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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Regionali Lazio 2013

Sanità, Berlusconi e Storace firmano un 'patto': "Basta commissari"

Al termine di una visita all'ospedale Ifo di Roma, i due candidati del centrodestra hanno annunciato il loro piano

A pochi giorni dalle elezioni, Silvio Berlusconi torna a intervenire nella capagna elettorale locale. Al termine di una visita all'ospedale Ifo-Regina Elena il candidato per il centrodestra alle nazionali e quello per la presidenza del Lazio, sempre per il centrodestra, Francesco Storace, hanno firmato un "patto" con i cittadini del Lazio: se Berlusconi vincerà le elezioni si impegnerà a porre la parola fine al commissariamento della sanità regionale. ''Caro Silvio, questo contratto testimonia che da parte nostra c'è la responsabilità" ha affermato Storace.

Dopo l'incontro-evento in Campidoglio con Alemanno, che aveva spazzato il campo a qualsiasi frammentazione del centrodestra sulla ricandidatura del sindaco, è la volta del candidato governatore per il centrodestra Francesco Storace, leader de La Destra, sostenuto dal Pdl di Berlusconi solo dopo un lungo periodo di indecisione. Un quadro ormai lontano. ''Spero che Berlusconi vinca. E aggiungo una cosa: per me deve essere il presidente del Consiglio'' ha affermato Storace.

Dopo la promessa di restituire l'Imu, ecco quella contro "tagli indiscriminati" generati dalla gestione commissariale della sanità. Al termine dell'incontro in ospedale, ha spiegato Storace "fu il governo Prodi a commissariare il Lazio e questo ha comportato tagli indiscriminati e l'ultimo commissariamento è stato devastante perché per Bondi e Monti le persone sono numeri. Per noi no. Oggi dobbiamo ricominciare ridando piena sovranità alla Regione in materia di sanità".

Anche Berlusconi ha sottolineato la linea "anti-Monti" della sua campagna elettorale. ''Dai sondaggi emerge che la gente è scontenta - ha commentato Berlusconi - e sente che lo Stato è inadeguato. L'ultimo anno poi, con un governo non eletto, ha peggiorato il rapporto con i cittadini e questo vale anche per l'assistenza sanitaria".Tutto da rivedere quindi. Anche i calcoli che hanno portato a quantificare l'ammontare del debito della sanità regionale. Un debito che per Storace è "artefatto".

Ecco i contenuti del contratto. ''In caso di vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni politiche e regionali del Lazio Silvio Berlusconi si impegna a identificare specifici strumenti economici diversi dal commissariamento che garantiscano piena sovranità alla Regione in materia". L'ex presidente del Consiglio inoltre si impegna a: "Rivedere le ripartizioni del fondo sanitario nazionale in maniera da tener conto delle specificità di Roma della Regione Lazio nell'ambito delle esigenze sanitarie nazionali e internazionali e a sbloccare i crediti riconoscendo le ragioni creditarie alle imprese fornitrici di beni servizi alla Regione Lazio''. Allettante la conclusione: "sviluppare un modello virtuoso con il pieno recupero di tutte le sinergie tra enti erogatori, siano essi pubblici, privati accreditati e privati, premiando meritocrazia ed efficienza".

''Assolutamente nessun taglio sulla sanità. E' un mio impegno preciso. E' un settore molto importante e bisogna tutelare la salute dei cittadini'' ha assicurato Berlusconi. Il leader del Pdl ha sottolineato il suo impegno per la sanità nazionale, promettendo una "collaborazione con le regioni e intervenendo anche sulla spesa pubblica di 113 miliardi", ma anche per quella laziale: "Vi affideremo ad una persona esperta che non si occupi di tagli, ma di migliorare i servizi''.

Non sono mancate le proteste e le polemiche. Riccardo Agostini, candidato del Pd alla regione Lazio ha denunciato: "Sono vietate e bandite dal perimetro dell'ospedale tutte le proteste. Oggi doveva essere presentato lo spettacolo di un nuovo bluff sulla sanità firmato dalla premiata coppia che la sanità del Lazio l'ha distrutta caricandola di debiti fino al 2037. Ma non è andata liscia come pensavano, anzi, le proteste dei medici , degli operatori e dei cittadini nonostante le intimidazioni non si sono fermate”.

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