna nel Lazio. La costituzione piega anche chi la calpesta. Polverini aveva promesso di mandare tutti a casa - ha proseguito Pellegrino - ma ci sono voluti i cittadini, i giudici e la minaccia dei carabinieri per dare il benservito alla presidente e ai 70 consiglieri che hanno fatto sperpero di pubblico denaro. L'ultimo inganno sta nel propagandare come propria decisione la riduzione dei consiglieri che invece deriva direttamente dalla sentenza del Tar che ha testualmente stabilito che indire a 70 (il numero di consiglieri ndr) avrebbe comportata un illecito e un danno erariale". "Non c'é nessuno decreto di indizione e il tempo concesso alla Polverini dal giudice è scaduto. Per questo abbiamo notificato già nei giorni scorsi la sentenza al Ministro Cancellieri e ieri mattina puntuale diffida al Viminale in quanto è il Ministro, che per ordine del giudice, deve ora garantire l'esatta ottemperanza alla sentenza entro massimo lunedì prossimo; scadendo altrimenti anche i cinque giorni alla stessa assegnati dalla notifica della sentenza".

PROGRAMMA PDL - Data accolta che commenta anche Bruno Prestagiovanni del Pdl: "Apprendo della possibile fissazione della data delle prossime elezioni regionali del Lazio al 10 e 11 febbraio 2013. Adesso il Pdl provveda a convocare i suoi stati generali per decidere su contenuti e programmi. Non ha senso - aggiunge - perdersi in chiacchiere, bisogna concentrarsi su forma partitica e sostanza politica con cui affrontare la prossima sfida elettorale, cruciale per il futuro della regione".

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