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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Regionali Lazio 2013

Regionali, Rossodivita: "Zingaretti puzza come Storace"

Intervista a Giuseppe Rossodivita, candidato presidente della lista "radicale" Giustizia, amnistia, libertà

"Nessuna promessa. Dobbiamo continuare a essere quello che siamo stati". Non fa neanche un passo indietro Giuseppe Rossodivita, ex consigliere radicale e candidato alla presidenza della regione Lazio nella lista Giustizia, amnistia e libertà, intervistato da Romatoday.

Onesta, legalità e trasparenza. Perchè ripartire da qui?

Diciamo che la risposta se la può dare anche da sola. Sono le caratteristiche che alle amministrazioni di questa regione mancano da quarant'anni. La nostra, poi, non è una promessa. Ci basta rimanere quello che siamo stati nei due anni all'opposizione della Polverini.

Prima la bocciatura del Tar, poi lo "scontro" con Zingaretti e infine salta l'alleanza "tecnica" con Storace. Siete arrivati alla candidatura dopo un percorso travagliato.

Non sono rimasto sorpreso. Neanche dell'atteggiamento di Zingaretti perchè conoscevo benissimo il disagio del Pd di stare accanto a noi. Secondo il Pd il nostro modo di fare politica è "inaffidabile" rispetto al loro. Secondo me dipende a chi si vuole riferire questo aggettivo. Noi siamo "affidabili" per i cittadini.

Vede possibile un riavvicinamento alla coalizione di centrosinistra capitanata da Zingaretti dopo le elezioni?

Se rimarrà questa la classe dirigente assolutamente no. Siamo contrari a dare l'insegnamento che isolare chi denuncia il malaffare sia una cosa giusta. E Zingaretti ha dato questo tipo di esempio. Evidentemente non voleva avere vicino nessuno che potesse mettere i bastoni tra le ruote della sua azione di governo. Ma noi non demordiamo e continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto: denunciare il malaffare.

Una parte del suo partito si è opposto fermamente alla possibilità di un'alleanza "tecnica" con il centrodestra di Storace. Lei che posizione ha avuto nei confronti di questa vicenda?

Partiamo dal presupposto che considero sia il centrosinistra che il centrodestra come dei comitati d'affari che di volta in volta si spartiscono percentuali di bottino. Zingaretti non puzza meno di Storace, entrambi sanno di partitocrazia. Data per assodata questa analisi politica, Storace ha dimostrato di avere un afflato democratico proponendoci quell'apparentamento tecnico. Naturalmente era utile anche a lui per opporsi a Zingaretti. Però ha avuto il coraggio di concederci la possibilità di rimanere in consiglio "a controllarlo". Non avevamo l'obbligo di sottoscrivere il suo programma.

Nè il centrodestra nè il centrosinistra. Dove collocare la vostra lista?

Siamo alternativi. Tra centrosinistra e centrodestra si è semplicemente instaurata un'alternanza controllata. Tutti hanno accettato di portare a ben 14 i milioni di euro di fondi per il finanziamento dei gruppi.

Quali sono primi punti all'ordine del giorno che vi ripromettete di far valere?

La vera emergenza della regione Lazio è che governa l'illegalità. Ci sono tutti i soldi che servono se solo venissero amministrati senza sprechi e senza corruzione. Prendiamo la sanità: basterebbero 7-8 milioni di euro e invece ne spendiamo 17. Con questa cifra potremmo avere una sanità svizzera e invece siamo commissariati. La stessa cosa accade per i rifiuti.

In che senso?

L'organizzazione del sistema dei rifiuti del Lazio è stata costruita in modo tale da favorire chi possiede le discariche di questa regione. Una regione in cui vige quasi un monopolio. Per noi questo monopolio non dovrebbe esistere.

Al suo posto cosa proponete?

Ridurre i rifiuti alla fonte, differenziarli sviluppando un sistema di raccolta porta a porta, riciclarli e riutilizzarli. Solo che con questo sistema le discariche e gli impianti di inceneritmento non servono più.

Uno dei punti all'ordine del giorno di tutti i programmi di questa campagna elettorale è l'abbattimento dei costi della politica. Nel vostro programma c'è qualche punto che si muove in questa direzione?

Non promettiamo che ridurremo i costi della politica. Noi già abbiamo ridotto i costi della nostra politica. Per garantire trasparenza abbiamo restituito i 360 mila euro che erano avanzati sul conto del nostro gruppo. Stiamo chiedendo anche agli altri candidati di fare la stessa cosa ma nessuno ha seguito il nostro esempio. Abbiamo anche chiesto di comunicare eventuali residui sui conti al settembre dello scorso anno, quando l'ex governatrice Polverini si è dimessa, e di sapere se e quanto denaro è stato speso da quella data a oggi, da momento che non c'è più stata alcuna attività. Nessuno risponde alla nostra domanda.

Non serve promette trasparenza quindi.

Tutti la scrivono sui manifesti elettorali ma tale trasparenza potrebbe essere attuate fin da subito. Stanno prendendo in giro i cittadini. E con loro anche i giornalisti.

Perchè i giornalisti?

Perché dovrebbero occuparsi di queste cose e invece non fanno altro che riportare solo le dichiarazioni politiche.

Di competenza della regione Lazio ci sono anche tutta una serie di grandi opere, penso per esempio all'autostrada Roma-Latina. Voi che posizione avete nei confronti di questa tematica?

Per quanto riguarda la Roma-Latina ho svolto un'intensa attività consiliare. Dopo anni in cui si parla di realizzare questa opera sono stati spesi milioni di euro ma nessun chilometro di autostrada è stato realizzato. In particolare i soldi che la regione Lazio ha dovuto versare a causa di un arbitrato avanzato da un gruppo di imprese "scartate" dalla regione per la realizzazione dell'opera. La regione ha rischiato di dover versare ben 900 milioni di euro, poi il tutto si è ridotto a 145 milioni di euro. Prima di affrontare questa questione, è necessario eliminare il cancro dei partiti.

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