Regionali: per il centrosinistra inizia il toto candidato
Tanti i nomi che circolano. Tutti smentiscono, compreso il favorito Gasbarra. Con lui in corsa anche Veltroni, Sassoli e la Melandri. Sulla scelta peserà anche il parere dell'Udc con cui il centrosinistra ora più che mai appare obbligato ad allearsi
Non si era ancora dimesso che già circolavano i nomi per sostituirlo alle elezioni di marzo. L'affaire Marrazzo ha aperto la questione del candidato del centrosinistra nel Lazio. Una questione non da poco, in una regione che alle prossime regionali viene dalla maggior parte degli analisti definita la più in bilico.
Al momento si brancola nel buio. Montino, vice di Marrazzo in Regione, mezz'ora dopo l'autosospensione del Governatore, aveva invocato le primarie per la scelta dei candidati. Contemporaneamente i vari nomi papabili hanno cominciato a defilarsi. Da Gasbarra alla Bindi, da Sassoli a Zingaretti, tutti hanno smentito una loro possibile candidatura. In realtà anche i loro nomi restano sul piatto.
Il favorito in assoluto appare Enrico Gasbarra. L'ex presidente della provincia potrebbe essere la chiave per stringere l'alleanza con l'Udc, formando uno schieramento che vada da Rifondazione agli ex democristiani. Da rutelliano infatti è ben visto dai cattolici ed anche Berlusconi tempo fa aveva espresso apprezzamento per lui.
Dietro di lui appare Walter Veltroni. L'ex sindaco di Roma era un'alternativa a Marrazzo ancor prima dello scandalo. A fare per primo il suo nome “L'Altro Quotidiano” di Sansonetti, di solito ben informato sui movimenti a sinistra. Veltroni avrebbe dalla sua una dote di consensi comunque alta ed una capacità di cucire rapporti con partiti extra coalizione, vedi Udc.
In corsa, ma meno accreditati, David Sassoli e Giovanna Melandri. Il primo costituirebbe di fatto il terzo giornalista prestato alla politica a correre per la Pisana. La seconda, vicina agli ambienti D'Alemiani e Bersaniani usciti vincenti dalle primarie, rappresenterebbe un'incognita per quanto riguarda l'alleanza con l'Udc. Sarebbe comunque suggestiva una sfida tutta al femminile con la Polverini.
Altri nomi in corsa sono quellidi Roberto Morassut e Ignazio Marino. Quest'ultimo però equivarebbe a bocciare l'alleanza con l'Udc. Troppo laiche le sue posizioni per stringere un accordo.
Al momento si brancola nel buio. Montino, vice di Marrazzo in Regione, mezz'ora dopo l'autosospensione del Governatore, aveva invocato le primarie per la scelta dei candidati. Contemporaneamente i vari nomi papabili hanno cominciato a defilarsi. Da Gasbarra alla Bindi, da Sassoli a Zingaretti, tutti hanno smentito una loro possibile candidatura. In realtà anche i loro nomi restano sul piatto.
Il favorito in assoluto appare Enrico Gasbarra. L'ex presidente della provincia potrebbe essere la chiave per stringere l'alleanza con l'Udc, formando uno schieramento che vada da Rifondazione agli ex democristiani. Da rutelliano infatti è ben visto dai cattolici ed anche Berlusconi tempo fa aveva espresso apprezzamento per lui.
Dietro di lui appare Walter Veltroni. L'ex sindaco di Roma era un'alternativa a Marrazzo ancor prima dello scandalo. A fare per primo il suo nome “L'Altro Quotidiano” di Sansonetti, di solito ben informato sui movimenti a sinistra. Veltroni avrebbe dalla sua una dote di consensi comunque alta ed una capacità di cucire rapporti con partiti extra coalizione, vedi Udc.
In corsa, ma meno accreditati, David Sassoli e Giovanna Melandri. Il primo costituirebbe di fatto il terzo giornalista prestato alla politica a correre per la Pisana. La seconda, vicina agli ambienti D'Alemiani e Bersaniani usciti vincenti dalle primarie, rappresenterebbe un'incognita per quanto riguarda l'alleanza con l'Udc. Sarebbe comunque suggestiva una sfida tutta al femminile con la Polverini.
Altri nomi in corsa sono quellidi Roberto Morassut e Ignazio Marino. Quest'ultimo però equivarebbe a bocciare l'alleanza con l'Udc. Troppo laiche le sue posizioni per stringere un accordo.