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Martedì, 23 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2013

Beatrice Lorenzin (Pdl): "Alemanno ha l'autorevolezza per un nuovo mandato"

Beatrice Lorenzin, candidata alla Camera dei Deputati per il PDL, a Romatoday parla delle prospettive politiche nazionali, regionali e di Roma Capitale

Beatrice Lorenzin, deputata uscente e candidata alla Camera per il collegio Lazio 1, è uno dei punti di riferimento del Popolo delle Libertà del Lazio. Il suo nome era tra i favoriti per concorrere alle elezioni regionali alla carica di Presidente, per cui si è optato alla fine per l'alleanza con Storace. A Romatoday ha parlato della possibile vittoria al foto-finish del centro-destra e della sua rinuncia per la corsa alla Pisana e delle prossime elezioni amministrative di Roma.

Se il centro-destra dovesse vincere con un sorpasso verso la coalizione di Bersani queste elezioni, come si muoverà il PDL e soprattutto chi sarà il vostro premier?

Berlusconi ha sempre detto che se qualora avesse vinto lui non avrebbe fatto il premier, ma il ministro dell'economia, il primo ministro lo avrebbe fatto Angelino Alfano. E' evidente che poi si prenderanno le dovute decisioni. La nostra azione di governo è subordinata all'avere una buona maggioranza in Parlamento e questo è un richiamo al voto utile che vale per il centro-destra e per il centro-sinistra: disperdere il voto vuol dire condannare l'Italia all'ingovernabilità ed essere costretti a un governo di coalizione o a un nuovo voto entro pochi mesi. Il Popolo delle libertà ha previsto una road map per il primo consiglio dei ministri con una terapia d'urto per l'economia italiana, puntando sull'abbattimento del debito e della pressione fiscale non solo restituendo i soldi dell'Imu, ma abbassando le tasse sul lavoro. In questo modo speriamo di ridare fiducia al mercato e di far ripartire il sistema delle imprese. In Europa cambieremo le regole del Fiscal compact e del patto di stabilità che condannano l'Europa del Sud a una lenta agonia. Dobbiamo ridare fiducia alle imprese italiane, dobbiamo detassare il lavoro dei nuovi assunti e di chi ritrova lavoro.

In una prospettiva del dopo voto, in caso di vittoria come PDL avete mai pensato a possibili alleanze post elettorali nel caso di maggioranze strette soprattutto al Senato?

Intanto dobbiamo aspettare i risultati elettorali perché c'è la grande incognita del Movimento Cinque Stelle, successivamente le alleanze si possono fare in base al programma. Noi abbiamo un programma che al contempo ha un'ispirazione liberale e popolare, chi vorrà potrà sottoscrivere il nostro programma e rispettare l'impegno con i cittadini. E' evidente che in politica non si dice di no.

Il suo nome era stato uno dei papabili per la corsa alla Presidenza della Regione Lazio: come mai poi la scelta è caduta su Francesco Storace?

La scelta è caduta su un tipo di alleanza nazionale che era stata già valutata dal Presidente Berlusconi per le politiche e si è scelto il candidato che poteva risultare vincente. In questo momento io sono la maggior tifosa  per una vittoria di Francesco Storace alla Regione Lazio.

Il centro-destra del Lazio ha subito un duro colpo con lo scandalo Fiorito. Come pensa possa risollervarsi e ricostruire una nuova classe dirigente se per le elezioni regionali si è optato per l'usato sicuro?

La situazione del Lazio è stata una vera e propria ferita che ha colpito tutti soprattutto le tantissime persone degli enti locali e del parlamento che fanno politica con passione e onestà. Per ricostruire il rapporto fiduciario con il proprio elettorale c'è solo un'alternativa: candidare persone per bene e nello stesso momento valutarne l'operato durante l'azione politica e soprattutto persone che sono in grado di rispondere ai bisogno e alle necessità della nostra regione, che è una regione complessa che ha grandi problemi.

A maggio si vota per il rinnovo del sindaco di Roma, da alcune parti del centro-destra si chiedono le primarie o una candidatura diversa da Alemanno. Lei da esponente del PDL del Lazio e nazionale come commenta i rumors politici sulle elezioni di Roma Capitale?

Non vorrei avere la sindrome masoschista che ha afflitto negli ultimi due anni la sinistra. Noi abbiamo un sindaco uscente che ha tutta l'autorevolezza per rivendicare un altro mandato, anche perché il lavoro di risanamento di Roma è stato ed è molto complicato. Ricordiamoci che Roma è una città che ha ereditato 12 miliardi di euro con una Regione Commissariata. Io sarei per lavorare per dare forza alla prossima giunta e al sindaco che piuttosto che aprirci in un ragionamento di primarie che a pochi giorni dal voto politico mi sembrano inutili e dannose.

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