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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Regionali, Rampelli (PDL): "Nessun ostacolo alla candidatura di Storace"

Ufficiale la nascita del nuovo movimento di centro destra Fratelli d'Italia. Romatoday intervista uno dei massimi esponenti, Fabio Rampelli

Dopo la manifestazione all’Auditorium della Conciliazione di Giorgia Meloni e Guido Crosetto si riapre la partita dentro al Pdl. Per capire le conseguenze a livello locale Roma Today ha intervistato il deputato Fabio Rampelli, che fa riferimento alla stessa corrente che ha ufficializzato oggi la nascita del movimento di centro destra Fratelli d'Italia. In regione? “Nessun ostacolo alla candidatura di Storace”. Mentre in comune: “Pieno appoggio ad Alemanno per la corsa al Campidoglio”.

Domenica scorsa all’Auditorium della Conciliazione Giorgia Meloni e Guido Crosetto hanno accennato alla possibilità di creare un nuovo soggetto politico. Quello che sta accadendo all’interno del Pdl a livello nazionale che effetti avrà a Roma e nel Lazio?

La situazione a livello nazionale non è ben delineata. Quello che ci auspicavamo era la realizzazione di un Pdl con regole precise e chiari riferimenti programmatici, distanti dall’operato di Monti. Un partito lineare, con nodi decisionali democraticamente stabiliti cui affidare l’indirizzo tanto dei gruppi parlamentari quanto delle realtà territoriali. Sto parlando di quello che, in buona sostanza, non è stato in grado di fare il Pdl fino ad oggi. Avevamo chiesto a Berlusconi di trasformare il partito in un movimento vero e proprio con le sue strutture e una sua coerenza. Fino ad adesso non abbiamo avuto risposte. Per questo abbiamo dato vita a Fratelli d'Italia, un nuovo soggetto politico del centro destra che certamente eserciterà la sua influenza anche a livello locale.

Quali potrebbero essere queste conseguenze?

Alle condizioni date, Fratelli d'Italia si colloca nella coalizione di centro destra. Perché questo siamo e vogliamo continuare a operare in questo perimetro politico e culturale. Detto questo, anche a livello locale immagino alleanze compatibili con tutti quelli che stanno all’interno del centro destra e che saranno indotti a ragionare con noi sulle scelte conseguenti sul piano amministrativo.

Non pensate a un vostro candidato?

Fratelli d'Italia è la nostra soluzione comune sempre, ripeto, all’interno dell’area di centro destra. Per quanto riguarda il piano nazionale, la situazione è più semplice perché non c’è un’elezione diretta del Presidente del consiglio ma si individua un leader della coalizione. I partiti che ne fanno parte competono alla pari e il presidente del consiglio, in caso di vittoria, è espressione del partito della coalizione che ha preso più voti.

Cosa pensa della candidatura di Storace in regione?

Sicuramente è una candidatura autorevole. Storace è stato ministro della Salute e governatore del Lazio per cinque anni. E visto quanto accaduto negli anni precedenti e successivi, la considero la migliore presidenza dall’era Badaloni. Riconosco che ha commesso degli errori, ma ne è consapevole lui stesso tanto che più volte si è rammaricato di non essere riuscito a tenere sotto controllo alcuni esponenti che facevano parte della sua giunta e che gli hanno creato dei problemi. Per noi non c’è alcun ostacolo alla sua candidatura.

Quindi si può dire che Storace è il candidato del centro destra?

Non ho detto questo. Personalmente non ho nulla da obiettare a riguardo e la ritengo una candidatura autorevole. È ovvio che non è possibile che il nuovo soggetto politico la sostenga. In questo momento sto parlando come politico del Pdl al cui interno ci sono diverse sensibilità. Non so quali siano i giudizi degli altri sulla candidatura di Storace. Mi limito a dire che una coalizione se vuole essere competitiva deve scegliere chi ha più consensi nei sondaggi. Se uscirà il nome di Storace piuttosto che di Rampelli o di qualcun altro si faranno le dovute valutazioni.

Cosa pensa di una possibile candidatura di Lotito?

Su questa eventualità non ho un giudizio particolarmente favorevole. Lui è un operatore della sanità pubblica e non so come sia possibile mantenere la sua principale attività con un’eventuale candidatura a presidente della regione. Ente che concentra il 100 per cento delle competenze amministrative in campo sanitario. Dovrebbe vendere tutte le sue aziende. Potrebbe candidarsi a parlamentare o a sindaco. È una proposta autorevole ma mal collocata.

Un forte conflitto d’interessi notevole.

Per usare sempre il gergo calcistico, c’è impraticabilità di campo. Un conflitto d’interessi è quando una quota delle tue competenze interferisce con le tue attività. Qui c’è una sovrapposizione totale. Con Lotito ci sono ottimi rapporti ma, qualora si candidasse alle regionali, bisognerebbe trovare una soluzione.

Anche per le comunali la situazione non è chiara. Qual è il quadro che abbiamo davanti?

Il quadro è chiarissimo. C’è un sindaco uscente che ha dichiarato più volte il desiderio di scendere in campo. continuo con le metafore sportive: c’è un campione in carica che vuole difendere il titolo. Nessuno nel Pdl discute di questo suo diritto. Lavoreremo per fare in modo che ci sia il miglior risultato possibile per la sua rielezione. Nella corsa al Campidoglio avrà tutto il nostro sostegno.

Più volte in passato si è accennato alla possibilità per Giorgia Meloni di scendere in campo per l’elezione a sindaco di Roma. È solo un’ipotesi giornalistica o è una possibilità?

È un’ipotesi giornalistica che non ha mai avuto fondamento. Lo dico con serenità ma anche con determinazione. Riconosco che sono fantasie legittime in quanto Giorgia Meloni è espressione di Roma e del suo territorio e si presta a essere indiziata alla candidatura di sindaco della Capitale. Ma sono sempre state solo deduzioni giornalistiche. È un’ipotesi che non è mai stata posta.

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