Regionali, Polverini: "17 o 24 febbraio". L'attacco: "La sua firma non vale"
La presidente Polverini: "Raccolgo richiesta del governo". Movimento per il Cittadino: "Legalmente non è lei a poter cambiare la data"
Una vera odissea quella delle urne per eleggere il nuovo governo regionale. Lo scontro continua dopo che il ministro Cancellieri ha espresso il suo giudizio: anche il Lazio nell'Election day. Niente urne il 3 e 4 febbraio, prima data utile secondo il pronunciamento del Tar. Il ministro dell'Interno è stato chiaro: il Lazio insieme a Lombardia, Molise e politiche. Dunque la data potrebbe essere o il 17 o il 24 febbraio, manca la firma della Polverini che spiega le procedure, anche se per qualcuno non dovrebbe ricadere su di lei la responsabilità legale di stabilire la tanto attesa data.
"Nel momento in cui il Tar ha preso atto della rinuncia del ricorso e venendo meno quindi il decreto del prefetto Pecoraro - ha affermato - di fatto a oggi il decreto vigente è quello che avevo firmato io con la data dell'11 febbraio. Ho visto che il governo ha auspicato che anche il Lazio vada alle elezioni con le Politiche, il Molise e la Lombardia. Raccolgo naturalmente l'auspicio del governo che conferma ciò che avevamo sempre sostenuto noi e che il governo motiva con la necessità, in un momento così difficile dal punto di vista economico per il Paese, di ridurre i costi elettorali.
Così facendo il Lazio non dovrà più impegnare i trenta milioni che erano necessari andando al voto da soli - ha detto ancora Polverini - ma assieme agli altri concorrerà per ciò che lo riguarda". "Attendiamo adesso di capire con certezza se la data individuata dal governo è il 17 febbraio o, come qualcuno dice, il 24. Appena il governo indicherà una data sarà mia cura rettificare il decreto andando così all'election day. Il mio decreto - ha specificato infine - è per 50 consiglieri. So che ci sono dei ricorsi. Come sempre siamo rispettosi delle decisioni della magistratura".
MOVIMENTO PER IL CITTADINO - Sulle responsabilità della governatrice interviene però il Movimento per il Cittadino, autore dei tanti ricorsi al Tar.
"E' incredibile e sorprendente che il Presidente della Regione Lazio dimissionaria ipotizzi propri nuovi atti di ulteriore spostamento della data per le elezioni dopo le illegittimità e i pasticci che ha già combinato sanzionati dai giudici di ogni ordine e grado". E' quanto dichiara l'avvocato Gianluigi Pellegrino che per Movimento del cittadino ha proposto i ricorsi accolti dai giudici amministrativi per il voto nella Regione Lazio.
"La nostra rinuncia alla sola sospensiva – spiega Pellegrino in una nota - ha fatto solo cadere la data del 3 febbraio. Si è quindi tornati alla integrale cogenza della sentenza del Tar e del Consiglio di Stato che concedevano un mero termine di grazia di cinque giorni alla Polverini per fissare la data del voto, passando poi ogni relativo potere sia in caso di inerzia sia per ogni eventuale correzione, esclusivamente al Ministro dell'Interno quale commissario ad acta. Quei cinque giorni sono ampiamente scaduti. La Polverini ha fissato la data del 10 e 11 febbraio. Quella data o resta ferma o può essere cambiata solo dal Ministro dell'Interno avendo la Polverini perso ogni potere al riguardo per inequivoco ordine del giudice".
"Ogni atto in materia da parte della Polverini - sostiene il legale - sarebbe semplicemente privo di qualsiasi efficacia. Non spetta più a lei dire alcunché sulla data delle elezioni. E' come se lo facesse chiunque di noi. L'atto che la Polverini annuncia sarebbe privo di qualsivoglia effetto e quindi rimarrebbero le elezioni fissate al 10 febbraio e salterebbe l'election day che invece noi con la nostra rinuncia abbiamo consentito se solo le altre istituzioni a cominciare dal Ministro dell'Interno fanno il loro dovere non giocando con la Polverini al monopoli delle istituzioni a danno dei cittadini".
PD - Dello stesso avviso il capogruppo Pd in Regione, Esterino Montino, che grida al "fermate la presidente Polverini". "Sulla data delle elezioni regionali -ha dichiarato- eviti di fare altri pasticcci. Ci risparmi l’ennesima figuraccia. Lei, come è giusto che sia, visto che doveva farci votare l’altro ieri, si occupi di altro. Non spetta a lei decidere nulla ma al Ministero degli Interni. Nel frattempo la smetta di nominare dirigenti nelle Asl, al Cotral ed in ogni dove perche sta rasentando il ridicolo. Proprio ieri ha nominato in rappresentanza della Regione Lazio un membro nel Consiglio d’Amministrazione del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Rieti. E’, come al solito, un suo sodale sindaco del Comune di Saracinesco, il piu piccolo centro della provincia di Roma: compenso mensile 197 euro. Ormai siamo alla spartizione delle briciole a forma di sedie. Ma un po’ di vergogna quando è che farà breccia nel nell’accidioso e disperato cerchio magico della Presidente?".
LEGALI REGIONE - Ma, dalla Pisana, arrivano subito chiarimenti. Il ritiro di ogni misura cautelare e quindi la rinuncia avanzata dal Movimento Difesa del Cittadino degli effetti del decreto col quale era stata ordinata l'indizione del voto nel Lazio il prima possibile, "restituiscono finalmente alla Presidente la pienezza dei poteri costituzionali cui gode" in materia di indizione delle elezioni regionali. Lo scrivono gli avvocati Federico Tedeschini e Francesco Saverio Marini - legali della Regione Lazio e della Presidente dimissionaria Renata Polverini nel ricorso davanti al Tar in merito alla fissazione delle prossime regionali - in replica alle dichiarazioni del legale di Mdc, Gianluigi Pellegrino, ad avviso del quale la Presidente avrebbe perso ogni potere di fissare la data del voto "per inequivoco ordine del giudice".