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Elezioni Politiche 2013

Giovanni Favia (RC): "Il Movimento Cinque Stelle a livello nazionale è solo marketing"

Giovanni Favia candidato per Rivoluzione Civile a Romatoday parla del suo rapporto con il Movimento Cinque Stelle e del voto utile che non è solo per i grandi partiti

Giovanni Favia è il candidato più in vista per Rivoluzione Civile, il movimento che sostiene l'ex pm Ingroia nella corsa verso Palazzo Chigi. Consigliere regionale in Emilia Romagna è stato candidato sindaco di Bologna e poi alla Presidenza della Regione per il Movimento Cinque Stelle da cui è stato espulso dopo un fuori onda a Piazza Pulita in cui criticava la struttura verticistica di Beppe Grillo e di Casaleggio.

Una delle espressioni più utilizzate in questa campagna elettorale proprio indirizzata verso Rivoluzione Civile è quella del voto utile. Votare per Ingroia vuol dire effettivamente riconsegnare il paese a Berlusconi?

Non scherziamo: il voto non si chiede alle persone facendo leva sulla paura, ma il voto deve essere un voto utile alla propria coscienza e alle proprie idee che devono essere rappresentate da forze politiche che si battono per questi prencipi.

Movimento 5 stelle e Rivoluzione civile sono stati spesso accostati come movimenti di cambiamento, lei che conosce entrambe le realtà in cosa si differenziano e invece si somigliano?

Rivoluzione civile è un movimento che sta nascendo che parte da queste elezioni e che vuole mettere un seme da far germogliare dopo il voto, basato su regole democratiche. Il Movimento Cinque Stelle è basato sul consenso assoluto di un leader e del suo socio che è nella cabina di regia e decide vita, morte e miracoli del movimento stesso e non ha nessun controllo democratico sotto di sé. E' Lui e la sua folla adorante. Il Movimento cinque stelle ha due anime: quello dei comuni e delle liste civiche che è un movimento positivo che crea partecipazione che è il movimento in cui ho creduto e credo e poi c'è il movimento nazionale che come dicevo è verticistico, basato sul marketing.

Non a caso in una politica che è diventata spettacolo sfondi nei sondaggi un movimento che ha il miglior comunicatore sulla piazza che è bravissimo a generare consenso e provocare la folla con la pianificazione dietro di un'azienda di marketing che è la Casaleggio associati. Non hanno direttivi con cui confrontarsi, non hanno controllo democratico e possono andare sparati sulle decisioni in pochissimo tempo che è molto comodo in politica e così riescono a sfondare. A differenza di Rivoluzione civile, i  punti del programma sono messi con un abile calcolo elettorale per prendere voti sia a destra che a sinistra, non c'è una scala valoriale. Mentre in un comune con una lista civica puoi dire non siamo né di destra né di sinistra perché tematiche come gli inceritori e gli asili per esempio, sono argomenti di buon senso, quando vai al Parlamento devi avere una visione di società. Invece il M5S è puro marketing che fa leva sull'indignazione e sulla voglia di cambiamento, giusta, dei cittadini.

Rivoluzione civile invece porta avanti un programma completo con un filo conduttore che unisce tutte le sfacettature che non ha paura a prendere posizione e presentando dei candidati soprattutto preparati. In politica l'onestà e le buone intenzioni sono delle precondizioni non sono tutto. Quindi la differenza è soprattutto nei candidati i nostri vengono dal Terzo settore, dall'antimafia come la Stramaccioni, della tutela dell'ambiente come Leoni del WWF, il disarmo e  la pace e quindi penso a Flavia Lotti del tavolo della marcia Perugia-Assisi e la Cucchi sui temi della giustizia. C'è una bellissima rosa di candidati, espressione della società civile. Il nostro candidato premier (e noi ce l'abbiamo) è stato un grande servitore dello stato che ha rischiato in prima persona la propria vita per battersi contro la mafia e la corruzione. Non è una lista di marketing, non abbiamo agenti dietro di noi. Purtroppo in Italia logica vuole che il voto sia un voto emotivo non razionale, un voto basato sulla gestione del consenso.

Parlando di politica regionale, lei nella sua esperienza di consigliere regionale come valuta gli scandali che hanno coinvolto alcune regioni, primi fra tutte il Lazio con il caso "Fiorito"?

Nascono dalla mancanza di trasparenza. Io sono stato il primo a denunciare la "regionopoli" in Italia, a dire che c'era un enorme scandalo di finanziamento illecito ai partiti e di peculato. L'ho denunciato in tutte le lingue. Sono stato il primo consigliere regionale e l'ho fatto prima dei Radicali a mettere on line il bilancio del mio gruppo risparmiando decine di centinaia di euro rispetto ai finanziamenti che ci davano e quasi 200mila euro torneranno nelle casse della Regione. Era tutto prevedibile, ma la politica ha chiuso gli occhi.

In Lombardia sostenete Ambrosoli per la presidenza della Regione, mentre nel Lazio presentate il vostro candidato Ruotolo. Non vi piaceva Nicola Zingaretti?

In Lombardia Rivoluzione civile non si è candidata in quanto non c'era un gruppo e le condizioni per presentarsi alle regionali. Diverso il caso del Lazio dove abbiamo potuto candidare un nostro candidato.

A maggio si vota anche per le elezioni amministrative. Rivoluzione civile parteciperà come movimento magari anche per le elezioni del rinnovo del sindaco di Roma?

Sicuramente, Rivoluzione civile è un movimento democratico, coerente e con le idee chiare e quindi parteciperà a tutte le prossime elezioni.

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