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Elezioni Roma, Raggi e Calenda a confronto (con lite finale)

Trasporti, rifiuti, piste ciclabili al centro del dibattito negli studi di Quarta Repubblica. Sul finale, una frecciata di Raggi fa infuriare Calenda

Un confronto a due, che si è trasformato in un vero e proprio duello sul finale. Virginia Raggi e Carlo Calenda si sono affrontati lunedì sera a Quarta Repubblica, il programma condotto su Rete 4 da Nicola Porro, e i temi principali sono stati traporti, rifiuti, lavori pubblici e responsabilità dei sindaci.

Un confronto a due, si diceva, perché né Roberto Gualtieri, candidato del centrosinistra, né Enrico Michetti, candidato di centrodestra, hanno partecipato: a rispondere alle domande solo Raggi e Calenda, con la prima che ha ricordato le cose fatte durante il primo mandato e il secondo pronto a contraddirla portando le sue proposte. Sino all'esplosione finale, quando Raggi ha voluto ricordare nei pochi secondi a disposizione che "Calenda è europarlamentare a 19 mila euro al mese e non lo vedono all’Europarlamento da tanti giorni”. Calenda ha perso le staffe, accusandolo di poca correttezza, e poi ha fatto ricorso a Twitter per spiegare che "Virginia Raggi in chiusura di confronto ha mentito sia su stipendio del Parlamento Europeo - pari a circa 7.000 euro non 19.000 - sia sulla presenza ai voti. È una bugia minore, rispetto a quelle che quotidianamente racconta su Roma. Ma tocca il mio onore. Rispondere era doveroso".

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Il botta e risposta sui trasporti

Lite finale a parte, il botta e risposta più acceso è stato sui trasporti. Raggi ha chiarito che il suo obiettivo è “togliere il traffico dalle strade di Roma”, e che per farlo ha “avviato la cura del ferro. Dodici nuove linee tram, 5 già finanziate e realizzate entro il 2025, prolungamento delle linee metro, piste ciclabili, 900 nuovi bus già su strada e altri 1.500 in futuro di cui 500 completamente elettrici, colonnine elettriche per la ricarica - ha elencato - Ho fatto una battaglia per tenere Atac pubblica perché se arriva il privato licenzia oltre a licenziare circa 12.000 persone fa giustamente profitti, e per farlo si aumenta il biglietto. Alcune linee private già ci sono, in periferia, e hanno dimostrato di non funzionare”.

Per Calenda il quadro dipinto da Raggi “è fantasia, nulla di tutto questo esiste. Non c’è un km di metro progettato a Roma, i tram hanno diminuito la frequenza, Atac ha cancellato corse, il traffico è peggiorato da ciclabili fatte in posti stravaganti. Il sistema è al collasso - ha detto - i tram hanno smesso di funzionare, ne abbiamo comprati 45 fermi perché non è stata fatta la gara di manutenzione. Questo mondo descritto dalla sindaca non esiste. Per me la questione è semplice, a Roma operano Cotral, Atac e le Ferrovie dello Stato, bisogna fare una società unica tra questi tre soggetti per far sì che i trasporti vengano visti in modo complessivo. L’aumento del biglietto inoltre è già previsto e scatta nel 2022, e non è vero che il privato arriva e licenzia 12.000 persone, anche perché sennò non avrebbe nessuno per guidare i mezzi”.

Rifiuti, Raggi su Alemanno: "Ai suoi tempi Parentopoli". L'ex sindaco: "La querelo"

Dibattito piuttosto acceso anche sui rifiuti. Raggi ha detto che la soluzione all’emergenza, evidente in questa caldissima estate 2021, “è già iniziata. Stanno arrivando nuovi camion per la raccolta, nuovi cassonetti, nuove isole ecologiche, nuovi operatori. Abbiamo messo fine alla “Parentopoli” dell’epoca Alemanno, quando sono arrivata non si assumevano persone dal 2009”. Proprio l’accenno a Parentopoli ha suscitato un’aspra replica di Alemanno via Twitter: “Io non ho avuto neppure un avviso di garanzia per Parentopoli. È una sciocchezza, e per questa sciocchezza diffamatoria denuncerò Virginia Raggi”, ha twittato l’ex sindaco. Raggi, dal canto suo, ha proseguito dicendo che “gli investimenti sono stati possibili grazie a un lavoro certosino per mettere a posto i conti di Ama, che presentava bilanci falsi dal 2003. Il problema di Roma è non sappiamo dove portare i rifiuti che raccogliamo, perché nel Lazio ci sono solo due discariche, Zingaretti deve fare la sua parte, che scelga e la faccia”.

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Calenda dal canto suo ha invitato a “non illudere le persone”, ricordando l’importanza del termovalorizzatore: “Quello che c’è brucia anche rifiuti di altre località, noi dobbiamo raddoppiarlo e usarne uno solo per Roma. Che Ama sia stata sistema non è affatto vero - ha detto Calenda mentre Raggi scuoteva la testa - Ama è in stato pietoso, è stata gestita malissimo, ci sono stati 10 cambi al vertice insieme a 17 assessori che si sono succeduti, se c’è una cosa chiara, Virginia, è che non sai scegliere le persone. Acea e Ama devono stare insieme, vanno rimessi gli spazzini nei quartieri,  bisogna prendere 5.000 percettori del reddito di cittadinanza e impiegarli in lavoro di pulizia, costa 20 milioni, l’ha fatto anche Bologna. La mancanza di capacità gestionale dimostrata dalla sindaca ingolfa il Comune di Roma”.

In chiusura un accenno alle responsabilità dei sindaci nella gestione di un territorio: Calenda ha manifestato solidarietà a Raggi per il periodo coinciso con la ricezione dell’avviso di garanzia (concluso con un’assoluzione in primo e in secondo grado), Raggi ha ricordato che “per fare il sindaco bisogna sporcarsi le mani, io ci metto la faccia tutti i giorni”.

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